lunedì 21 novembre 2011

Matrix e il complotto demoplutogiudaico massonico

La puntata di Matrix sui complotti riguardanti la nomina di Monti come presidente del consiglio ha visto per la prima volta sul grande schermo in una trasmissione di una rete nazionale come protagonisti un'intera squadra di signoraggisti, ovvero i sostenitori della più fanatica teoria del complotto.
In studio Messora, Barnard e Giulietto Chiesa hanno intrattenuto il pubblico con una serie di assurdità totalmente inattese da parte del conduttore e degli ospiti a giudicare dalle immediate reazioni.

Facce sgranate, incredulità e impreparazione all'evento da parte dei rimanenti ospiti hanno condito il tutto in quella che forse (mia impressione) è stata la prima puntata in cui una trasmissione televisiva (almeno dalle razioni di Vinci, Giannino, Bechis...) si sia finalemente imbattuta da cima a fondo nel pieno del fenomeno del complottismo ovvero una materia che andrebbe relegata alla competenza della psichiatria invece che all'economia, alla geopolitica o quant'altro.

Ma lasciamo stare le battute riguardanti il golpe finanziario organizzato dal criminale Mario Draghi che di giorno fa crollare l'italia chiudendo i rubinetti e di notte assassina i bambini africani mangiandoseli vivi presumibilmente, tralasciamo un attimino i nove padroni dell'universo che decidono le sorti del mondo in riunioni segrete pigiando un tasto e facendo crollare una volta la grecia, la volta dopo l'italia, l'altra il portogallo mentre ottengono miliardi di fantastiliardi di regalo a tasso zero dalla fed stampati nuovi, nuovi; accantoniamo pure per ora la filosofia sulla teoria del complotto, in fondo non è un complotto perchè non è un segreto, avviene palesemente sotto gli occhi di tutti, ma il problema è che nessuno lo sa (chiaro no?); chiudiamo per il momento i libri di logica in cui la ricapitalizzazione del governo americano in una banca americana crea per una insolita proprietà transitiva un credito dello stato italiano verso le banche che annulla il debito pubbico; assecondiamo la stranezza dello spread come nuova entità maligna che fa dimettere senza motivo un governo democratico in un paese in salute con i ristoranti pieni; concentriamoci invece su un punto tanto osannato da Barnard che criminalizza Draghi quando compra o accetta come garanzie titoli tossici (titoli debito pubblico greco) e criminalizza Draghi quando a suo avviso non compra o non accetta come garanzie titoli tossici (titoli debito pubblico italiano).

Può la BCE ora intervenire comprando illimitatamente titoli italiani? 
La risposta è no. Lo statuto del Sebc non lo esplicita apertamente ma l'art. 2 sembra non lasciare spazio a troppe interpretazioni sebbene le discrezioni fioriscano nei momenti di crisi. L'obbiettivo principale (come poi ricordato nei regolamenti della BCE che prevale qualora più obbiettivi entrano in conflitto) è quello della stabilità dei prezzi nient'altro, non sono esplicitate deroghe. Vi è senz'altro la discrezione nel definire il significato quantitativo della stabilità dei prezzi (2% stabilito dal consiglio della BCE) e di come e quando raggiungerlo se nel breve o nel medio periodo, ma non vi può essere scelta di non seguire l'obbiettivo esplicitato dai ttrattati.
Un incremento eccessivo della base monetaria su mercato aperto a seguito dell'acquisto a mani basse di titoli a rischio non solo di portogallo e grecia ma soprattutto del secondo debito pubblico dell'eurozona tanto da volere spingerlo a ribassare gli spread in linea con quelli tedeschi sarebbe obbiettivamente un abbandono dell'obbiettivo della stabilità dei prezzi, magari può andare bene a tutti i paesi, non può di certo deciderlo in autonomia un governatore.
Gli stessi Securities Markets Programme già rappresentano una deroga dato che comportano l'acquisto in mercato aperto di titoli non sicuri per ragioni che esulano dalla rigorosa politica monetaria. I danni si vedono già nella ristrutturazione del debito greco che non può coinvolgere i titoli detenuti dalla banca centrale (ma così facendo limita la riduzione del carico di debito complessivo) pena una perdita netta nel bilancio della BCE con rischio di intaccamento del capitale proprio e in previsioni più serie o drammatiche di dover essere ricapitalizzata dagli stati senza considerare che a questo punto la propria credibilità sarà già andata a farsi benedire.
Nonostante ciò la BCE prevede comunque una convergenza di questo protoollo nella stabilità dei prezzi nel medioperiodo attraverso operazioni di sterilizzazione, ovvero vendita di altri titoli (non degli stati coinvolti) in modo da ridurre la base monetaria incrementata per l'acquisto dei titoli dei piigs.
Un acquisto senza controllo dei titoli del debito pubblico italiano non avrebbe nemmeno la possibilità di parziali sterilizzazioni e sarebbe una chiara e aperta violazione del trattato.
Si può pensare tutto quello che si vuole ma non si può imputare a Draghi di non aver fatto ciò che non poteva fare senza alcuna copertura politica.
MMST

http://www.ecb.int/pub/mb/editorials/2010/html/mb100513.en.html