Non passa giorno senza che l'ennesimo scopritore dell'acqua calda non si faccia avanti e con tono sarcastico da persona illuminata e informata affermi che bankitalia sia controllata da banche private.
Questo perché un video di youtube o qualche pagina trovata sulla rete gli ha detto che bankitalia è partecipata da privati, informazione peraltro corretta, facendo però intravvedere in questa circostanza un problema gravissimo e che fa si che dei privati emettano moneta, indebitino lo Stato, siano controllori del controllante e cose del genere. Illazioni del tutto false e infondate.
Esaminiamo le questioni che di solito vengono poste ad una ad una.
Il profitto derivante dall'emissione della moneta (signoraggio) va ai privati.Falso
Ho già scritto una intera nota sul tema , ad ogni modo questa affermazione è facilmente smentibile semplicemente andandosi a spulciare i bilanci di bankitalia.
All'ultima pagina si troverà quanta parte dell'utile di bankitalia è distribuito ai privati, e si noterà che ammonta, ogni anno, a circa 60 milioni di euro.
Questi 60 milioni però non sono utili da signoraggio, come si potrebbe pensare, bensi, come spiegato nella nota, parte dei frutti delle riserve.
Ossia bankitalia ha delle riserve, che non vengono immobilizzate ma investite. Dal rendimento di queste riserve è prelevata ogni anno una cifra pari allo 0.5% delle riserve stesse (sempre che le riserve abbiano fruttato abbastanza).
Quindi non si tratta di un reddito da signoraggio.
La parte del leone nel prelevare gli utili da bankitalia la fa quindi certamente lo Stato.
Leggendo i bilanci di bankitalia infatti abbiamo:
(attenzione, la quota versata allo Stato è pari alle imposte sul reddito più l'utile versato allo Stato)
Bilancio 2005
Imposte sul reddito: 934.502.972
Utile netto: 50.284.373
Utili versati allo Stato: 30.155.023
frutti distibuiti ai privati: 49.470.000
Bilancio 2006
Imposte sul reddito: 668.915.641
Utile netto: 133.757.713
Utili versati allo Stato: 80.239.027
frutti distribuiti ai privati 53.466.000
bilancio 2007
Imposte sul reddito: 1.610.489.843
Utile netto: 95.156.804
Utili versati allo Stato: 57.078.482
frutti distribuiti ai privati 56.148.000
bilancio 2008
Imposte sul reddito: 327.727.564
Utile netto: 175.211.691
Utili versati allo Stato: 105.111.415
frutti distribuiti ai privati 58.788.000
Bilancio 2009
Imposte sul reddito: 805.068.431
Utile netto: 1.668.576.514
Utili versati allo Stato: 1.001.130.308
frutti distribuiti ai privati 59.415.000
Bilancio 2010
Imposte sul reddito: 924.655.000
Utile netto: 852.306.887
Utili versati allo Stato: 511.368.533
frutti distribuiti ai privati 61.695.000
Bilancio 2011
Imposte sul reddito: 1.101.239.000
Utile netto: 1.129.175.577
Utili versati allo Stato: 677.489.747
frutti distribuiti ai privati 67.050.000
Ad esempio, quindi, nel 2009 lo Stato ha ricevuto da bankitalia circa 1,8 miliardi di euro, mentre i privati hanno avuto 59 milioni di euro. Non è difficile, leggendo i bilanci, capire a chi vanno i profitti di bankitalia. Allo Stato
Per chi volesse conoscere i dettagli tecnico-giuridici sulle basi dei quali avviene questa distribuzione è disponibile una nota a parte.
Le banche controllano bankitalia in quanto ne sono proprietariFalso
bankitalia è un istituto di diritto pubblico, ed ha uno statuto che viene approvato (vedi pagina 33)
Visto il parere reso dalla Banca centrale europea il 25 agosto 2006 su richiesta della Banca d’Italia;ed è pubblicato nella gazzetta ufficiale.
Considerato che l’Assemblea generale straordinaria dei partecipanti al capitale
della Banca d’Italia, in data 28 novembre 2006, ha approvato il nuovo testo dello
statuto;
Vista la deliberazione del Consiglio dei Ministri, adottata nella riunione del 12
dicembre 2006;
Sulla proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze;
Firmato.. il Presidente della Repubblica
Firmato.. il Presidente del Consiglio dei Ministri
Firmato.. il Ministro dell’Economia e delle Fnanze
Quindi lo Statuto di bankitalia è deciso dallo Stato (ma questo lo vedremo in dettaglio nel seguito).
Entriamo quindi nel merito delle competenze e delle funzioni di bankitalia.
Non c'è da cercare molto, lo dice l'art.1
Art.1Visto che è stato nominato, vediamo cosa dice l'art. 105 del trattato che istituisce la Comunità europea, visto che è citato, tra l'altro, anche dall'art. 25.2 dello Statuto BCE, ove si parla di Vigilanza Prudenziale:
La Banca d’Italia è istituto di diritto pubblico.
Nell’esercizio delle proprie funzioni, la Banca d’Italia e i componenti dei suoi organi operano con autonomia e indipendenza nel rispetto del principio di trasparenza, e non possono sollecitare o accettare istruzioni da altri soggetti pubblici e privati.
Quale banca centrale della Repubblica italiana, è parte integrante del Sistema europeo di banche centrali (SEBC). Svolge i compiti e le funzioni che in tale qualità le competono, nel rispetto dello statuto del SEBC. Persegue gli obiettivi assegnati al SEBC ai sensi dell’art. 105.1 del trattato che istituisce la Comunità europea (trattato).
La Banca d’Italia emette banconote in applicazione di quanto disposto dall’art. 4, comma 1, del decreto legislativo 10 marzo 1998, n. 43. Assolve inoltre gli altri compiti ad essa attribuiti dalla legge ed esercita le attività bancarie strumentali alle proprie funzioni.
25.2. Conformemente ai regolamenti del Consiglio ai sensi dell'articolo 127, paragrafo 6, del
trattato sul funzionamento dell'Unione europea, la BCE può svolgere compiti specifici in merito alle politiche che riguardano la vigilanza prudenziale degli enti creditizi e delle altre istituzioni finanziarie, eccettuate le imprese di assicurazione.
L'art. 105 innanzitutto si trova nella sezione 1, "REGOLE APPLICABILI ALLE IMPRESE"
Articolo 105 del trattato di Lisbona
1. Senza pregiudizio dell'articolo 104, la Commissione vigila perché siano applicati i principi
fissati dagli articoli 101 e 102. Essa istruisce, a richiesta di uno Stato membro o d'ufficio e in collegamento con le autorità competenti degli Stati membri che le prestano la loro assistenza, i casi di presunta infrazione ai principi suddetti. Qualora essa constati l'esistenza di un'infrazione, propone i mezzi atti a porvi termine.
2. Qualora non sia posto termine alle infrazioni, la Commissione constata l'infrazione ai principi con una decisione motivata. Essa può pubblicare tale decisione e autorizzare gli Stati membri ad adottare le necessarie misure, di cui definisce le condizioni e modalità, per rimediare alla situazione.
3. La Commissione può adottare regolamenti concernenti le categorie di accordi per le quali il
Consiglio ha adottato un regolamento o una direttiva conformemente all'articolo 103, paragrafo 2,lettera b).
Questo a sua volta ci rimanda agli articoli 101 e 102 (stiamo per scoprire finalmente quali sono le funzioni di controllo che spettano a bankitalia!)
Articolo 101
1. Sono incompatibili con il mercato interno e vietati tutti gli accordi tra imprese, tutte le decisioni di associazioni di imprese e tutte le pratiche concordate che possano pregiudicare il commercio tra Stati membri e che abbiano per oggetto o per effetto di impedire, restringere o falsare il gioco della concorrenza all'interno del mercato interno ed in particolare quelli consistenti nel:
a) fissare direttamente o indirettamente i prezzi d'acquisto o di vendita ovvero altre condizioni di
transazione;
b) limitare o controllare la produzione, gli sbocchi, lo sviluppo tecnico o gli investimenti;
c) ripartire i mercati o le fonti di approvvigionamento;
d) applicare, nei rapporti commerciali con gli altri contraenti, condizioni dissimili per prestazioni
equivalenti, così da determinare per questi ultimi uno svantaggio nella concorrenza;
e) subordinare la conclusione di contratti all'accettazione da parte degli altri contraenti di prestazioni supplementari, che, per loro natura o secondo gli usi commerciali, non abbiano alcun nesso con l'oggetto dei contratti stessi.
2. Gli accordi o decisioni, vietati in virtù del presente articolo, sono nulli di pieno diritto.
3. Tuttavia, le disposizioni del paragrafo 1 possono essere dichiarate inapplicabili:
— a qualsiasi accordo o categoria di accordi fra imprese,
— a qualsiasi decisione o categoria di decisioni di associazioni di imprese, e
— a qualsiasi pratica concordata o categoria di pratiche concordate,
che contribuiscano a migliorare la produzione o la distribuzione dei prodotti o a promuovere il
progresso tecnico o economico, pur riservando agli utilizzatori una congrua parte dell'utile che ne deriva, ed evitando di
a) imporre alle imprese interessate restrizioni che non siano indispensabili per raggiungere tali obiettivi;
b) dare a tali imprese la possibilità di eliminare la concorrenza per una parte sostanziale dei prodotti di cui trattasi.
Insomma in estrema sintesi le pratiche di concorrenza sleale e le creazioni di "cartelli".
Articolo 102
È incompatibile con il mercato interno e vietato, nella misura in cui possa essere pregiudizievole al commercio tra Stati membri, lo sfruttamento abusivo da parte di una o più imprese di una posizione dominante sul mercato interno o su una parte sostanziale di questo.
Tali pratiche abusive possono consistere in particolare:
a) nell'imporre direttamente od indirettamente prezzi d'acquisto, di vendita od altre condizioni di transazione non eque;
b) nel limitare la produzione, gli sbocchi o lo sviluppo tecnico, a danno dei consumatori;
c) nell'applicare nei rapporti commerciali con gli altri contraenti condizioni dissimili per prestazioni equivalenti, determinando così per questi ultimi uno svantaggio per la concorrenza;
d) nel subordinare la conclusione di contratti all'accettazione da parte degli altri contraenti di prestazioni supplementari, che, per loro natura o secondo gli usi commerciali, non abbiano alcun nesso con l'oggetto dei contratti stessi.
Ossia in estrema sintesi, lo sfruttamento abusivo di posizioni dominanti.
Ora che sappiamo che tipo di controllo svolge bankitalia nei confronti delle banche private ossia: controllare che non vi sia concorrenza sleale, creazione di cartelli e non vi sia sfruttamento abusivo di posizioni dominanti, sappiamo di conseguenza anche quali sono le funzioni che non spettano a bankitalia, ad esempio:
verificare la congruità dei bilanci
verificare che non vi siano illegalità in generale ad esclusione di quelle succitate
Ossia bankitalia non è "la guardia di finanza" e tanto meno non fa attività tipiche dei revisori dei conti
Questo è da tenere bene in considerazione, perché magari qualcuno pensa che a bankitalia spetta fare le pulci a tutte le banche private e fare chissà quali verifiche.
No. Ci sono altri organi preposti, giudiziari e non.
Vediamo ora nello specifico come è organizzata bankitalia e quale potere hanno i partecipanti privati all'interno della stessa.
Iniziamo a leggere il famigerato articolo 3, (nota: sul fatto che questo articolo è stato cambiato del tempo ho già scritto una nota a parte quindi non ne parlerò qui)
Il capitale della Banca d’Italia è di 156.000 euro ed è suddiviso in quote di partecipazione nominative di 0,52 euro ciascuna, la cui titolarità è disciplinata dalla legge.I partecipanti sono per la maggior parte banche private, poiché l'hanno ereditata dalle fondazioni da cui sono state scisse con la riforma Amato-Carli prima e varie leggi successive, di cui si è ampiamente discusso nella nota sulla modifica dell'art.3
Il trasferimento delle quote avviene, su proposta del Direttorio, solo previo consenso del Consiglio superiore, nel rispetto dell’autonomia e dell’indipendenza dell’Istituto e della equilibrata distribuzione delle quote
Quindi il capitale non può cambiare di proprietà se non secondo proposta del Direttorio.
L'elenco dei partecipanti lo potete trovare a questo indirizzo
Proseguiamo a vedere come si struttura bankitalia leggendone lo Statuto.
TITOLO II
AMMINISTRAZIONE DELLA BANCA
ART. 5
Gli organi centrali dell’Istituto sono:
a) l’Assemblea dei partecipanti;
b) il Consiglio superiore;
c) il Collegio sindacale;
d) il Direttorio;
e) il Governatore;
f) il Direttore generale e i Vice direttori generali.
Dato che i partecipanti sono per lo più privati, vediamo subito quali sono le prerogative dell'Assemblea dei partecipanti.
Art. 6
Le assemblee dei partecipanti sono ordinarie e straordinarie. Le
assemblee straordinarie deliberano sulle modificazioni dello statuto;
le assemblee ordinarie deliberano su ogni altra materia indicata dallo
statuto.
In realtà, c'è una specifica legge dello Stato che riguarda le modifiche allo Statuto, e che infatti è citata in ogni documento che delibera un cambio dello Statuto. E' il Decreto Legislativo 10 marzo 1998, n. 43 che tra le altre cose dice:
Art. 10.Ossia le modifiche allo Statuto devono essere proposte dal Presidente del Consiglio dei Ministri, di concerto con il Ministro del tesoro, previa deliberazione del Consiglio dei Ministri e poi devono passare dall'approvazione del Presidente della Repubblica.
Modifiche dello statuto della Banca d'Italia 1. Lo statuto della Banca e' adeguato alle previsioni contenute nel presente decreto.
2. Le modifiche dello statuto della Banca sono deliberate dall'assemblea straordinaria dei
partecipanti e sono approvate dal Presidente della Repubblica con proprio decreto, su proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri, di concerto con il Ministro del tesoro, del bilancio e della programmazione economica, previa deliberazione del Consiglio dei Ministri.
Quindi in realtà in materia di cambio dello Statuto i partecipanti hanno come si può capire voce in capitolo pressoché nulla. D'altronde è quello che ci si può aspettare da un istituto di diritto pubblico.
Se si vuole averne la prova, basta leggere pagina 33 dello Statuto di bankitalia.
Visto l’art. 19, comma 9, della legge 28 dicembre 2005, n. 262, in base al qualeOssia l'iter che segue un cambio di Statuto è esattamente:
lo statuto della Banca d’Italia è adeguato alle disposizioni contenute nei commi da 1 a 7 del medesimo articolo, ridefinendo altresì le competenze del Consiglio superiore in modo da attribuire allo stesso anche funzioni di vigilanza e controllo all’interno della Banca d’Italia;
Visto il parere reso dalla Banca centrale europea il 25 agosto 2006 su richiesta della Banca d’Italia;
Considerato che l’Assemblea generale straordinaria dei partecipanti al capitale della Banca d’Italia, in data 28 novembre 2006, ha approvato il nuovo testo dello statuto;
Vista la deliberazione del Consiglio dei Ministri, adottata nella riunione del 12 dicembre 2006;
Sulla proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze;
Decreta:
È approvato il nuovo statuto della Banca d’Italia nel testo allegato al presente decreto.
1) LEGGE che lo imponga (in questo caso datata 28 dicembre 2005)
2) parere della BCE (in quanto bankitalia è parte integrante della SEBC)
3) Assemblea straordinaria che lo approva (28 novembre 2006, ossia un anno dopo che le cose sono state decise)
4) deliberazione del Consiglio dei Ministri di concerto con il Ministro dell’economia (12 dic.2006)
5) deliberazione del presidente della repubblica (15 dic. 2006)
E' chiaro che l'assemblea straordinaria non poteva opporsi alla legge del 28 dicembre 2005.
