Dappertutto però, chi cita la storiella la definisce una "nota economista", ma su questo non intendo porre un particolare accento, perché nemmeno io sono un economista.
Tuttavia non mi spaccio per tale e tanto meno gradisco vedere attribuiti dei titoli inesistenti ad autori di storielle solo con lo scopo di darvi peso.
Riporto pari pari quanto ho letto in giro:
Margrit Kennedy, la nota economista tedesca promotrice delle monete locali in Germania, è solita raccontare questa storiella, che ciascuno di noi potrebbe vivere domattina:
Una donna va in un hotel e tira fuori un biglietto da 100 euro per prenotare una camera per la notte. Con quella banconota l’albergatore paga il panettiere, la cui moglie esce e va a comprarsi un vestito, il sarto porta la macchina a riparare, e il meccanico, sempre con la stessa banconota, paga un venditore ambulante di cellulari, che poi va in albergo a prendere una camera per la notte e paga con quella banconota da 100 euro. Ma proprio in quel momento arriva la donna dell’inizio della storia, che dicendo di non volere più la camera, si riprende i 100 euro e la banconota torna quindi nelle sue mani.
Appena esce dall’albergo, con l’accendino le da fuoco, perchè si accorge che era falsa!
La morale della storia è che per mezzo di una sola banconota da 100 euro si sono scambiati in un solo giorno almeno un valore di 500 euro di beni e servizi. Con una sola banconota, peraltro falsa. Traiamo da questa storia qualche conclusione: il denaro non ha un valore intrinseco, infatti i soldi erano falsi; il valore che attribuiamo al denaro è dato dalla fiducia che riponiamo in esso; essendo il denaro una misura di valore, misura tanta più ricchezza scambiata, tanto più velocemente circola.
Leggiamo le considerazioni finali:
il denaro non ha un valore intrinseco, infatti i soldi erano falsi
Prima osservazione
Questa è inesatta. E' vero che il denaro non ha un valore intrinseco, infatti del denaro quello che conta è il valore nominale, non il valore intrinseco (che sarebbe il suo costo di produzione).
Da un dizionario online cito testualmente
Potere liberatorio della monetaIl potere liberatorio, peraltro imposto dalla legge (il cosiddetto corso forzoso, tanto inviso a i liberisti della moneta), è quello che da valore alla moneta.
Attitudine conferita dalla legge alla moneta (v.) emessa dalla Banca centrale (v.) di estinguere qualunque debito che il detentore di tale bene vanti nei confronti di un terzo, tramite la sua cessione e la sua accettazione come mezzo di pagamento. La moneta offerta dal debitore non può essere rifiutata dal creditore per cui si può affermare che essa ha potere liberatorio illimitato.
E dunque questo il motivo, e non il fatto che la banconota da 100 fosse falsa. Quella era una contraffazione di una banconota a corso forzoso, non aveva valore ma ha tratto in inganno tutti quelli che l'hanno posseduta.
Seconda osservazione, la donna che brucia quella banconota, evidentemente l'aveva avuta in cambio di qualcosa, es. il suo lavoro o altri suoi beni materiali.
Alla fine della giostra la donna in questione ha quindi una perdita netta di 100 euro, mentre il falsario che l'ha emessa, magari rifilandola alla signora, ha avuto un utile netto di 100 euro, strano che nessuno lo abbia fatto notare...
il valore che attribuiamo al denaro è dato dalla fiducia che riponiamo in esso;
Anche questa è inesatta. Nell'ambito di uno stesso Stato, il valore del denaro è attribuito dal corso forzoso. Al di fuori di quello Stato, invece, può subentrare un discorso sulla fiducia.
Ma a parte l'evidenziare gli errori delle conclusioni a cui perviene la signora Kennedy, ne voglio fare io alcune.
Punto 1
Prima dell'arrivo della donna all'albergo, nel paese non c'è moneta ma ci sono debiti.
Curiosa circostanza, visto che molti signoraggisti attribuiscono all'emissione della moneta la causa del debito pubblico e privato.
In realtà ho spiegato in più circostanze come i debiti siano una circostanza assolutamente normale in una qualsiasi società anche minimamente evoluta. Dove ci sono debiti ci sono anche crediti ovviamente.
Punto 2
Come emette moneta la banca centrale? comprando (il termine è monetizzando) debiti esistenti. In una situazione come questa cosa sarebbe successo se fosse intervenuta la banca centrale? Avrebbe comprato il debito di uno dei partecipanti alla giostra (es. dell'albergatore, acquistandolo dal panettiere), la cui moglie avrebbe comprato un vestito etc. sino a fare arrivare i 100 euro all'albergatore, che avrebbe quindi potuto saldare il suo debito con la banca centrale. Alla fine della giostra alla banca centrale sarebbero tornati indietro i propri 100 euro.
Bello vero? infatti è proprio così che la banca centrale emette moneta. In realtà dai debiti maturano anche degli interessi (in genere frutti), che vengono tuttavia redistribuiti alla comunità.
Quindi qual è la vera conclusione a cui possiamo pervenire?
Che il modo in cui la banca centrale emette moneta sembra proprio efficiente, visto che i persino i signoraggisti quando vogliono fare degli esempi in cui nessuno si appropria del valore della moneta (stampandola gratis e usandola per propri fini in stile Zimbabwe), non riescono a fare di meglio che copiare lo stesso meccanismo di emissione adottato da tutte le banche centrali.
Salvo, in perfetto stile signoraggista, inventarsi delle banconote"false", dire che non hanno valore "intrinseco" perché sono false, inventarsi donne che bruciano allegramente banconote da 100 euro senza imprecare ( mi ricorda un ragazzo non molto sveglio visto su youtube) e lasciando intendere alla fine che la vera salvezza stava proprio in quella banconota "falsa".
Il risultato è molto comico, visto che in realtà stanno dicendo che il sistema di emissione della moneta funziona bene esattamente com'è. Ma dato che tale sistema non lo conoscono, non se ne accorgono neanche.