Assodata la capacità estremamente marginale di decisione dei partecipanti riguardo lo Statuto, vediamo un altro interessante articolo, l'art. 9
Art. 9Ossia anche i partecipanti con quote maggiori di bankitalia, non hanno diritto a più di 50 voti.
Hanno diritto di intervenire all’assemblea i partecipanti che siano titolari, da almeno tre mesi, di 100 o più quote di partecipazione. I partecipanti aventi diritto di intervenire hanno un voto per ogni 100 quote sino a 500 quote, ed un voto per ogni 500 quote in più delle
500, purché ne siano titolari da non meno di tre mesi.
Ciascun partecipante non ha diritto in alcun caso a più di 50 voti.
Questo fa si che il potere decisionale di ogni partecipante sia sempre molto limitato, a prescindere da quante quote egli possegga.
Questo articolo fa si, ad esempio, che Banca Intesa, proprietaria di 91035 quote di bankitalia, ossia circa il 30% del capitale, abbia, come risulta nel documento ufficiale, abbia solo 50 voti su 539, ossia il 9% dei voti.
Unicredit, che detiene 66342 quote, ossia il 22% del capitale, abbia altrettanti voti (50), ossia il 9%.
Se le due banche la cui somma delle quote fa 50% abbia solo il 18% dei voti, chi ha i rimanenti? gli azionisti via via più piccoli, seguendo una linea che fa si che non ci siano posizioni particolarmente forti nel controllo da parte dei partecipanti.
Ad esempio, Cassa di Risparmio in Bologna S.p.A. con sole 18.602 azioni ha 41 voti, ossia il 7,6%.
Vediamo il secondo componente di bankitalia, il Consiglio Superiore
Il Consiglio superiore si compone del Governatore e di 13 consiglieri nominati nelle assemblee dei partecipanti presso le sedi della Banca.Quindi il Consiglio superiore è in sostanza eletto dai partecipanti. Vediamo quali sono le sue funzioni.
ART. 17Questo articolo fa riferimento ad un esplicito articolo di legge (n.262 del 2005) in cui si dice testualmente:
Ai sensi dell’art. 19, commi 7 e 8, della legge 28 dicembre 2005, n. 262, la nomina del Governatore, il rinnovo del suo mandato e la revoca nei casi previsti dall’articolo 14.2 dello statuto del SEBC, sono disposti con decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del Presidente del Consiglio dei ministri, previa deliberazione del Consiglio dei ministri, sentito il parere del Consiglio superiore della Banca d’Italia.
Per esprimere il parere previsto al comma precedente, il Consiglio superiore è convocato e presieduto dal componente più anziano in ordine di nomina e, a parità di nomina, di età. Il parere, deliberato a maggioranza qualificata dei due terzi dei componenti il Consiglio, è rilasciato ai fini della deliberazione del Consiglio dei ministri.
Il Consiglio superiore, su proposta del Governatore, nomina il Direttore generale e i Vice direttori generali, rinnova i loro mandati e li revoca per i motivi previsti dall’art. 14.2 dello statuto del SEBC.
Per l’adozione di siffatti provvedimenti, il Consiglio è convocato in seduta straordinaria. Il Consiglio deve essere convocato, agli stessi fini, anche quando ne facciano istanza scritta almeno i due terzi dei membri del Consiglio, non compreso il Governatore. In questo caso la
convocazione deve aver luogo non oltre venti giorni dalla richiesta.
Fatto salvo quanto previsto al secondo comma, le deliberazioni di cui al presente articolo devono essere prese con la presenza di almeno due terzi dei membri del Consiglio, escluso il Governatore nei casi di cui al secondo comma, e con il voto favorevole di almeno due terzi dei
presenti.
Le nomine, i rinnovi dei mandati e le revoche del Direttore generale e dei Vice direttori generali debbono essere approvati con decreto del Presidente della Repubblica promosso dal Presidente del Consiglio dei ministri di concerto col Ministro dell’economia e delle finanze,
sentito il Consiglio dei ministri.
8. La nomina del governatore e' disposta con decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del Presidente del Consiglio dei ministri, previa deliberazione del Consiglio dei ministri, sentito il parere del Consiglio superiore della Banca d'Italia. Il procedimento previsto dal presente comma si applica anche, nei casi previsti dall'articolo 14.2 del Protocollo sullo statuto del Sistema europeo di banche centrali e della Banca centrale europea, per la revoca del governatore. Le disposizioni del presente comma e delQuesta è LEGGE dello Stato e da questa legge si evince in modo INEQUIVOCABILE che i partecipanti non hanno alcuna voce in capitolo sulla scelta del governatore.
primo periodo del comma 7 entrano in vigore alla data di pubblicazione della presente legge nella Gazzetta Ufficiale.
Possono esprimere solo un parere, che non ha alcun potere vincolante.
Vediamo ad esempio una recente elezione del governatore, (articolo gentilmente segnalatomi da un lettore di SIC su facebook), Mario Draghi governatore di Bankitalia
Si può chiaramente leggere "In mattinata il sottosegretario alla Presidenza Gianni Letta era andato in Banca d'Italia per consegnare la busta con l'indicazione del governo al Consiglio Superiore"
Analogo articolo su Repubblica
Quindi su chi decide la nomina del governatore abbiamo fatto definitivamente chiarezza, visto che: statuto bankitalia, specifica legge dello Stato e anche la cronaca dei giornali concordano nel descrivere la medesima situazione.
Una volta nominato il governatore, sempre secondo l'art.17 dello Statuto, questi sceglie Direttore generale e dei Vice direttori generali sempre a seguito di approvazione con decreto del Presidente della Repubblica promosso dal Presidente del Consiglio dei ministri di concerto col Ministro dell’economia e delle finanze, sentito il Consiglio dei ministri
Insomma i partecipanti non ci possono mettere minimamente bocca.
Assodato che il Consiglio Superiore non ha alcun potere nella scelta del Governatore, del Direttore generale e dei Vice direttori generali (che come vedremo, costituiscono il Direttorio), le sue funzioni quali sono invece?
Le stabilisce l'articolo 18
Al Consiglio superiore spettano l’amministrazione generale nonché la vigilanza sull’andamento della gestione e il controllo interno della Banca.Lo potete leggere con comodo, troverete che non c'è alcun riferimento alle funzioni proprie della banca centrale, ossia di politica monetaria o di vigilanza sulle banche private poc'anzi descritta.
In conformità alle disposizioni legislative e regolamentari nonché, per le delibere di cui ai successivi punti 9) e 10), nel rispetto dello statuto del SEBC e delle disposizioni stabilite dalla Banca centrale europea (BCE), il Consiglio:
1) esamina ed approva, su proposta del Direttorio, il progetto di bilancio e ne delibera la presentazione al Collegio sindacale e all’assemblea dei partecipanti per la definitiva approvazione. Sentito il Collegio sindacale, delibera i dividendi da corrispondere ai partecipanti;
2) approva il bilancio annuale di previsione degli impegni di spesa;
3) autorizza i contratti che importano alienazione di immobili per somma superiore a 1 milione di euro e le transazioni, i concordati e le cessioni riguardanti crediti di somme superiori a 200.000 euro, e si pronunzia su tutti quegli altri contratti e sulle azioni giudiziarie che, per la loro importanza, il Governatore ritenga di sottoporre alla sua approvazione;
4) emana i regolamenti interni dell’Istituto;
5) determina la pianta organica del personale, nomina gli impiegati e adotta i provvedimenti per la cessazione dal servizio dei medesimi;
6) approva gli accordi stipulati con le organizzazioni sindacali;
7) adotta le deliberazioni riguardanti l’articolazione territoriale nonché l’assetto organizzativo generale della Banca;
8) nomina e revoca i reggenti presso le sedi e i consiglieri presso le succursali, determinandone il numero e stabilendo quali tra essi debbano assumere l’ufficio di censore;
9) nomina i corrispondenti della Banca all’estero;
10) determina le norme e le condizioni per le operazioni della Banca;
11) fissa il limite annuo per l’eventuale erogazione di somme a scopo di beneficenza o per contributi a iniziative d’interesse pubblico;
12) delibera su tutte le altre materie concernenti l’amministrazione generale della Banca che, non demandate all’assemblea dei partecipanti, il Governatore ritenga di sottoporgli.
Il Consiglio viene informato dal Governatore sui fatti rilevanti
concernenti l’amministrazione della Banca e in particolare:
– sui contenuti del piano d’istituto;
– sul consuntivo annuale degli impegni di spesa;
– sui risultati degli accertamenti ispettivi interni;
– sugli impieghi delle disponibilità dei fondi, delle riserve statutarie
e degli accantonamenti a garanzia del trattamento integrativo di
quiescenza del personale.
Sono solo funzioni relative alla gestione interna della banca, quale nomina degli impiegati, accordi con i sindacati, erogazione di beneficenza, regolamenti interni.
Insomma nulla che abbia a che fare con il mondo esterno alla banca stessa.
Questa non è una mia interpretazione, ma come vedremo è esplicitato in uno specifico articolo dello Statuto, che andiamo subito ad esaminare, perché è quello che stabilisce cos'è il Direttorio.
Art. 21Quindi le "funzioni pubbliche attribuite dalla legge alla Banca o al Governatore per il perseguimento delle finalità istituzionali", ossia le operazioni che servono ad attuare la politica monetaria, fatte salve le decisioni rientranti nelle attribuzioni BCE, sono di competenza del Direttorio.
Il Direttorio è costituito dal Governatore, dal Direttore generale e da tre Vice direttori generali.
Al Direttorio spetta la competenza ad assumere i provvedimenti aventi rilevanza esterna relativi all’esercizio delle funzioni pubbliche attribuite dalla legge alla Banca o al Governatore per il perseguimento delle finalità istituzionali, con esclusione delle decisioni rientranti nelle attribuzioni del SEBC.
Nell’ambito delle proprie competenze, il Direttorio può rilasciare deleghe al personale direttivo della Banca, stabilendone forme e modalità di esercizio, per l’adozione di provvedimenti che non richiedono valutazioni di carattere discrezionale, quali acclaramenti, accertamenti e altri che comportino mere ricognizioni di fatti, circostanze e requisiti.
Tra le funzioni pubbliche attribuite dalla legge rientrano ovviamente anche quelle attribuitele dall'art. 25.2 dello Statuto BCE, di cui abbiamo già parlato, ossia quelle di vigilanza.
CONCLUSIONI
I partecipanti eleggono solo il Consiglio Superiore, che ha funzioni inerenti la mera gestione interna della banca.
Le funzioni pubbliche, quali politica monetaria, vigilanza, e qualsiasi altra funzione attribuita dalla legge alla Banca per perseguire le sue finalità istituzionali, competono al Direttorio, che abbiamo visto essere di nomina interamente politica e fatta dal Consiglio dei Ministri di concerto con il Ministro dell’economia, e seguito da deliberazione del Presidente della Repubblica
I partecipanti non hanno quindi alcun potere in bankitalia che possa influire nelle sue attività esterne.
Il conflitto di interessi è quindi del tutto escluso. Infatti i partecipanti di bankitalia non hanno di fatto alcun controllo sulle attività esterne e/o inerenti le funzioni pubbliche della stessa.
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RispondiElimina- Questi 60 milioni però non sono utili da signoraggio, come si potrebbe pensare, bensi, come spiegato nella nota, parte dei frutti delle riserve. -
RispondiEliminaQuesta frase è doppiamente fuorviante.
Da una parte giustifica gli utili, dall'altra dimentica di sottolineare che le riserve vengono incremetate ogni anno dall' illecita pratica di mettere in riserva una buona parte degli utili da signoraggio.
Siamo di fronte ad una appropriazione indebita di un bene pubblico da parte delle banche commerciali.
La quota di riserva derivante dal signoraggio andrebbe accumulata a parte ed i relativi frutti dovrebbero essere di proprietà esclusiva dello stato.
Per la correttezza che ti ha sempre contraddistinto mi aspetto che nei vari bilanci da te presentati tu aggiunga la quota di riserva derivante dal signoraggio di cui ogni anno le banche commerciale si sono appropriate illecitamente.
Con stima... by Moris
"Siamo di fronte ad una appropriazione indebita di un bene pubblico da parte delle banche commerciali."
RispondiEliminaNon è fuorviante, dipende dalla definizione del signoraggio. Il signoraggio sono i frutti che derivano dall'emissione della moneta. Ossia gli utili che vengono distribuiti dalla BCE.
Questi in parte si accumulano nelle riserve.
Se poi bankitalia fa fruttare le riserve, ottenendo dei guadagni ulteriori, questo non lo puoi definire signoraggio.
Ed è parte di quell'utile che viene redistribuito ai privati, per un importo pari allo 0.5% delle riserve.
E' utile, ma non è signoraggio.
"mi aspetto che nei vari bilanci da te presentati tu aggiunga la quota di riserva derivante dal signoraggio di cui ogni anno le banche commerciale si sono appropriate illecitamente."
Le riserve non sono dei privati. Non ho trovato da alcuna parte una affermazione del genere. A te risulta? postami il link alla legge.
Quello che non ti è chiaro è che i privati non si prendono lo 0.5% delle riserve ogni anno, ma parte dei frutti delle riserve, per un importo pari allo 0.5% delle stesse.
E' diverso!
Ossia, se quelle riserve non danno frutti, i privati non si beccano nulla.
Nella mia nota ho già specificato tutto quello che c'era da dire.
Non ci sono altri profitti che vanno ai privati oltre a quelli che ho enumerato.
Se lo credi, ti sbagli.
Ad ogni modo per rinfrescarti la memoria puoi leggere quest'altra nota
che descrive estesamente il meccanismo di distribuzione dell'utile.
Stai affermando che il signoraggio dopo che entra nelle riserve non è più signoraggio e di conseguenza le banche commerciali se ne possono appropriare?
RispondiEliminaNo. Le riserve sono di bankitalia.
RispondiEliminaI frutti delle riserve sono invece opera dell'investimento, da parte di bankitalia, delle riserve stesse.
Ad esempio con parte di quelle riserve bankitalia può comprare dei titoli, che fruttano (es.) 100.
Parte di quei 100 sono distribuiti ai privati.
Tu confondi le riserve (che provengono dal "signoraggio") con i frutti delle stesse, che non puoi definire "signoraggio".
Mi sembra che tu non capisca quello che sto dicendo.. mi hai attribuito una frase che non è per nulla attinente a quello che ho scritto io..
Si tratta di una questione di semplici definizioni.
RispondiEliminaI frutti dell'emissione monetaria sono "il signoraggio", che va, in parte, nelle riserve.
I frutti delle riserve NON costituiscono signoraggio.
Ossia i frutti dei frutti dell'emissione monetaria NON sono signoraggio. Ora è più chiaro?
Guarda che quello che ti sto dicendo è vero "per definizione", non si tratta di una opinione.
Partiamo dal presupposto che sono nettamente contro la formazione di utili privati con riserve ed investimenti di queste. E' una cosa criminale, squallida ed immorale. Il fatto che sia sancito nella legge non conta un cavolo per il semplice motivo che la legalità non è giustizia e questo ultimo governo Berlusconi lo dimsotra.
RispondiEliminaLa storia dell'art.3 di Bankitalia in questo post non speigato per niente mostra appunto una collusione di poteri antisociali e dei conflitti di interessi che dilagando nel settore pubblico hanno spinto affinchè le banche private si impossessassero delle quote di Bankitalia S.P.A.
Infine puoi postare tutte le norme, gli satuti e le attribuzioni di ruoli che vuoi ma la realtà è ben diversa. I comportamenti della banche private lo dimostrano (si chiama "rischio morale"), i fondi all'estero nei paradisi fiscali dove sono stati nascosti parti di utili da signoraggio e non, e le interferenze forti nella politica a favrorie privati e confindustria.
La Banca Centrale, signoraggio o no non deve essere indipendente, ne appartenere a privati. Liberiamo il dibattito da questini stupide. La crisi l'hanno causata le banche e noi cittadini del mondo la paghiamo a caro prezzo. Riprendiamoci il potere.
"E' una cosa criminale, squallida ed immorale."
RispondiEliminaDimentichi però che le banche private hanno speso del denaro per comprare quelle quote.
"La storia dell'art.3 di Bankitalia in questo post non speigato per niente mostra appunto una collusione di poteri antisociali e dei conflitti di interessi che dilagando nel settore pubblico hanno spinto affinchè le banche private si impossessassero delle quote di Bankitalia S.P.A."
Come ho spiegato in una nota dettagliata è stato lo Stato a imporre alle fondazioni di disfarsi della proprietà delle banche private da cui erano state scisse.
"Infine puoi postare tutte le norme, gli satuti e le attribuzioni di ruoli che vuoi ma la realtà è ben diversa. I comportamenti della banche private lo dimostrano"
Io illustro fatti documentati. Se qualcuno viola la legge va punito.
"La Banca Centrale, signoraggio o no non deve essere indipendente, ne appartenere a privati."
La Banca centrale è un organismo della Comunità Europea. Non appartiene a privati.
Il fatto che in uno Stato ci sia una separazione dei poteri non può e non deve scandalizzare.
"Riprendiamoci il potere."
Ma di che parli? sei un altro che vorrebbe che lo Stato stampasse gratis soldi per ripianare il debito? cosa dovrebbe poter fare che non fa oggi per te?
Il fatto che sia stata la Banca centrale ha camuffare l'articolo non è certo una risposta. Ti ripeto che a me della legge non frega nulla. Io parlo di cosa è sbagliato. E qui il conflitto di interesse tra chi deve controllare e chi è controllato è evidente.
RispondiEliminaI comportamenti delle banche private come ho dimostrato nei commenti al precedente post in questo sistema sono inevitabili. SI chiama "rischio morale". Loro sanno di essere coperte (da se stesse in un certo senso, ma anche dalla necessità di salvare il sistema creditizio) e allora adottano pratiche e comportamenti delinqunziali, speculativi, incontrollabili e distruttivi. (Ripeto sempre l'esempio dell'Irlanda).
Non ho detto che lo Stato dovrebbe mettersi a stampare moneta. Lo stato, non questo stato, quindi direi il popolo, deve riprendersi il controllo della moneta che è un intermediario e non una merce (ne di produzione ne di consumo di qualcuno).
L'euro così com'è è una porcata dittatoriale ed illiberale, è l'unione degli interessi delle banche a scapito di quelli dei cittadini europei (le delocalizzazioni e le speculazioni finanziarie lo dimostrano). Senza uno statuto dei diritti comune l'Europa non ha senso. Io sono per l'uscita dall'Europa, la ripresa di controllo del tasso di cambio e della politica monetaria. Effettuare una politica di rientro dal debito facendola pagare ai ricchi, il protezionismo dei beni e dei capitali sarebbero armi fondamentali per abbattere disoccupazione e povertà. Se uno sa minimamente di politica economica sa cosa si potrebbe fare con la politica del cambio (svalutazioni) e monetaria, che adesso non appartengono più agli organi da noi eletti. Queste sono misure mantenute.
La soluzione da me auspicabile è una profonda rivoluzione in senso comunista, in cui la moneta potrebbe anche essere soppiantata.
"Il fatto che sia stata la Banca centrale ha camuffare l'articolo non è certo una risposta."
RispondiEliminaE' stato lo Stato, non la banca centrale. Non hai capito nulla..
"E qui il conflitto di interesse tra chi deve controllare e chi è controllato è evidente."
Non c'è alcun conflitto, l'ho dimostrato con questo articolo che i partecipanti non hanno alcuna influenza su bankitalia. Dimostra il contrario se sei capace.
"I comportamenti delle banche private come ho dimostrato nei commenti al precedente post in questo sistema sono inevitabili."
Non è vero. Basta creare delle regole e farle rispettare.
"Loro sanno di essere coperte (da se stesse in un certo senso, ma anche dalla necessità di salvare il sistema creditizio) e allora adottano pratiche e comportamenti delinqunziali, speculativi, incontrollabili e distruttivi. (Ripeto sempre l'esempio dell'Irlanda)."
Infatti secondo me bisogna smetterla di salvarle.
"a moneta che è un intermediario e non una merce"
Essendo scambiabile con altre merci è essa stessa merce. Dammi una definizione di "merce" in cui non rientri la moneta e che abbia un senso.
"L'euro così com'è è una porcata dittatoriale ed illiberale, è l'unione degli interessi delle banche a scapito di quelli dei cittadini europei "
Quali banche? la BCE non fa gli interessi dei privati sino a prova contraria
"Se uno sa minimamente di politica economica sa cosa si potrebbe fare con la politica del cambio (svalutazioni) e monetaria"
Insomma parli di inflazionare la valuta.
"La soluzione da me auspicabile è una profonda rivoluzione in senso comunista, in cui la moneta potrebbe anche essere soppiantata."
Spiegati meglio.
nazisignoraggisti@tiscali.itha scritto:
RispondiEliminaLa moneta è uno strumento che nasce per facilitare gli scambi. Anonimo sei liberissimo di tornare al baratto.
Il resto l'ho dovuto censurare.. non voglio che questa pagina divenga un posto per insultarsi a vicenda.
E' incredibile come nel 2010 possa ancora esistere qualcuno che sgretola i maroni con il comunismo. Mah!!
RispondiEliminaIo sinceramente ho trovato l'idea di eliminare la moneta così assurda da rendermi impossibile una replica senza chiedere chiarimenti.
RispondiEliminaDemonizzare uno strumento così utile è per me inconcepibile.
Ciao Hires io volevo veramente farti i complimenti per tutto quello che scrivi, le informazioni che dai e come le dai (non è da tutti scrivere in maniera così chiara e comprensibile ai più), ma la cosa che è più importante è che dai informazioni corrette!! Bravo, veramente bravo!!
EliminaPerò correggimi se sbaglio, leggendo i vari articoli ho come avuto l'impressione che tu creda che il mondo in cui viviamo e il sitema socio economico che l'uomo ha adottato nel corso della sua storia sia il migliore possibile e l'unico possibile... cosa che non credo sia vero.... (ripeto, questa è solo un impressione che mi son fatto leggendo i vari commenti fatti sui tuoi vari articoli).
Infatti se uno deve immaginare un luogo di benessere assoluto a che pensa?
Bè la risposta è ovvia, pensa al paradiso...
Ma che luogo è il paradiso?
Il paradiso è un luogo in cui l'uomo ha tutto quello che vuole in abbondanza, senza bisognop di lavorare, vive in pace ed armonia con gli altri e con la natura e tutti sono trattati allo stesso modo.
Ora se confrontiamo il mondo in cui viviamo ora con il paradiso, bè non riesco a trovare punti in comune ma proviamoci:
- ho tutto quello che voglio in abbondanza senza bisogno di lavorare?
No, anzi sono stato fortunato a nascere qua, probabilmente fossi nato in qualche paese del terzo mondo sarei morto dopo qualche anno di fame...e anche fossi sopravissuto alla fame sarei morto grazie a qualche malattia che solo le cure mediche prerogative dei popoli occidentali riescono a curare (non ci sono interessi a curare i poveri... l'america insegna).
- Viviamo in pace ed armonia con gli altri?
Ma direi proprio di no, basta sentire il telegiornale per capirlo (furti , rapine, omicidi, sfruttamenti sono all'ordine del giorno).... e cosa interessante, la maggiorparte (azzarderei a spanne ad un 90 %) dei crimini commessi sono riconducibili al denaro e alla diseguaglianza che il sistema sociale ha creato.
- Viviamo in armonia con la natura?
Bè considerando che stiamo dilapidando il pianeta di tutte le risorse naturali non curanti di tutto quello che questo porterà in futuro direi proprio di no...
- Tutti gli uomini vengono trattati allo stesso modo?
Questo poi... non serve neanche commentarlo :)
Quindi quello che credo è che il sistema attuale sia altamente migliorabile sopratutto a livello umanitario.
Non posso concepire che una multinazionale per il puro profitto sfrutti in maniera indiscriminaa i bambini del terzo mondo, non dev'essere il profitto il fulcro del sistema sociale ma deve essere l'UOMO accidenti.
EliminaPoi altra cosa, non credo che la privatizzazione delle aziende sia proprio un bene per la collettività, un azienda privata infatti deve creare un profitto che un'azienda statale non necessita.
Mi spiego meglio con un piccolo esempio che appartiene alla mia esperienza di vita.
Un pò di anni fa lavoravo in una ditta che per vari motivi non aveva interessi a produrre utili ( non sto a spiegare il motivo che mi ci vorrebbe troppo tempo ) il risultato di tutto questo era un'azienda in cui si stava bene e dove l'unico pensiero era quello di soddisfare il cliente per il meglio (si cercavano i prodotti migliori, a buon prezzo e che durassero nel tempo)
Ora questa ditta è stata acquisita da una molto più grossa che invece di pretese di profitto ne ha eccome.
Risultato - Lavoro estremamente più stressante, non si cerca più la qualità ma bensì il prodotto che margina di più e il tutto per il cliente è diventato più oneroso in termini economici.
Certo siamo più efficienti economicamente parlando ma a che prezzo?
Purtroppo la nostra società ha talmente inculcato nelle nostre menti l'importanza del denaro che non riusciamo più a capire che ci sono altri valori molto più importanti....Ad esempio stare a casa dal lavoro per assistere il nonno malato è molto più importante del profitto perso, generare un economia autosotenibile (parlo di energia, agricoltura etc...) porta un vantaggio enorme per la popolazione ma una grossa perdita economica per le imprese ma non per questo non deve essere fatta e alla svelta.
Scusate mi sono accorto che ho un pò dilagato e sono andato parecchio off-topic... ma ormai che ho perso tempo a scrivere tutta sta pappardella, tra l'altro senza rileggerla... quindi siete esentati anche voi dal farlo.... la posto comunque rinnovando i complimenti a hires che ha fatto un lavoro eccelso :)
L'euro è illiberale ? Invece svalutare la moneta è liberalismo vero ? Svalutare significa RUBARE alla gente. Complimentissimi!
RispondiElimina- Tu confondi le riserve (che provengono dal "signoraggio") con i frutti delle stesse, che non puoi definire "signoraggio" -
RispondiEliminaIo ti ho capito benissimo e non confondo nulla.
Qui abbiamo delle banche private che usufruiscono dei frutti di un bene statale ( signoraggio ).
Qui siamo di nuovo di fronte all'imbroglio sui depositi. Qualsiasi cosa si avvicini alle banche commerciali queste se ne appropriano!
Vorrei vederti se invece di denaro si trattasse di un terreno. Un tuo terreno!
Arriva un banchiere e ti dice: "visto che il tuo terreno è sotto la mia giurisdizione io ci semino ciò che mi pare e mi raccolgo i frutti; ma non ti preoccupare il terreno rimane tuo!"
Moris, allora non lo chiamare signoraggio.
RispondiEliminaIl signoraggio è un'altra cosa.
Puoi esprimere la tua obiezione in altri termini, ma non dirmi che quello è signoraggio.
Inoltre, dimentichi che le banche hanno comprato le azioni di bankitalia dalle fondazioni da cui sono state scisse. Hanno speso dei soldi che potevano impiegare (e far fruttare) diversamente. Concordi o no?
Allo Stato ha fatto comodo incassare quei soldi. E anno per anno le banche hanno un rendimento da quell'investimento (forzato) che hanno fatto.
Questa è la situazione.
Io l'ho sempre detto che questa feccia si è inventata la bufala del signoraggio nel tentativo di farsi votare dai polli per mettere le mani sula banca centrale e inflazionare la moneta. Ladri. Socialisti!!! Invece di rubare sul valore della moneta preoccupatevi di far pagare le tasse a tutti e dei vostri amichetti che amministrano la cosa pubblica e ogni anno si pappano 60 miliardi di euro con la corruzione. Vi schifiamo.
RispondiEliminaPensare che l'italia fuori dall'euro possa controllare il suo debito pubblico è pura follia. Qualche appunto per i soliti personaggi che non vogliono arrendersi all'evidenza e disturbano il normale svolgimento della vita politica:
RispondiElimina1 )La svalutazione non ci renderebbe competitivi abbastanza nei confronti delle potenze emergenti. I quali fanno un po’ di tutto (compresa buona parte dell’elettronica avanzata: ormai tutti i laptop sono prodotti in cina e il capitale di comando dell’IBM è cinese)
2) La svalutazione inciderebbe gravemente sull’inflazione (l’Italia importa molto, dalle materie prime all’energia a molti semilavorati) quindi, la maggiore competitività data dalla svalutazione sarebbe in parte annullata dai maggiori costi di approvvigionamento (rispetto a vent’anni fa, l’industria Italiana produce solo una parte del prodotto finale, usando parecchi semilavorati comprati all’estero). L’inflazione deprimerebbe il mercato interno, causando tensioni sociali, mentre (vista la concorrenza dei paesi emergenti) avrebbe un effetto ridotto sulle esportazioni
3) Gli altri paesi non starebbero di certo a guardare, mettendo in atto misure di ogni sorta
4) Uscire dall'euro significa anche uscire dal mercato unico Europeo, come previsto dal trattato di Maastricht (ovviamente gli altri paesi europei non sono mica scemi da farti entrate nel loro mercato con una tua moneta)
5) Gli interessi sul debito pubblico schizzerebbero molto più in alto di quelli attuali. Se la situazione economica dovesse peggiorare, senza la protezione di una moneta sovranazionale, gli investitori non comprerebbero più titoli di stato italiano se non in cambio di interessi esorbitanti
6) Il debito pubblico riceve di norma solo un po’ di fiato con la svalutazione, ma nel medio-lungo periodo c’è il rischio che questo aumenti a causa dell’aumento degli interessi, soprattutto con un debito/pil del 120% , come il nostro.
7) Ma ve lo ricordate a quanto ammontavano gli interessi che lo stato doveva doveva pagare al tempo delle "svalutazioni competitive" della lira ? Queste svalutazioni sono state una causa dell’ingigantirsi del debito
8) La moneta unica ci ha permesso di dimezzare il costo del servizio sul debito. L'euro ci ha regalato nel tempo ben sette punti di Pil di minor spesa per interessi, dall’11,5 per cento del 1996 al 4,6 per cento del 2009, permettendoci nel solo 2009 un risparmio di ben 107 miliardi di euro
9) Una banca centrale Italiana libera di muoversi (dai vincoli europei) finirebbe per spingersi verso le rischiose operazioni di "quantitave easing", insomma un rischio Argentina sarebbe non solo possibile ma del tutto probabile.
10) Noi italiani stiamo ancora pagando un politica economica selvaggia di 30 anni fa, con una competitività basata solo sulla svalutazione monetaria e sul debito pubblico. Ora però vengono a galla i problemi strutturali dell’economia italiana mentre le economie solide basate su altro (vedi la germania) non solo sopravvivono ma crescono e aumentano le esportazioni. Il bestiame che ci governa ha svenduto le chiappe di almeno 2 generazione con il giochino dell'inflazione e delle svalutazioni, vogliamo lasciarli ricominciare ?
11) Svalutazione della moneta (furto sui risparmi e sul potere d'acquisto) è la solita ricetta italiana praticata per decenni. Lo volete capire che bisogna fare riforme strutturali e non scansare i problemi con la monetarizzazione? Lo volete capire che con la svalutazione monetaria ti ci pulisci l'ano in tempi di globalizzazione con Cina, India, Brasile, Sud Africa e compagnia bella ? Ma davvero qualcuno è convinto di competere con i paese emergenti con le svalutazione monetarie ? Fantaeconomia!
13) Con l’inflazione stile anni 80 il debito lo pagano i vostri figli appena prima di morire di fame sempre che lo stato non collassi prima
In sostanza uscire dall'euro è il miglior modo per suicidarsi.
scusami ma l inghilterra dove la metti??
EliminaCondivido punto per punto quello che ha scritto Decadence.
RispondiElimina- Io l'ho sempre detto che questa feccia si è inventata la bufala del signoraggio nel tentativo di farsi votare dai polli per mettere le mani sula banca centrale e inflazionare la moneta. -
RispondiEliminaQuesta è fantapolitica! In politica contano i numeri. Tra coloro che si occupano del problema del signoraggio, quelli che si riconoscono in una determinata zona politica non superano la decina di unità!
- Si tratta di una questione di semplici definizioni.
RispondiEliminaI frutti dell'emissione monetaria sono "il signoraggio", che va, in parte, nelle riserve.
I frutti delle riserve NON costituiscono signoraggio. -
Per prima cosa si deve stabilire se è corretto che il signoraggio venga messo tra le riserve di Bankitalia.
Io ritengo di no!
In seconda istanza la distinzione tra signoraggio e frutti delle riserve ( di signoraggio ) se è efficace a livello linguistico non lo è a livello logico e se si dimostrasse l'illecito non lo sarebbe nemmeno a livello giuridico:
I soldi della mafia vengono messi in riserva comprando azioni, negozi, aziende. Dopo questa operazione i frutti di tali investimenti ritornano puliti alla mafia. Se la tua differenziazione semantica fosse corretta a livello logico, alla mafia non dovrebbero essere confiscati gli utili delle attività comprate, i beni dovrebbero semplicemente essere sequestrati e la mafia dovrebbe continuare a riscuotere i frutti di tali attività.
Le distinzioni semantiche di una medesima sostanza non ne differenziano gli attributi.
Il punto da affrontare è la correttezza che un bene appartenente allo stato venga sommato alle riserve appartenenti alle banche commerciali. Che possano disporre materialmente di tale riserve è irrilevante ai fini di determinare la liceità di tale pratica!
"Per prima cosa si deve stabilire se è corretto che il signoraggio venga messo tra le riserve di Bankitalia."
RispondiEliminaUn adeguato livello di riserve è necessario.. meglio prenderle dal signoraggio che tassare..
"In seconda istanza la distinzione tra signoraggio e frutti delle riserve ( di signoraggio ) se è efficace a livello linguistico non lo è a livello logico e se si dimostrasse l'illecito non lo sarebbe nemmeno a livello giuridico:"
Il punto è che quello non è signoraggio. E' un utile che proviene dall'investimento delle riserve. Non sto dicendo che non sia un utile.
E' inutile continuare una discussione così sterile.
"Il punto da affrontare è la correttezza che un bene appartenente allo stato venga sommato alle riserve appartenenti alle banche commerciali."
Ma chi te l'ha detto che le riserve appartengono alle banche commerciali? mi fai vedere dove sta scritto? attendo.
Se le riserve non appartengono alle banche commerciali allora a che titolo queste ne usufruiscono i frutti? Fammi un altro esempio in cui a qualcuno vengono corrisposti i frutti di un bene statale senza un' attività idonea a giustificarne l' appropriazione!
RispondiEliminaIl vero problema è che non vuoi ammettere che è una pratica ingiusta. E ti capisco... ammettendo questo la "bufala" sul signoraggio primario avrebbe un fondo di verità.
"Se le riserve non appartengono alle banche commerciali allora a che titolo queste ne usufruiscono i frutti"
RispondiEliminaTi ho già risposto ma non hai letto o fai finta..
Perché hanno speso dei soldi per comprare le quote di bankitalia (forzatamente per legge) quando sono state scisse dalle relative fondazioni. Quei soldi li avrebbero potuti impiegare e far fruttare diversamente.
Ed il valore di queste quote dipende anche dalle riserve accumulate grazie al signoraggio o è rimasto inalterato nel tempo? E quanto valgono oggi queste quote?
RispondiElimina"Ed il valore di queste quote dipende anche dalle riserve accumulate grazie al signoraggio o è rimasto inalterato nel tempo? E quanto valgono oggi queste quote?"
RispondiEliminaNon lo so, hanno pareri diversi anche loro stessi.
Per me "dovrebbe" essere qualcosa che dipende dall'investimento iniziale rivalutato nel tempo...
Mi spiace vedere gente che travisa completamente le parole.
RispondiEliminaIo ho detto che non ci sto a questo sistema. Solo chi è ignorante o completamente corrotto può dire che va bene così.
Ripeto che l'euro andrebbe bene ma non in queste condizioni. Non si è rivelato un risparmio per nessuno, ha solo fatto il bene dei grandi capitalisti che possono delocalizzare e produrre a salari da fame in Serbia e poi vendere a prezzi italiani. L'europa così com'è è l'unione delle banche che insieme possono giocare a speculare e poi ad autosalvarsi a scapito della gente. I risultati disastrosi sono sotto gli occhi di tutti.
Io non ho detto assolutamente di tornare alla politica anni 80' figuriamoci. So che serve ben altro. L'euro certamente ci ha resi deboli e scoperti agli attacchi speculatori che presto arriveranno anche da noi.
Servono delle politiche industriali si, delle politiche regionali si, dico che serve riprendersi la politica monetaria e attuarla alle nostre condizioni e al nostro caso specifico (non da Maastricht). SI è parlato di Cina, però ricordiamo che la CIna proprio grazie al controllo (e alla non rivalutazione) della sua moneta sta ottenendo Pil e cresicta pazzeschi. Ora non mi mettete in bocca che invidio la Cina e che vorrei quella situazione politica. Di ogni cosa bisogna prendere il buono e lasciare il cattivo.
Quando parlo di comunismo non parlo di Unione Sovietica, parlo di abolizione dello stato di cose presenti, abolizione dell'attuale modo di produzione evidentemente ingiusto e criminale. Non serve parlarne perchè è una cosa troppo lontana attualmente. Però creiamoci almeno una coscienza ragazzi, critichiamo con forza ciò che di profondamente marcio c'è. Io accetto l'Europa, ma non questa Europa. E le motivazioni sono tantissime.
"Io ho detto che non ci sto a questo sistema. Solo chi è ignorante o completamente corrotto può dire che va bene così."
RispondiEliminaParli del sistema in genere o di emissione della moneta? E stai dicendo che se non ti do ragione sono ignorante o completamente corrotto? Non è un buon approccio ad una discussione, e se non avessi il dovere dell'ospitalità avrei una seria tentazione di mandarti a fare in culo, ma sono una persona educata e quindi ti ammonisco ad avere maggior rispetto.
"Ripeto che l'euro andrebbe bene ma non in queste condizioni. Non si è rivelato un risparmio per nessuno"
E' storicamente falso, infatti l'Italia da quando c'è l'Euro ha usufruito di tassi di interessi più bassi per i suoi titoli di debito, con grande guadagno.
" ha solo fatto il bene dei grandi capitalisti che possono delocalizzare e produrre a salari da fame in Serbia e poi vendere a prezzi italiani"
Questo potevano farlo anche senza l'euro.
"L'euro certamente ci ha resi deboli e scoperti agli attacchi speculatori che presto arriveranno anche da noi."
Ora stai dicendo l'opposto della realtà storica. Senza l'euro probabilmente avremmo già fatto default.
"Servono delle politiche industriali si, delle politiche regionali si, dico che serve riprendersi la politica monetaria e attuarla alle nostre condizioni e al nostro caso specifico"
Ossia inflazionare? creare inflazione distruggendo i risparmi? con il debito che abbiamo possiamo secondo te permetterci di pagare ancora più interessi?
" parlo di abolizione dello stato di cose presenti, abolizione dell'attuale modo di produzione evidentemente ingiusto e criminale"
produzione di cosa? e cosa c'entra l'emissione della moneta e del signoraggio?
"Però creiamoci almeno una coscienza ragazzi, critichiamo con forza ciò che di profondamente marcio c'è."
Certo. Lo facciamo già, non c'era bisogno che venissi a dircelo tu.
Quindi in pratica cosa cambieresti dell'attuale sistema monetario in europa?
Anonimo vota per forza nuova se credi che il signoraggio sia un problema per gli stati. Avrai la giusta punizione quando ti renderai conto di aver sprecato una vita intera dietro a falsi problemi e invenzioni populiste di estremisti fanatici e ignoranti. Saluti
RispondiEliminaripeto che non credo che il signoraggio inteso nel senso classico attualmente sia un abuso di qualcuno all'emissione. E' certamente un'entrata occulta ma con il tempo regolamentata. Inizialmente le prime banche affiancandosi agli Stati hanno privatizzato e sfruttato il signoraggio ma ora è materia del tutto istituzionalizzata. I danni del passato sia chiaro non si cancellano però.
RispondiEliminaDell'attuale sistema bancario l'attenzione è da porre con estrema importanza sulle banche commerciali. Sono loro che rappresentano la più grave truffa e devianza dell'attuale sistema economico. Mi continuo a ripetere ma ormai è chiaro che il loro comportamento scellerato, dimostrato ampiamente da tantissimi esempi, è giustificato e legittimato dal fatto che la protezione da parte della banca centrale e dello Stato in generale è garantita. Non è plausibile dire "basta non salvarle più". Esse agendo nel mercato creditizio e devastandolo con comportamenti immorali e criminali (speculazioni, tassi e commissioni coperte, operazioni finanziarie in entrata e in uscita dall'alto rischio, collusioni e oligopoli di tassi, uso improprio di depositi, vero e proprio signoraggio creato con il credito)
sanno per certo che dovranno sempre ed in ogni caso essere coperte e tutelate. La grande lacuna nel nostro sistema è questa. Non salvarle distruggerebbe a sua volta il mercato creditizio, la fiducia degli investitori, questo si che farebbe schizzare i tassi di interesse, si crea e si creerebbero inflazione e distorsioni incolmabili dell'intero mercato.
La grande piaga nasce ormai da tuttò ciò e cio che è successo con i colossi bancari americani e con le banche private irlandesi sono solo gli ultimi esempi. Certe banche poi sono appunto "troppo grandi per fallire" e creano un circolo vizioso distruttivo davvero.
Non essendo quindi regolabile questo sistema io sono contro le banche commerciali e la gestione privata di moneta. La gestione privata di moneta da parte delle banche crea si il moderno ed indecente signoraggio che va ad accompagnarsi con le altre operazioni di mercato secondario aperto ben note e ben criminalizzate.
Il risparmio e il credito presso il pubblico se fosse gestito senza la prerogativa privata dell'interesse e del profitto a tutti i costi potrebbe ben regolare il mercato, il credito, lefficenza e l'equità. Potrebbe ciò rivelarsi anche come strumento di politica meritocratica (favorendo nel credito i più adatti e i più propensi allo sviluppo). Ovviamente in maniera regolata e ben amministrata.
Se fossimo nati in un mondo con questa piccola differenza, non solo non ne direste nulla di male e demonizzante ma ne notereste i benefici. Qualsiasi obiezione non sarà mai pari ai disastri dei giorni nostri... quindi fate sempre il paragone con la triste realtà attuale.
Mi scuso se sono sembrato offensivo in precedenza.
Allora Anonimo (ma mettere un nick pesa tanto?), ora sei passato dal dire che l'avvento dell'euro è stato negativo, dal definite l'euro
RispondiElimina"una porcata dittatoriale ed illiberale",
dal definire (in modo completamente errato) bankitalia una SPA, dal definire la BCE appartenente a privati (falso), dall'affermare di voler fare politica economica col cambio (orrore), e al voler sopprimere la moneta, ad una critica e ad una analisi, che per certi aspetti condivido, delle banche private e della eccessiva "leggerezza" (per usare un eufemismo) con cui si muovono nei mercati.
Bene.
Innanzitutto ti dico che non ho la preparazione sufficiente per risponderti in maniera esaustiva.
Però come saprai, il comitato di Basilea (versioni 1,2,3), sta imponendo alle banche dei vincoli via via più stringenti alle banche per la gestione del capitale. Secondo me è la strada giusta, anche se procede un po' a rilento per i miei gusti.
Ora però ti faccio io l'obiezione che faccio a tutti quelli che propongono la statalizzazione di tutte le banche private.
1) prima erano già per la maggior parte pubbliche, e lo Stato le ha privatizzate, come ampiamente spiegato in una nota. In pratica si tornebbe indietro... Perchè si è scelto di privatizzare secondo te?
2) sai cosa vorrebbe dire creare decine o centinaia di migliaia di posti di lavoro pubblici (e decine di migliaia di nuovi dirigenti pubblici) per i conti dello Stato?
Se oggi le banche private guadagnano X, credi che domani continuerebbero a guadagnare X? o perderebbero Y diventando un ulteriore costo per lo Stato? pensaci bene e sii sincero.
Il tuo ultimo messaggio anonimo io lo condivido in pieno, salvo la frase riferita alle banche commerciali "facendo vero e proprio signoraggio", il resto dell' elenco lo condivido.
RispondiEliminaMa non c' entra assolutamente niente con l' emissione della moneta, col fatto che ci sia una banca centrale, col fatto che le banche commerciali possano fare prestiti ecc
Anzi, forse una banca centrale potrebbe contrastare certi comportamenti.
Ai signoraggisti vorrei fare due domande che mi sono venute in mente:
1- Se davvero la banca centrale quando lo Stato si indebita ci guadagnasse così tanto come dicono loro, per quale motivo la bce non fa altro che far pressione sugli Stati affinchè riducano il debito pubblico e contengano il deficit? Secondo me basta questa contraddizione per demolire tutte le tesi signoraggiste.
2- Se con la riserva frazionaria, si può veramente creare moneta dal nulla, a piacimento, per quale motivo ci sono banche che falliscono o che hanno problemi economici ecc?
Se davvero potessero moltiplicare così il denaro non potrebbero prestare soldi a tutti?
3- Questa mi viene in mente ora. Se davvero la bce ha il potere di manipolare i governi dell' Unione Europea, per quale motivo quando Berlusconi e Tremonti volevano tassare le riserve auree di bankitalia, la bce si oppose minacciando di ricorrere alla corte di giustizia europea? Se la bce avesse tanta influenza sul potere politico, che bisogno avrebbe di ricorrere alla giustizia?
Concordo in pieno con Hires che bisogna regolare e controllare piuttosto che nazionalizzare tutte le banche che sarebbe un suicidio economico
Non concordo quando invece dice che non si dovrebbero salvare più, lì do ragione ad anonimo che purtroppo è necessario, la crisi sarebbe infinitamente peggiore
(comunque anonimo se non ci fosse l' euro l' Italia ora starebbe molto peggio anche della Grecia, se pensi che questa nonostante abbia l' euro essendo una moneta forte permette tassi di interesse più bassi sul debito pubblico, è stata dichiarata a rischio di insolvenza, figuriamoci NOI col debito spaventoso che avevamo prima dell' euro, e che in buona parte abbiamo ancora, e con una moneta debolissima come la lira....Saremmo già falliti e rifalliti)
"Non concordo quando invece dice che non si dovrebbero salvare più, lì do ragione ad anonimo che purtroppo è necessario, la crisi sarebbe infinitamente peggiore"
RispondiEliminaAdesso non vorrei passare per quello che vuol far fallire tutte le banche..
dico solo che forse qualche banca in più poteva non essere salvata, ma certamente, se l'hanno fatto certamente avevano i loro buoni motivi..
Io farei leggi severe che colpiscano i dirigenti che provocano queste situazioni, i dirigenti li punierei severamente, (così oltretutto non si può dire che siano incentivati a speculare ecc sapendo che tanto li salveranno...), ma le banche come aziende cercherei di salvarle il più possibile davanti a queste crisi
RispondiEliminama figurati, bankitalia privata!!! ma quando mai, ma se ne è proprietario lo Stato :-) banche e assicurazioni non incidono minimamente sulle scelte societarie (ma dove vanno con il loro misero 95% del capitale sociale); la moneta allo Stato la banca la regala, ovvio, essendo banca statale e nessun titolo del debito pubblico viene emesso per avere cartamoneta :-) e Draghi con quei delinquenti criminali della Goldman and Sachs non ha nulla a che vedere :-) così come non so chi ha inventato la fandonia dei 100mld di euro acquistati da bankitalia s.p.a. (oops scusate il refuso: dalla banca d'Italia) da due conti segreti tenuti alle Cayman.. tutte balle, quando mai alla banca degli italiani verrebbe mai concesso di speculare con gli edge funds!!! insomma quante balle si sentono in giro su questa storia del signoraggio: meno male hires ci spiega che adesso non essendoci più l'oro come riserva ci devono essere i titoli del debito pubblico a garantire la moneta; cioè un debito del popolo copre una moneta emessa dalla banca centrale. che grandi! un pò come se io emetto un assegno e hires me lo copre con il suo c/c. poi mi compro quattro ragazzotti gli faccio aprire un sito e gli faccio spiegare (a chi ci crede) che così va bene, è tutto OK! anzi meglio di così non si può... stiamo andando a fondo.. ma va la, tutta colpa degli evasori e dei corrotti...
RispondiEliminaI privati non hanno alcuna influenza nelle attivitá pubbliche di bankitalia e l'ho dimostrato con questa nota. Il debito non nasce per fare un favore a bankitalia ma per pagare gli stipendi ai dipendenti pubblici. Se poi lo compra tizio o caio o bankitalia per lo Stato non fa differenza. Se poi Draghi ha commesso dei reati e ne sei a conoscenza denuncialo, cosa vuoi che mi interessi? Continua pure a difendere il governo che spende per motivi elettoeali, non aumenta le tasse per motivi elettorali, assume per motivi elettorali, e scarica sulle future generazioi il debito. Dai la colpa al signoraggio, ai banchieri, e a ME che espongo i fatti per come sono. Bravo.
RispondiEliminaCiao Hires e grazie per le spiegazioni. Temo che la mia domanda sarà elementare, tuttavia vorrei avere un chiarimento su:
RispondiElimina"attenzione, la quota versata allo Stato è pari alle imposte sul reddito più l'utile versato allo Stato"
Ovvero, Bankitalia riscuote e versa l'imposta sul reddito che i cittadini e le imprese pagano ? Come rientra questo nel discorso alla mano ? Ovvero, qual'è la differenza tra questo e "Utili versati allo Stato" ?
Attenzione: non sto _assolutamente_ cercando di sostenere o smontare una tesi ! Ho solo veramente poco chiara la procedura di cui si parla. Lo giuro su quello che vuoi ! :)
Grazie
"attenzione, la quota versata allo Stato è pari alle imposte sul reddito più l'utile versato allo Stato"
RispondiEliminaEra solo un suggerimento per la lettura del bilancio di bankitalia.
Ossia i soldi che essa versa allo Stato non sono solo l'utile post-tasse ma anche le tasse stesse. Se leggi questo articolo trovi i bilanci degli ultimi anni, lo devo solo aggiornare con l'ultimo credo.
"Ovvero, Bankitalia riscuote e versa l'imposta sul reddito che i cittadini e le imprese pagano ? "
Bankitalia paga le tasse per i propri dipendenti (irpef, irap, etc.) come tutte le altre ditte, questo intendevo.
Ciao Hines, grazie per tutte queste utili informazioni complimenti per la tua conscenza in materia. Mi potresti spiegare una cosa che non mi e' molto chiara di questi meccanismi. Prima di tutto non capisco perche la moneta circolante sia una voce negativa, in genere le voci negative sono dei costi reali.
RispondiEliminaIn secondo luogo, se la banca d'italia ha una voce in passivo riguardo alla moneta circolante,che suppongo sia stata messa in circolazione tramite prestito, come si definisce l'utile d'esercizio?
In economia aziendale l'utile e' la differenza tra costo e ricavi, quindi nel caso in cui i debiti verso la banca venissero estinti con i dovuti interessi, gli utili di esercizio sarebbero i soli interssi? E, a quanto pare, solo una parte di questi interessi viene restituita allo stato. Mentre la somma prestata inizialmente che fine fa? Temo che ufficialmente vada a compensare la suddetta voce negativa del bilancio ed in realta' vada ad alimentare i dividendi dei proprietari. Ti prego, dimmi che la somma inizialmente prestata viene distrutta al momento della restituzione o devolta allo stato, altrimenti voul dire che le preoccupazioni dei signoraggisti (che tralaltro non forniscono mai fonti affidabili) sono fondate in quanto la stampa di banconote nuove corrisponde ad un reale arricchimento degli azionisti della banca ed ad un reale impoverimento di chiunque prenda in prestito denaro. Non riesco proprio a trovare alcuna informazione a riguardo, puoi fornirmi un riferimento (link o documento) su che fine fanno i soldi restituiti ed inizialmente creati dal nulla. In questo modo si porta'mettere definitivamente ed indiscutibilmente una pietra sopra a questa storia del signoraggio e prendersela con i politici che amministrano male i fondi dello stato.
Aspetto una tua delucidazione, grazie.
Allora, sul perché la moneta emessa sia una voce negativa, premesso che non sono un economista, ti dico:
RispondiElimina1) esiste una precisa direttiva della SEBC a riguardo, che trovi nella pagina dei link di dicembre 2010 di questo blog
2) anche quando (molti anni fa) le banche private potevano emettere moneta, segnavano quella moneta come passività
Visto che quella moneta non è di proprietà della banca, e tuttavia la banca l'ha emessa, non può che essere una sua passività.
Se fosse un'attività, per contro, la banca si ritroverebbe con un doppio attivo dato da titoli ricevuti + moneta emessa e alla scadenza un 200% di utile rispetto al titolo comprato a fronte di una giacenza di un tot di biglietti di carta ormai senza valore in quanto non più in circolazione.
Anche per la BC l'utile sono i costi meno i ricavi, solo che la moneta assorbita non sono ricavi, ma solo gli interessi ricevuti, che sono interamente girati allo Stato (tolte le spese e gli accumuli per le riserve tecniche, che sono comunque dello Stato)
" che fine fanno i soldi restituiti ed inizialmente creati dal nulla"
La moneta "nasce" quando è emessa, "muore" quando è riassorbita. Se così non fosse non sarebbe possibile toglierla dalla circolazione, operazione cruciale per la BC quando vuole ridurre l'inflazione.
Per il riferimento normativo riguardo l'assorbimento della moneta ti faccio sapere, ma puoi stare certo che è così. Ossia la moneta assorbita (quella che viene pagata a fronte dei titoli alla scadenza, la parte "capitale", non gli interessi) una volta assorbita non è più moneta. Questo non ti dovrebbe scandalizzare però se ci rifletti, anzi.
Ciao Hires, grazie della pronta risposta. Ho cercato la direttiva della SEBC ma invano. Comunque non metto in dubbio il fatto che legalmente la banca debba emettere moneta al passivo. Cio' che mi preoccupa non e' il fatto che la moneta venga riassorbita per controllare l'inflazione, che e'un'attivita' del tutto legittima. La mia preoccupazione sta nel fatto che non trovo informazione su cosa succede alla moneta quando viene restituita per estinguere il debito. Come suggerisci tu la banca non e' proprietaria della moneta e il suo valore si consolida quando viene consegnata al richiedente (dal tuo link: proprieta' della moneta all'atto di emissione). Tuttavia ho anche letto che la moneta puo'essere riutilizzata a differenza delle cambiali e buoni del tesoro che vengono distrutti al momento del pagamento. Cio' che immagino e' che, cosi come la moneta aquista valore al momento dello scambio ed e' proprieta' del richiedente, allo stesso modo deve perdere il suo valore quando viene resitituita alla banca creditrice per bilanciare il valore totale della moneta in circolazione. La mia seria preoccupazione e' che la moneta abbia ancora valore quando il debitore la restituisce alla banca, cosa perfettamente lecita nel caso in cui la moneta fosse pagabile in metalli preziosi e quindi non creata dal nulla. Questa tesi proverrebbe che effettivamente la banca si arricchisce quando stampa moneta. A prescindere dall'eventuale assorbimento per controllare l'inflazione. Vorrei leggere la norma per cui la banca e'obbligata a distruggere la moneta quando il debito viene pagato. Mi puoi suggerire qualche link? Se cerco su google non trovo niente e non conosco alcun economista che mi possa rispondere.
RispondiEliminaGrazie ancora per il tuo sforzo di creare chiarezza su argomenti ignoti alle masse (me incluso).
Allora, la pagina con i link è di marzo 2010, mi ero sbagliato prima. Il link è questo, mentre questa la direttiva sull'aggregato passivo.
RispondiEliminaRiguardo la norma che impone di distruggere le banconote assorbite, non esiste. Infatti non sono distrutte, ma semplicemente poste in attesa di essere emesse di nuovo, sarebbe un inutile spreco. Ma non possono essere spese, non essendo più moneta. Questa è la norma che devo cercare. Le uniche banconote che hanno valore sono quelle emesse, quindi essendo l'assorbimento l'operazione inversa dell'emissione dopo l'assorbimento non sono più emesse, ma questo lo devo trovare in modo ufficiale così da postartelo. Il concetto però è quello.
Prendere quei soldi e spenderli sarebbe come il furto di una cassiera dalla cassa del supermercato. Ovviamente sono tutti contati e controllati, non la farebbe franca. Figurati i dipendenti della banca centrale che rubano a man bassa nel caveau! Ma neanche Totò! Sono biglietti senza corso legale ma ovviamente non sono lasciati incustoditi.
Ciao Hires, grazie per il link. Nel mio commento precedente mi riferivo alla banca d'italia e reletivo bilancio ma penso che non cambi molto se ci riferiamo alla banca centrale. Poi non volevo isinuare che i dipendenti rubassero dalle casse, stavo semplicemente osservando che emettere banconote in passivo e'una strana operazione dal momento che le banconote non esitevano prima di essere stampate per cui non sono un costo reale della banca centrale. Una seconda incorenza sta nel fatto che, come assodato in questo blog,la moneta non e' proprieta' della banca ma della collettivita'. Capisco che emettere al passivo e' un'esigenza per far quadrare il bilancio della banca. Riflettendo su questi concetti mi e' sorto un nuovo dubbio, ovvero immaginiamo che dei privati cittadini chiedano un prestito alla banca centrale per cui nel bilancio della banca comparira' in attivo il debito dei privati ed in passivo la moneta emessa (voce: moneta in circolazione). Quando i privati pagano il prestito la banca ha due possibilita' per far quadrare il bilancio ovvero o rimuove dalla circolazione la moneta precedentemente emessa oppure fa un nuovo credito ad altri soggetti. Il mio dubbio e' questo: e' possibile che la banca d'italia contragga un nuovo credito con le banche private azioniste della banca nazionale? In questo modo la banca privata (ad esempio sanpaolo e/o unicredit) effettivamente si arricchiscono con l'emissione perche tramite la banca d'italia sono debitrici di se stesse e detengono ingenti somme monetarie che sono state create dal nulla ma che hanno potere d'acquisto reale. Mentre il debito sarebbe fittizio perche dovuto a se stessi tramite bankitalia s.p.a. Come sempre aspetto tue delucidazioni e ti faccio i complimenti per questo blog dove si puo discutere liberamente e costruttivamente, senza polemiche politiche, di tali problematiche che influenzano la nostra collettivita'.
RispondiEliminaStai commettendo un errore madornale. Ossia, le banche private che partecipano al capitale di bankitalia non ne sono proprietarie. Come già più volte detto, bankitalia non è una spa. Non ha azionisti, nella maniera più assoluta.
RispondiEliminaQuando la banca centrale inoltre (bankitalia fa parte della SEBC e agisce allo stesso modo) emette moneta, non lo fa prestando soldi a tizio o caio in maniera indiscriminata. Effettua delle aste molto ben regolamentate, di cui puoi trovare descrizione in questo documento ufficiale e anche in questo.
In sostanza effettua delle aste a cui può accedere chi vuole purché rientri nella categorizzazione delle "controparti ammesse" e fornisca le garanzie adeguate ("attività idonee") secondo le procedure indicate.
E ovviamente chi accede a queste aste paga "gli interessi" sul denaro che gli viene prestato, e quegli interessi non vanno ai privati ma allo Stato, come dimostrato in altra nota
Il fatto che la proprietà dei biglietti non sia della banca centrale ma della collettività è assolutamente coerente col fatto che la banca centrale non è un ente privato ma un ente pubblico e quindi di proprietà dello Stato ossia della collettività. Esiste per svolgere una funzione che gli viene assegnata dallo Stato (dagli Stati nel caso della SEBC, che include la BCE e tutte le banche centrali nazionali che aderiscono all'euro)
RispondiEliminaOk Hires, penso che hai ragione sul fatto che le banche private non sono le proprietarie.
RispondiElimina1) Infatti non mi e'molto chiaro il ruolo dei privati all'inteno di bakitalia. Non e' che hai qualche nota su questo argomento?
2) E, cosa molto piu' importante, puoi commentare sul ciclo di vita della moneta creata dal nulla sulla base del debito? E' quindi possibile che la banca d'italia, per non distruggere moneta, la presta ad i partner del suo capitale?
3) Se vuoi ti posso aiutare a cercare la legge sulla distruzione della moneta al pagamento del debito. Sai indicarmi dove posso cercare? Sai quale autorita'controlla l'operato delle banche nazionali?
Senza questa legge e'come se si autorizzasse il falso in bilancio nel seguente modo: il debito viene pagato, la cambiale restituita, i soldi possono essere fatti sparire dalle casse ed il bilancio sembra pulito. Ovviamente questa descrizione e'paradossale ma vorrei almeno leggere di leggi che impediscono tale operato e sapere chi controlla che la legge viene rispettata.
4) Sai dove posso trovare informazioni su chi possiede il debito di chi(intendo in termini di banche e stato)? in questo modo seguendo la scia dei soldi, o meglio del debito, si capisce chi e come trae il maggior profitto nel sistema monetario europeo.
5) Non ho capito bene questo fatto dell' asta pubblica. Se una banca privata voule chiedere un prestito alla banca d'italia non puo' farlo direttamente ma solo tramite un asta pubblica? Mi puoi dare un riferimento di questa regola?
Scusa se ti sembro insistente e sto abusando della tua disponibilita' ma da cittadino europeo sono estremamente preoccupato che la banca possa abusare dell'immenso potere di cui e' investita ovvero del monopolio della creazione di denaro. Poi sto imparando molte cose sul funzionamento delle banche cosi' da non poter essere ribattere a chiunque promulghi contro-informazione. Penso che tutti noi abbiamo il diritto di sapere chi, quando e come crea e gestisce il flusso monetario. E purtroppo queste informazioni non sono facilmente reperibili (almeno per me). Grazie ancora, un saluto.
"1) Infatti non mi e'molto chiaro il ruolo dei privati all'inteno di bakitalia. Non e' che hai qualche nota su questo argomento? "
RispondiEliminaQuesto e questo
I privati in sostanza non hanno alcun ruolo in bankitalia.
"puoi commentare sul ciclo di vita della moneta creata dal nulla sulla base del debito? E' quindi possibile che la banca d'italia, per non distruggere moneta, la presta ad i partner del suo capitale?"
La moneta è emessa in cambio di crediti (per chi li riceve), che sono debiti di chi li emette. L'acquisto di un debito ha un effetto positivo per il debitore perché vede scendere (in genere) i rendimenti dato che se la banca centrale compra i suoi debiti, diminuisce la sua offerta residua a parità di domanda residua.
"3) Se vuoi ti posso aiutare a cercare la legge sulla distruzione della moneta al pagamento del debito. Sai indicarmi dove posso cercare? Sai quale autorita'controlla l'operato delle banche nazionali? "
Ci sono i revisori dei conti e gli enti terzi di certificazione del bilancio. Presumo anche la guardia di finanza.
"4) Sai dove posso trovare informazioni su chi possiede il debito di chi(intendo in termini di banche e stato)? in questo modo seguendo la scia dei soldi, o meglio del debito, si capisce chi e come trae il maggior profitto nel sistema monetario europeo. "
Sapere chi possiede il debito di chi non c'entra molto col sistema monetario, dato che le banche centrali possiedono una parte davvero piccola dei debiti statali. Basta pensare che il debito italiano è 1900 miliardi e bankitalia possiede in tutto 100 miliardi di titoli (tra italiani e non). Se scorri la pagina di facebook troverai un link in merito, al momento non ce l'ho sotto mano.
"5) Non ho capito bene questo fatto dell' asta pubblica. Se una banca privata voule chiedere un prestito alla banca d'italia non puo' farlo direttamente ma solo tramite un asta pubblica? "
Esatto. Ti ho postato i link ai documenti che descrivono le operazioni che fa la SEBC (inclusa bankitalia). Non ne fa di altri tipi.
"oi sto imparando molte cose sul funzionamento delle banche cosi' da non poter essere ribattere a chiunque promulghi contro-informazione."
Ah ah non ti illudere, quelli sono di coccio :D
Se visiti il sito della BCE o di bankitalia trovi tutti i documenti pubblici, ce ne sono davvero tanti.
"Se vuoi ti posso aiutare a cercare la legge sulla distruzione della moneta al pagamento del debito"
La ricerca che va fatta è sull'assorbimento della moneta emessa, o la definizione di moneta emessa o non emessa, se per moneta emessa si indica il circolante, allora basterebbe osservare che la moneta assorbita non è più circolante, eventualmente corredando con la definizione di circolante. Questa è l'indagine che mi prometto di fare.
buongiorno, non so chi lei sia che scrive questi articoli perche' non si capisce sul suo sito..ma non mi interessa affatto ! Soltanto le posso dire che lei al pari di tutti i burocrati politicizzati e corrotti cerca di spiegare un sistema che si ritorce in mille rivoli ( mi sono rifiutato di leggere e capire dopo 10 righe ! ) un sistema usuraio e usurpatore della moneta del POPOLO a favore di banche private e detentori del denaro del POPOLO ! Tutto potrebbe essere ridotto a quattro semplici righe : Lo stato detiene il 100% della bankitalia, e il denaro e' prestato e gestito dal popolo stesso , punto e basta ! tutto il resto e' un'accozzaglia di ingarbugli illogici e insensati per nascondere il sistema usuraio usato da chi tira i fili...e per questo il sistema semplice non e' voluto..perche' si sa'...LO CAPISCONO TUTTI ! le consiglio di smetterla di cercare di spostare il fumo che annebbia la strada propostaci, e salire sull'alto dove si vede qualcosa..eviti di di supportare il sistema, almemno che lei non sia pagato da questi ultimi per farlo...allora posso capire
RispondiEliminaSaluti !
"non so chi lei sia che scrive questi articoli perche' non si capisce sul suo sito..ma non mi interessa affatto"
RispondiEliminaAllora perché si sofferma tanto su questo?
" un sistema che si ritorce in mille rivoli ( mi sono rifiutato di leggere e capire dopo 10 righe) !"
Quindi non ha letto le spiegazioni, non conosce l'argomento ma intende comunque esprimere un'opinione giusto?
"un sistema usuraio e usurpatore della moneta del POPOLO a favore di banche private e detentori del denaro del POPOLO "
A dire il vero bankitalia è pubblica e non "a favore di banche private", questo dice la nota, ma se uno non la legge può solo ripetere a memoria la tiritera complottista.
"Lo stato detiene il 100% della bankitalia, e il denaro e' prestato e gestito dal popolo stesso , punto e basta ! "
Però lo Stato ha incassato 20 miliardi circa per affibbiare alle banche private un bidone che non da loro alcun diritto e che gli rende 60 milioni l'anno. Un innegabile vantaggio economico per lo Stato.
".e per questo il sistema semplice non e' voluto..perche' si sa'...LO CAPISCONO TUTTI !"
semplice perché si sa? perché si capisce? ossia gliel'ha detto suo figlio che l'ha visto su yotube vero? Quindi deve essere vero?
".eviti di di supportare il sistema, almemno che lei non sia pagato da questi ultimi per farlo...allora posso capire"
Ma cosa vuole capire lei? Le consiglio di studiare e poi esprimere un parere. E capirà allora, come tanti prima di lei, che vengono qui, insultano, starnazzano e dopo mesi ritornano e dicono "ma sai cosa? ho capito che mi sbagliavo".
Buono studio, e faccia attenzione a cosa legge. Non tutti dicono la verità, c'è gente che ci campa sulla vendita di libri, video e amenità varie sul signoraggio.
Bene, bravo, risponde ad ogni punto comee un perfetto cicappino, non staro' a dilungarmi troppo sarebbe inutile, le do soltanto un arrivedereci a tra poco tempo, quando finalmente anche lei vedra' le sue certezze cadere, magari col conto in banca in rosso, e, visto che secondo lei oggi tutti quelli che contestano la tesi del signoraggio sono pazzi, e invece per lei e' tutto regolare....per chiudere lei conosce il MITO DELLA CAVERNA ? SE SI APRA GLI OCCHI, SE NO...SE LO STUDI.. poi magari dara' anche dello stupido a platone, e per favore non mi dica che non capisco niente...forse ne so molto piu' di lei...mi perdoni
RispondiElimina"e, visto che secondo lei oggi tutti quelli che contestano la tesi del signoraggio sono pazzi"
RispondiEliminaNo, solo disinformati o ignoranti in materia.
"e per favore non mi dica che non capisco niente...forse ne so molto piu' di lei...mi perdoni"
E invece mi sa di no altrimenti avrebbe ribattuto nel merito invece di fare analisi dietrologiche che reputo abbastanza sterili.
Arrivederci
si legga questo : http://www.agenziaradicale.com/index.php?option=com_content&task=view&id=7046&Itemid=56
RispondiEliminaL'articolo che stiamo commentando risponde già ampiamente (con tutti i riferimenti di legge e di bilancio) a quello che Anonimo ha postato.
RispondiEliminaDire che le banche centrali siano enti estremamente redditizi è da veri ignoranti.
20 miliardi immobilizzati che fruttano 60 milioni l'anno non è definibile altro che "un bidone" altro che "estremamente redditizio".
CONTINUI A LEGGERE INTANTO CHE SVICOLA !!
RispondiEliminahttp://www.disinformazione.it/sentenzalecce.htm
Quella sentenza è stata ribaltata in Cassazione, ben CINQUE anni fa. Quindi cosa la posti a fare?
RispondiEliminaInformati meglio.
Ne ho già parlato qui
Prima di postare link a siti fogna cerca di fare qualche approfondimento.
http://www.simec.org/ E ALLORA QUESTI CHE CI STANNO A FARE ?
RispondiEliminaAnonimo smettila di postare link, argomenta a parole tue. Del Simec abbiamo già parlato tante volte.
RispondiEliminaQuesta non è una fogna dove poter venire a postare tutti i link spazzatura. Censurerò ogni altro commento con link a siti spazzatura.
domanda: visto che sa tutto cosi' con precisione...lei sa dirmi con esattezza se l'oro depositato nel tesoro italiano corrisponde alla moneta circolante sul territorio nazionale ? e se si come fa a verificarlo da cittadino ''padrone'' di tale fortuna con certezza?
RispondiElimina"..lei sa dirmi con esattezza se l'oro depositato nel tesoro italiano corrisponde alla moneta circolante sul territorio nazionale ?"
RispondiEliminaAssolutamente no.
La moneta viene emessa con delle aste a cui accedono le banche private e si rifinanziano in base al tipo di asta. In cambio, oltre ad indebitarsi con la banca centrale, presentano adeguate garanzie.
L'idea per cui ci sia bisogno di avere dell'oro per emettere moneta è assolutamente da incompetenti in materia. Se così fosse, uno Stato che volesse emettere moneta ma non avesse dell'oro, non potrebbe farlo. Abbastanza paradossale (o idiota) come situazione.
ok,ma se uno stato produce e guadagna puo' aumentare il suo capitale e in base a cio' puo' produrre moneta in base alla sua ricchezza, questo ..non e' da idiota...
RispondiElimina"ok,ma se uno stato produce e guadagna puo' aumentare il suo capitale e in base a cio' puo' produrre moneta in base alla sua ricchezza,"
RispondiEliminaQuesto è un errore tipico di chi non ha ragionato sul fatto che la moneta non è uno strumento usa e getta. Supponi che una bicicletta costi 100 euro. Con 100 euro quante biciclette puoi comprare in un anno?
Una?
Risposta sbagliata. Anche mille! Quei cento euro passano di mano in mano e servono a comprare biciclette, macchine, banane, girano girano e vengono usati per un totale di transazioni ben superiore a 100 euro. Non c'è un limite ovviamente.
Se un'industria produce più biciclette (es.), non c'è bisogno che lo Stato emetta più denaro affinché si possano comprare più biciclette.
Anzi, se il rapporto domanda/offerta di biciclette cala, il prezzo delle biciclette potrebbe anche abbassarsi e questo non sarebbe neanche male per chi deve comprare una bicicletta.
Non è su queste basi che si decide quanta moneta emettere, ci sono modelli matematici, economici e finanziari molto più complessi.
Inoltre la moneta circolante non è "il capitale" dello Stato. La moneta è di proprietà di chi "la porta". Ossia ognuno è proprietario dei soldi che ha sul conto o nel borsello. Sembra una banalità ma c'è qualche idiota che pensa che siano tutti della banca, e che dovrebbero essere di un fantomatico "popolo". In realtà per fortuna va già bene così.
Buongiorno. Mi scuso subito perché non mi sono mai interessata di banche ed è la prima volta che scrivo pubblicamente con internet. Circa un mese fa, cercavo una banca etica, ma dove vivo io non c'è, mi è venuto in mente di informarmi per sapere se si poteva aprire un conto alla Banca d'Italia, perchè c'è una sede nel mio capoluogo, quindi sono andata sul sito ed ho letto lo Statuto e la lista dei Partecipanti. Ho avuto l'impressione di avere a che fare con gentiluomini di altri tempi, che si arricchiscono sì, ma gentiluomini rimangono, un po' l'impressione che mi dava la mia banca quando ero giovane. Ma mi sono venuti molti dubbi, perché, è vero che non si possono avere più di tot voti nell'assemblea dei Partecipanti, ma ora le banche si sono tutte messe insieme, la mia è insieme a Intesa San Paolo, in questo modo controllano più voti dentro la Banca d'Italia, anche se le leggi che regolano tutto sono dello Stato. La prego di spiegarmi cosa succede ora che le banche sono in realtà 2 o 3. Cosa succede poi con le banche che sono comprate dagli stranieri,tipo bnl parisbas? Negli stessi giorni ho anche letto che Gheddafi era proprietario tra le altre cose del 7% di Unicredit, un'altra cosa a cui non avevo pensato, cioè che i criminali, anche internazionali, le banche in un certo senso se le comprano legalmente acquistando azioni. Vorrei quindi sapere se secondo lei si può escludere completamente che i criminali siano rappresentati anche con un solo voto nell'assemblea dei partecipanti. Tra l'altro è di questi giorni la notizia delle transazioni delle banche che pagano centinaia di milioni di euro per non pagarne di più perchè hanno evaso le tasse.
RispondiEliminaHo come l'impressione che i controllati si stiano stringendo sul controllore. Lei cosa ne pensa? La ringrazio e le porgo distinti saluti
Regina
Buongiorno.
RispondiEliminaForse non ha letto con attenzione l'articolo che stiamo commentando. Ho spiegato per filo e per segno che i partecipanti non hanno nessuna possibilitá di incidere nelle attivitá pubbliche di bankitalia. La invito a rileggerlo ponendo l'attenzione sulle competenze del Consiglio Superiore (eletto dai partrcipanti) e sul Direttorio (di nomina politica). E gli utili di bankitalia provenienti dall'emissione della moneta sono girati allo Stato.
La ringrazio. Ma il gruppo Intesa San Paolo ha 131 voti, non solo 50 perché anche la cassa risparmio di bologna - 41 voti, citata per esempio da Lei nell'articolo fa parte di tale gruppo insieme ad altri. Mi chiedevo se questo avesse un qualche effetto. E se avesse un qualche effetto il fatto che le banche diventano straniere. Ho notato per esempio che anche la cassa di risparmio della Repubblica di San Marino fa parte dei partecipanti ed ha due voti. Perché?
RispondiEliminaE' per puro caso che mi sono imbattuta in questo articolo, solo per il titolo: "Banca d'Italia e conflitto d'interessi" Le chiedo di perdonarmi la mia ignoranza e banalità. Da quello che ho letto (e riletto come mi ha consigliato Lei) sembra che i partecipanti contino meno del 2 di briscola e che il Consiglio Superiore abbia essenzialmente oneri, quindi le faccio un'ultima domanda: quale onore deriva dal farne parte?
Mi scuso di aver abusato così della sua pazienza perchè probabilmente sono fuori tema e le auguro una buona giornata.
Regina
"Mi chiedevo se questo avesse un qualche effetto."
RispondiEliminaAnche se avesse tutti i voti non conterebbe lo stesso nulla.
Come avrà letto, il Consiglio Superiore può si e no decidere come gestire i rapporti coi sindacati, dove fare beneficienza e poco più.
"quale onore deriva dal farne parte?"
Onore? nessuno, perché le partecipazioni di bankitalia rendono anche poco.
Se vuole sapere la storia di come si trovino queste banche ad avere quelle partecipazioni può leggere questa nota.
In sostanza sono state ereditate dalle fondazioni da cui sono state scisse e poi via via accumulate con le fusioni bancarie. Non si possono vendere o comprare.
^^Quindi in realtà in materia di cambio dello Statuto i partecipanti hanno come si può capire voce in capitolo pressoché nulla.^^
RispondiEliminaFalso. Il testo è molto chiaro, ma tu ne hai tratto una deduzione non fondata. I parteciapanti devono infatti approvare/deliberare lo statuto. Ne segue che se non danno la loro approvazione/delibera lo statuto non può essere modificato. A pagina 33 dello statuto viene giustamente menzionato che l'assemblea ha dato l'approvazione. Senza l'approvazione infatti la modifica non sarebbe stata possibile. Se quest'ultima non costituisse un passaggio legale necessario, come tu probabilmente ritieni, i termini "delibera" ed "approvazione" non sarebbero stati usati. Si tratta di un testo di legge, quindi le parole vengono accuratamente scelte. Quindi è dovrebbe essere semmai assodato che l'assemblea straordinaria POTEVA opporsi alla legge del 28 dicembre 2005, al contrario di quello che dici.
^^Una volta nominato il governatore, sempre secondo l'art.17 dello Statuto, questi sceglie Direttore generale e dei Vice direttori generali sempre a seguito di approvazione con decreto del Presidente della Repubblica promosso dal Presidente del Consiglio dei ministri di concerto col Ministro dell’economia e delle finanze, sentito il Consiglio dei ministri. Insomma i partecipanti non ci possono mettere minimamente bocca. Assodato che il Consiglio Superiore non ha alcun potere nella scelta [...] del Direttore generale e dei Vice direttori generali^^
Anche qui per arrivare a questa conclusione hai travisato il contenuto della legge che citi. Come dice la legge, il Consiglio Superiore "nomina il Direttore generale e i Vice direttori generali, rinnova i loro mandati e li revoca ". Il Governatore e gli enti governatori possono solo rispettivamente proporre e approvare queste decisioni. Il Governatore propone le decisioni, ma non le prende. Il suo potere decisionale è solo quello dato dal suo voto al Consiglio (1 voto su 14). Il Presidente della Repubblica e gli altri organi governativi possono non approvare tali decisioni (cosa nella realtà molto improbabile, ma stiamo pure sul teorico), ma il punto è che non approvare non vuol dire decidere. Tecnicamente è vero che il Presidente potrebbe non decretare in continuazione tutte le decioni (nomine, revoche, rinnovi) che gli arrivano, ma ancora, non sarebbe in grado di scegliere la nomina o lo revoca di un particolare Direttore o Vice direttore. Questo compito spetta al Consiglio. Tra l'altro mi stupisce come quando sono i partecipanti a dovere approvare il cambio di statuto, la procedura di approvazione per te è irrilevante, mentre quando sono gli organi pubblici a dover approvare le scelte del consiglio, allora la procedura di approvazione diventa d'improvviso rilevantissima e determinante. Altro tuo errore (seppur minoritario) di logica presente nelle argomentazioni fin'ora discusse.
Inoltre - ma qui esco volutamente dall'impianto prettamente formale - come si legge da un articolo di Repubblica che tu stesso citi, nella pratica (quindi non solo a livello formale) i collaboratori del Governatore sono di fatto decisi internamente e l'approvazione governativa è una pura formalità.
"Tremonti: 'I collaboratori di Draghi li nominerà Bankitalia'. Secondo il ministero dell'Economia Tremonti la nomina dei membri del direttorio seguirà 'la vecchia procedura. Quindi l'iniziativa è loro'"
^^ il Consiglio Superiore non ha alcun potere nella scelta del Governatore ^^
RispondiEliminaPer quanto riguarda la scelta del governatore invece le tue argomentazioni sono molto più solide: legalmente infatti la scelta e l'approvazione spetta agli organi pubblici, mentre il Consiglio esprime un parere obbligatorio ma non vincolante. Non ho critiche da fare fin qui. Poi però decidi di supportare la tua tesi anche con la cronaca dei giornali. Ok, leggiamo le cronache per vedere come vanno nella realtà le cose. Ovviamente l'iter che viene seguito è quello della legge. Ma dalle cronache si capisce facilmente anche che il parere del Consiglio è tutt'altro che un'opinione ininfluente e di cui nessuno si cura, come sostieni. Infatti nello stesso articolo del corriere che citi [1] si parla di "via libera" del Consiglio alla nomina di Draghi. Se ci spostiamo sulle più recenti cronache relative alla nomina di Visco vediamo che vengono tranquillamente usati termini come "via libera" [2] o "lasciapassare" [3] o "fondamentale sarà [..] il parere" [4], quasi a suggerire un potere di veto del Consiglio, e senz'altro ad indicare il forte peso del Consiglio sulla scelta del governatore. Le cronache giornalistiche rivelano quindi che gli organi pubblici danno grande rilevanza al parere del Consiglio. Così, sebbene sulla carta sembra che abbia un ruolo di scarsa rilevanza nell'iter decisionale, nella pratica non è affatto così.
In conclusione, consiglierei una significativa revisione dell'articolo nei punti che ti ho indicato.
[1] http://www.corriere.it/Primo_Piano/Politica/2005/12_Dicembre/29/draghi.shtml
[2]http://delleconomia.it/articoli/2011-10/bankitalia-via-libera-unanime-a-nomina-visco.php
[3] http://www.lettera43.it/economia/finanza/29466/bankitalia-si-del-consiglio-a-visco.htm
[4] http://www.oggi.it/attualita/economia-3/2011/10/21/ignazio-visco-e-il-nuovo-governatore-della-banca-ditalia/
Guarda, se hai seguito l'ultima nomina, avrai visto che la contesa era tutta tra Berlusconi, Tremonti, Napolitano e persino Bossi. Il Consiglio Superiore non ha proposto nulla, si è limitato a dire sempre e solo si, come tra l'altro storicamente è sempre successo. Poi i giornalisti possono usare i termini che vogliono, fatto sta che ilConsiglio Superiore da un parere non vincolante e non propone alcun nome, e anche la cronaca lo conferma. Non solo, per ora ha detto sempre si, a maggior indicazione dello stato di sudditanza in cui si trova.
RispondiEliminaPrima del 2005 il Consiglio nominava direttamente il governatore quindi il paragone con la storia è decisamente inappropriato.
RispondiEliminaCerto che la procedura viene seguita come da legge, ma io dalle cronache vedo che la sudditanza è più del Governo verso il Consiglio che non viceversa. Non è un caso che i nomi che alla fine escono sono sempre molto molto graditi dal Consiglio: sia su Draghi che su Visco il parere positivo è stato dato all'unanimità.
Prima del 2005 non c'era ancora stata la riforma del sistema bancario e le banche partecipanti erano statali. Quindi aveva tutto un altro senso. La tua interpretazione della cronaca è davvero originale visto che di tutto si è parlato l'ultima volta tranne di cosa interessasse al C.S., tant'è vero che non aveva espresso ( e tantomeno poteva farlo) alcuna preferenza.
RispondiEliminaInfatti, le partecipazioni erano pubbliche e la nomina era interna al Consiglio: quindi non ha senso fare un paragone storico tra le due situazioni. A meno che per "storicamente" tu intendevi comunque dal 2005 in poi (allora hai solo usato il termine impropriamente dato che 6 anni sono una piccolezza rispetto alla luna storia della Banca d'Italia).
RispondiEliminaIl C.S. si è radunato ed ha espresso all'unanimità il suo parere favorevole alla proposta di Visco. Non ho mai detto che il C.S. si è radunato ed ha espresso una preferenza. Le cronache mostrano semplicemente la rilevanza del parere dei partecipanti.
No, non ho notato questa rilevanza, anzi a volte il C.S. Si è riunito in attesa del nome da approvare ed ha passato tutta la giornata a bere caffè e mangiare panini senza che quel nome arrivasse. Abbastanza frustrante ed umiliante a mio modesto avviso. Se vuoi ti cerco il link, l'ho pubblicato su facebook qualche mese fa.
RispondiEliminaLa rilevanza arriva dai chiari termini usati dai giornali, come quelli che ti ho indicato. Il fatto che il Consiglio abbia aspettato a vuoto in alcune sedute non è in contrasto con il fatto che il Governo dia grande rilevanza al parere di Bankitalia e che quindi scelga un nome di sicuro successo. Le sedute a vuoto erano dovute probabilmente all'incompetenza di Berlusconi, ma non cambia il succo.
RispondiEliminaSe desse una grande rilevanza a quel parere non lo chiederebbe dopo aver fatto firmare il decreto al presidente della Repubblica. Che poi il governatore di bankitalia debba essere una persona preparata ed autorevole è fuori discussione. Competente o meno, alla fine chi ha deciso è stato Berlusconi di concerto con Napolitano e Tremonti.
RispondiElimina"Se desse una grande rilevanza a quel parere non lo chiederebbe dopo aver fatto firmare il decreto al presidente della Repubblica."
RispondiEliminaInfatti lo chiede prima (vedi cronologia di repubblica.it che hai postato per la nomina di Draghi e qui [1] per quella di Visco). La firma del presidente della Repubblica è l'ULTIMO atto. Inoltre la formulazione del parere precede anche il decreto stesso del Governo. Tutte le firme che contano a livello legale arrivano dopo il parere del Consiglio.
Questa visione del Consiglio a mo' di due di picche del mazzo mi sembra decisamente azzardata. Fai sembrare che lo Stato può mettere chi gli pare nel ruolo di governatore: sebbene tecnicamente possibile, non è questo che accade nella realtà. Spero che questo sia chiaro se non a te, per lo meno a chi legge.
[1] http://it.notizie.yahoo.com/bankitalia-napolitano-firma-decreto-nomina-visco-governatore-183836341.html
"Fai sembrare che lo Stato può mettere chi gli pare nel ruolo di governatore: sebbene tecnicamente possibile, non è questo che accade nella realtà."
RispondiEliminaAmmetti che tecnicamente è possibile? perfetto.
Può mettere chi li piace. E' ovvio che non metterà un'igienista dentale o una ex soubrette. L'ho detto anche io che ci vuole una figura autorevole e competente.
Sull'ordine cronologico potrei essermi sbagliato, ma non conta molto visto che non è un parere non vincolante.
Tralasciando l'ordine delle firme però, il presidente del Consiglio non si consulta con il Consiglio Superiore, ma solo col presidente della Repubblica e col ministro del tesoro.
Il Consiglio superiore dunque ha poca rilevanza a riguardo. Ne aveva molta di più quando poteva proporre una rosa di nomi.
Fiiigu sto blog.
RispondiEliminaLurkerò con piacere. Complimenti a Hires per la preparazione. E la pazienza... :D
Wow che bella grafica! Mi è venuta voglia di riprendere la discussione.
RispondiEliminaIl succo della mia critica alla questione Consiglio Superiore / Governatore è riferita all'influenza che il Consiglio ha nelle decisioni finali degli organi pubblici. A livello procedurale il parere della Consiglio può essere ignorato: sono d'accordo su questo e se rileggi i miei post non l'ho mai negato. Il problema che pongo è che in realtà questo non avviene. Il parere del Consiglio conta ancora molto, seppur in modo indiretto. Mi spiego in termini molto semplici: quando gli organi pubblici decidono il nome nella loro "testa" esiste di sicuro una "soggezione" o meglio "grande considerazione" per il parere che esprimerà il Consiglio. Il Consiglio così esercita ancora una rilevante influenza, anche se non direttamente.
Questa sembrerà solo una mia supposizione personale, ma mi sembra che il modo in cui le cronache hanno descritto le nomine e gli esiti delle due nomine le diano ampio supporto.
Saluti e auguri.
Il punto è che quel nome, che tu supponi abbiano "in testa", non hanno neanche il modo di esprimerlo. Poi guarda, guardiamo le cose obiettivamente, da un lato sarebbe meglio avere un governatore poco legato alla politica perché altrimenti facilmente condizionabile, d'altro canto deve essere lo Stato a stabilire chi è il "controllore". Il fatto che nella nomina del governatore entrino in gioco presidente del Consiglio, ministro del tesoro, consiglio dei ministri, Presidente della Repubblica, Consiglio Superiore alla fine probabilmente è il modo per avere una scelta più equilibrata possibile.
RispondiEliminaspiegare la banca d' italia attraverso lo statuto è come spiegare l' italia attraverso la costituzione..
RispondiElimina- come vanno le cose in italia.. ?
- caro.. basta che ti leggi la costituzione.. ; )
No il paragone non regge, perché le regole le stabilisce lo Statuto, le competenze le stabilisce lo Statuto. Poi le operazioni seguono di conseguenza.
RispondiEliminaUn libro di aritmetica non dice come fare tutte le espressioni possibili, ma indica un insieme di regole con cui risolverle tutte.
Sin'ora d'altronde critiche all'operato di bankitalia o della BCE qui non ne sono pervenute, quindi evidentemente hanno operato bene.
Ogni tanto qualche idiota posta qui e la che bankitalia sia privata perché ha visto un video girato da un ignorante disinformatore in cui lo si fa credere, per il solo fatto di avere partecipanti al capitale privati.
Ma nessuno va oltre. Sarà perché si tratta di una massa di pecoroni che sanno solo seguire il guru di turno senza ragionare?
Se si vuole spiegare la legge non lo si fa vedendo tutte le sentenze emanate dall'inizio della storia italiana ad oggi, lo si fa spiegando i principi che stanno dietro alle leggi e poi elencando gli articoli ad uno ad uno. Stessa cosa con bankitalia.
...mi sto interessando da poco tempo a queste teorie della Moneta Sovrana ....e naturalmente mi sono documentato per quello che posso delle varie iniziative pro ....partendo da Auriti , Avv. Marra , Paolo Barnard .....e sono curioso di sapere come e che impatto avranno le due iniziative di quest'ultimi nel mese di Febbraio 2012 . Comunque di certo c'è pochissima Informazione .....e quella che c'è è troppo complicata senza una Formazione Economica di base ......non penseremo mica che la " Signora Maria " possa seguire tutti questi Link ?
RispondiEliminaI personaggi che lei ha citato non fanno buona informazione sul tema.
RispondiEliminaAuriti era assolutamente ignorante in materia, fascista dichiarato e condizionato nelle sue teorie da un poeta neonazista.
Marra quel che fa lo fa solo per attirare clienti per il suo studio.
Barnard di economia e di moneta non ci capisce una cippa.
Può dire alla signora Maria che il signoraggio è una bufala di stampo neofascista.
....ma si il signoraggio c'entra ben poco con il problema più importante che è invece la Moneta Sovrana e qui a questo punto do ragione ad economisti come L.Randall Wray ed al premio Nobel Paul Samuelson . Il principio è giusto ed inequivocabile....ma certo molto dipende come lo si adopera ...e quindi diventa un problema Politico .....un conto è Hitler un conto è Ghandi . Per quanto riguarda la signora Maria ...mi sa che non la intorto così facilmente .
RispondiElimina"il signoraggio c'entra ben poco con il problema più importante che è invece la Moneta Sovrana"
RispondiEliminaQuella è una balla inventata da Barnard. Stampare moneta non crea valore. Non si possono risolvere i problemi con una stampata di carta, che si traduce al più in una tassa occulta che agisce sui redditi più bassi.
Abbiamo già avuto una banca d'Italia che comprava, negli anni 70-80, i titoli residuali alle aste. Risultato? inflazione al 15-20% ed esplosione del debito pubblico. La storia insegna, ma evidentemente qualcuno ha la memoria corta...
E' sicuramente vero che non crea valore, però forse lo redistribuisce. In pratica mi sembra si "annacqui" il valore medio della moneta (vedi inflazione) a favore di chi, nel tuo esempio, ha stampato la moneta per acquistare i titoli residuali alle aste.
EliminaLa banca centrale non si "arricchisce" emettendo moneta visto che la considera una propria passività. In cambio riceve dei titoli che detiene a garanzia e che nessuno, Stato o privato, può usare per comprarsi piscine o escort di lusso. Sono li in attesa di essere rivenduti o incassati alla scadenza. Quando quei titoli scadono (o i titoli sono venduti), il denaro che torna alla banca centrale perde nuovamente lo status di "banconote a corso legale" diventando di nuovo carta colorata senza valore.
EliminaNessuno si arricchisce emettendo moneta, a parte gli interessi sui titoli detenuti a contropartita, che sono distribuiti agli Stati.
E la moneta è emessa per fini di politica monetaria, che hanno come principale obiettivo contrastare l'inflazione, quindi di certo non accade quel che dici.
Forse dovremmo tornare alla sostanza. Abbiamo fatto un percorso secolare verso la formalizzazione e oggi non riusciamo a ridurre la sovrastruttura. Se il denaro è un mezzo, perchè non ci occupiamo di più del fine? Perchè non cerchiamo di alleggerire? Perchè la competizione si svolge sempre ad un livello più alto, ad ogni "round".
RispondiEliminaL'aumento dei formalismi esclude sempre più persone, proprio mentre più persone si interessano ai formalismi.
Credo che non ci sia soluzione praticabile.
Ciao,nello statuto di bankitalia c'è scritto che è un istituto di diritto pubblico, ma questo non vuol dire che le azioni le puó vendere al pubblico? Infatti Bankitalia è una s.p.a ed è stata fondata da 10 banche 10 fondazioni e 10 assicurazioni che erano tutte s.p.a, e i principali azionisti sono banche commerciali. Se non ricordo male dai miei 5 anni di ragioneria dovrebbe essere cosí. La stessa cosa anche per le banche centrali degli altri stati europei e non solo, la fed è privata( rothschild, warburg, jp morgan ecc) la banca d 'Inghilterra è stata la prima banca ad essere totalmente privata( rothschild) ma da quanto ho capito è stata nazionalizzata anche se ho i miei dubbi, peró non riesco a trovare informazioni serie. Lo stesso anche per le banche di Francia e di germania a non riesco a trovare info.
RispondiEliminaNon non è una spa e non è stata fondata da privati. Stessa cosa per tutte le altre banche centrali. Forse non hai letto l'articolo qui sopra. Bankitalia NON ha azionisti, ha al limite dei partecipanti privati che però non comandano nulla, non possono neanche vendere le proprie azioni e non prendono gli utili da signoraggio. Le tue informazioni a riguardosono del tutto errate, forseti sei fidatodi qualche video fogna su youtube come ne girano tanti. La legge, gli Statuti, i bilanci e gli accordi internazionali dicono tutt'altro.
EliminaPosso sapere queste informazioni dove le hai prese? Sono curioso perchè tutti dicono cose diverse, sul mio libro di economia aziendale c è scritto che bankitalia è stata formata da 10 banche 10 fondazioni e 10 assicurazioni ed erano tutte private, lo stesso diceva il mio prof. Il governo non ha nazionalizzato quindi tutt' ora è privata, e poi il 90% delle azioni sono di privato quindi mi sembra ovvio che è privata a meno che non esistano condizioni strane per bankitalia. L unico video che ho visto su YouTube è the money master e mi sembra tutta altro che una fogna anche perchè è continuamente documentato da discorsi di economisti, giornalisti, deputati, senatori e presidenti degli stati uniti e soprattutto di coloro che si sono arricchiti.che la fed è privata non ci piove basta vedere il primo azionista chi è. Se non hai visto il film o meglio il documentario ti consiglio di vederlo, se invece l hai già visto e hai voglia di spiegarmi cosa c è di sbagliato ti ringrazio.
RispondiEliminaLe informazioni le ho prese dallo Statuto di bankitalia, che per tua conoscenza è emanato a norma di legge dallo Stato, e firmato dal capo dello Stato. E questo a conferma del fatto che, come dice l'art.1, è un istituto di diritto pubblico (e non privato). Infatti NON ha, come da Statuto, "azioni" ma "partecipazioni", che non danno alcun controllo sulle attività pubbliche di bankitalia. La proprietà di tale partecipazioni è in mano a banche private perchè le hanno ereditate dalla privatizzazione delle banche statali e conseguente scissione delle fondazioni bancarie. Quindi anche prima, bankitalia era controllata dallo Stato. Ma a tutt'oggi, il controllo è in mano al Direttorio, che è di nomina politica ( ulteriore prova che è pubblica), infatti il governatore lo sceglie il presidente del consiglio di concerto col capo dello Stato e col ministro del tesoro. Gli utili da signoraggio vanno sempre allo Stato. Ti basta leggere l'articolo che stai commentando per trovare tutti i rif. Di legge. Quel video è fogna perchè dice sciocchezze. Vatti a prendere gli Statuti di quelle banche e capirai che il video è pieno di menzogne, dalla proprietà delle banche centrali alla bufala del debito inestinguibile. Nel blog troverai tante note che spiegano tutto. Il tuo professore è un asino.
EliminaPer esercizio, prova a cercàre una sola fonte attendibile (leggi dello Stato, sentenze di cassazione, stututi)', dove si dica che bankitalia sia una società per azioni. Non ne troverai se non in siti fogna. Puoi anche farti aiutare da quell'asino del tuo professore (certo che è davvero una vergogna che asini del genere riescano ad ottenere delle cattedre, andrebbero cacciati a calci nel sedere)
EliminaMa perché scrivi le cose a metà? Aggiungo una nota ai due punti da te toccati ed ai quali hai replicato.
RispondiElimina"Il profitto derivante dall'emissione della moneta (signoraggio) va ai privati."
>> Ma che intendi per emissione di moneta? Solo quella legale? E capirai quella viene prestata dalla Banca Centrale alla Banche Commerciali ai tassi interbancari… Fosse quello il problema!
Quanto agli Utili ti sei comunque dimenticato totalmente di citare quanto va in riserve: il 40%, che non sono spiccioli. Per capire se i soci hanno o meno ricevuto un aumento del capitale investito inizialmente dovresti rispondere alla seguente domanda: quanto costa nazionalizzare la banca d’Italia?
"Le banche controllano bankitalia in quanto ne sono proprietari"
>> Le banche centrali sono indipendenti dallo Stato. Questo è l’abc del sistema capitalista.
Evidentemente non conosci la definizione di emissione della moneta, azione che è propria della banca centrale. Le banche private prestano, non emettono. Quanto alle riserve, sono sempre di proprietà dello Stato. Prova ne è che quando sono ridotte la decurtazione va ad esso. Infine, l'indipendenza dallo Stato è solo un ideale, di fatto fanno quello che gli Stati gli dicono di fare, sempre nel limite degli Statuti, che però gli Stati possono cambiare quando vogliono.
RispondiEliminaRiguardo al nazionalizzare bankitalia, le stime che conosco sono sui 10 miliardi.
Ciao, ti scrivo a 2 anni di distanza da questo commento perchè è la prima volta che arrivo su questa pagina.
EliminaPremetto che in generale sono abbastanza d'accordo con te su tutto, tuttavia faccio spesso l'esercizio di provare a smontare quello in cui credo per verificarne la validità e ho alcuni punti scoperti che vorrei mi aiutassi a chiarire.Se puoi rispondi come fai sempre punto per punto in modo dettagliato.Grazie
1) Se la proprietà delle banche commerciali è data solo dalla partecipazione che sta sui 160k perché nazionalizzare costerebbe 10 miliardi? cosa di dovrebbe pagare con quei 10 miliardi?
2) L'investimento forzoso iniziale delle banche commerciali ha bloccato dei capitali che è giusto vengano remunerati ma remunerare 160k con 50 milioni non è eccessivo?
3) Visto che comunque quei soldi sono stati remunerati ogni anno perché dici che dovrebbero essere rivalutate le quote?se distribuisci sempre i dividendi di un investimento il capitale non rimane sempre quello?
4) Per quanto 60 milioni siano di fatto una cifra irrisoria per soggetti economici così grandi mi chiedo a livello di principio non è comunque sbagliato che io bancaX sia da un punto di vista fiscale proprietaria di 20k euro in partecipazioni se comunque quelle partecipazioni valgono molto di più e fruttano molto di più?
5) Le riserve crescono indefinitamente o ci sono anche periodiche riduzioni che vanno allo stato? E perchè comunque quelle riserve crescono?
Ciao Raggiante ho letto il tuo commento ed in effetti è un po' OT.
RispondiEliminaPurtroppo lo posso leggere nella mia posta ma non riesco a farlo pubblicare, in quella pagina "banca d'italia e conflitto di interessi" sto registrando un malfunzionamento, e neanche i miei commenti (come questo che leggi se ti arriva per posta) vengono pubblicati. Non so come fare per correggere la situazione, non sei neanche il primo che cerca di postare li purtroppo.
Visto che finalmente almeno io posso postare, copio un commento di
RispondiEliminaRicky
che non sono in passato riuscito a pubblicare:
Ho riletto con piacere questo articolo riguardo il problema degli interessi, a mio avviso meno banale di quanto sembri.
Solo una precisazione all'articolo postato in alto, per spiegare meglio come sia possibile pagare una somma di 105 (pari a capitale+interessi) quando in realtà la somma totale disponibile è 100.
Secondo me infatti l'articolo dimentica di precisare un aspetto basilare, senza il quale si crea solo confusione: il denaro non è altro che lo specchio della ricchezza (beni e servizi) prodotta tramite lavoro.
Se 100 pomodori "valgono" 100 euro, vuol dire che 100€ SONO 100 pomodori.
Dunque, ecco un esempio che secondo me chiarifica tutto.
Tizio si fa il mazzo a produrre 100 pomodori.
Caio chiede in prestito a Tizio 100 pomodori.
Tizio ovviamente chiederà di restituirgli 5 pomodori in più poiché, come dice MMST, il tempo ha un costo. Infatti Tizio si priva per un mese di 100 pomodori che si mangerà Caio al suo posto.
A questo punto Caio ha tre possibilità:
1) chiede un nuovo prestito a Tizio, magari di 105, con cui salda il debito primario ma ne stipula così un altro ancora maggiore (il debito aumenta...Stato italiano? eheh)...oppure restituirà 90 e chiederà 15 in prestito per il restante debito (riduzione del debito)
2) vende subito i pomodori a Sempronio, sempre al tasso del 5% con cui salderà il debito con Tizio (il debito di Caio scompare "appioppandolo" a Sempronio)
3) si mangia i pomodori e si deve fare il mazzo per produrre 100 pomodori (capitale) + i 5 pomodori (interesse) da ridare a Tizio che si è privato per il comodo di Caio di 100 pomodori per 1 mese (debito scompare con il lavoro di Caio)
Tutto questo per dire semplicemente che in un sistema chiuso e semplificato l'interesse di un prestito al tempo T è pagabile solo grazie alla produzione di nuova ricchezza al tempo T+1. L'unico modo per ripagare il debito dunque sarà per Caio di produrre 5 pomodori in più al tempo T+1. Se il denaro E' effettivamente niente altro che carta straccia, e assume valore solo in quanto riflesso e simbolo della ricchezza effettivamente esistente, non c'è altra soluzione all'equazione. I pomodori di Tizio permetteranno a Caio di nutrirsi al tempo T, così che Caio sarà abbastanza forte da lavorare e poter produrre i 105 pomodori da ridare a Tizio al tempo T+1.
Il fulcro di tutto è il TEMPO. Una ricchezza oggi, vale più di una domani. Tutto qua
Ricky
Questo è un commento di Raggiante
RispondiEliminaCiao Hires io volevo veramente farti i complimenti per tutto quello che scrivi, le informazioni che dai e come le dai (non è da tutti scrivere in maniera così chiara e comprensibile ai più), ma la cosa che è più importante è che dai informazioni corrette!! Bravo, veramente bravo!!
Però correggimi se sbaglio, leggendo i vari articoli ho come avuto l'impressione che tu creda che il mondo in cui viviamo e il sitema socio economico che l'uomo ha adottato nel corso della sua storia sia il migliore possibile e l'unico possibile... cosa che non credo sia vero.... (ripeto, questa è solo un impressione che mi son fatto leggendo i vari commenti fatti sui tuoi vari articoli).
Infatti se uno deve immaginare un luogo di benessere assoluto a che pensa?
Bè la risposta è ovvia, pensa al paradiso...
Ma che luogo è il paradiso?
Il paradiso è un luogo in cui l'uomo ha tutto quello che vuole in abbondanza, senza bisognop di lavorare, vive in pace ed armonia con gli altri e con la natura e tutti sono trattati allo stesso modo.
Ora se confrontiamo il mondo in cui viviamo ora con il paradiso, bè non riesco a trovare punti in comune ma proviamoci:
- ho tutto quello che voglio in abbondanza senza bisogno di lavorare?
No, anzi sono stato fortunato a nascere qua, probabilmente fossi nato in qualche paese del terzo mondo sarei morto dopo qualche anno di fame...e anche fossi sopravissuto alla fame sarei morto grazie a qualche malattia che solo le cure mediche prerogative dei popoli occidentali riescono a curare (non ci sono interessi a curare i poveri... l'america insegna).
- Viviamo in pace ed armonia con gli altri?
Ma direi proprio di no, basta sentire il telegiornale per capirlo (furti , rapine, omicidi, sfruttamenti sono all'ordine del giorno).... e cosa interessante, la maggiorparte (azzarderei a spanne ad un 90 %) dei crimini commessi sono riconducibili al denaro e alla diseguaglianza che il sistema sociale ha creato.
- Viviamo in armonia con la natura?
Bè considerando che stiamo dilapidando il pianeta di tutte le risorse naturali non curanti di tutto quello che questo porterà in futuro direi proprio di no...
- Tutti gli uomini vengono trattati allo stesso modo?
Questo poi... non serve neanche commentarlo :)
Quindi quello che credo è che il sistema attuale sia altamente migliorabile sopratutto a livello umanitario.
Anche questo è un commento di Raggiante:
RispondiEliminaNon posso concepire che una multinazionale per il puro profitto sfrutti in maniera indiscriminaa i bambini del terzo mondo, non dev'essere il profitto il fulcro del sistema sociale ma deve essere l'UOMO accidenti.
Poi altra cosa, non credo che la privatizzazione delle aziende sia proprio un bene per la collettività, un azienda privata infatti deve creare un profitto che un'azienda statale non necessita.
Mi spiego meglio con un piccolo esempio che appartiene alla mia esperienza di vita.
Un pò di anni fa lavoravo in una ditta che per vari motivi non aveva interessi a produrre utili ( non sto a spiegare il motivo che mi ci vorrebbe troppo tempo ) il risultato di tutto questo era un'azienda in cui si stava bene e dove l'unico pensiero era quello di soddisfare il cliente per il meglio (si cercavano i prodotti migliori, a buon prezzo e che durassero nel tempo)
Ora questa ditta è stata acquisita da una molto più grossa che invece di pretese di profitto ne ha eccome.
Risultato - Lavoro estremamente più stressante, non si cerca più la qualità ma bensì il prodotto che margina di più e il tutto per il cliente è diventato più oneroso in termini economici.
Certo siamo più efficienti economicamente parlando ma a che prezzo?
Purtroppo la nostra società ha talmente inculcato nelle nostre menti l'importanza del denaro che non riusciamo più a capire che ci sono altri valori molto più importanti....Ad esempio stare a casa dal lavoro per assistere il nonno malato è molto più importante del profitto perso, generare un economia autosotenibile (parlo di energia, agricoltura etc...) porta un vantaggio enorme per la popolazione ma una grossa perdita economica per le imprese ma non per questo non deve essere fatta e alla svelta.
Scusate mi sono accorto che ho un pò dilagato e sono andato parecchio off-topic... ma ormai che ho perso tempo a scrivere tutta sta pappardella, tra l'altro senza rileggerla... quindi siete esentati anche voi dal farlo.... la posto comunque rinnovando i complimenti a hires che ha fatto un lavoro eccelso :)
Questa pagina è stata non funzionante per alcuni mesi ed ecco perché mi sono ritrovato costretto a postare io alcuni commenti che non riuscivano ad apparire. Spero in futuro funzioni anche senza il mio intervento.
RispondiEliminaPosto io quel che mi ritrovo in posta elettronica, perchè questa pagina (questa specifica pagina intendo) NON funziona ancora
RispondiEliminanicola t ha lasciato un nuovo commento sul tuo post "Banca d'Italia e conflitto d'interessi":
Ciao, ti scrivo a 2 anni di distanza da questo commento perchè è la prima volta che arrivo su questa pagina.
Premetto che in generale sono abbastanza d'accordo con te su tutto, tuttavia faccio spesso l'esercizio di provare a smontare quello in cui credo per verificarne la validità e ho alcuni punti scoperti che vorrei mi aiutassi a chiarire.Se puoi rispondi come fai sempre punto per punto in modo dettagliato.Grazie
1) Se la proprietà delle banche commerciali è data solo dalla partecipazione che sta sui 160k perché nazionalizzare costerebbe 10 miliardi? cosa di dovrebbe pagare con quei 10 miliardi?
2) L'investimento forzoso iniziale delle banche commerciali ha bloccato dei capitali che è giusto vengano remunerati ma remunerare 160k con 50 milioni non è eccessivo?
3) Visto che comunque quei soldi sono stati remunerati ogni anno perché dici che dovrebbero essere rivalutate le quote?se distribuisci sempre i dividendi di un investimento il capitale non rimane sempre quello?
4) Per quanto 60 milioni siano di fatto una cifra irrisoria per soggetti economici così grandi mi chiedo a livello di principio non è comunque sbagliato che io bancaX sia da un punto di vista fiscale proprietaria di 20k euro in partecipazioni se comunque quelle partecipazioni valgono molto di più e fruttano molto di più?
5) Le riserve crescono indefinitamente o ci sono anche periodiche riduzioni che vanno allo stato? E perchè comunque quelle riserve crescono?
1) le quote rivalutate in base alle stime fatte da economisti sicuramente più esperti di me
Elimina2) non sono io a fare le valutazioni, vedi 1)
3) no, perché mai dovrebbe?
4) nel mentre quei 60 sono diventati 380 con l'ultima manovra del governo Letta (schifo...)
5) ogni tanto vengono ridotte e la parte decurtata va allo Stato. Crescono perché sono investite e gli investimenti fruttano.