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martedì 16 marzo 2010

La Banca Centrale e l'emissione di base monetaria


tratto da una nota di Foto Gian






La Banca Centrale e l'emissione di base monetaria



a) Come funziona l'emissione di moneta da parte della Banca Centrale?
Le Banche Centrali esistono da secoli. Tra i vari compiti, esercitano anche il ruolo di
regolatore dell'offerta di moneta nell'economia, con particolare attenzione, nell'ultimo
ventennio nei paesi più ricchi, all'effetto sul livello dei prezzi, cioè all'inflazione.
La moneta emessa dalla Banca Centrale è definita base monetaria o moneta ad alto
potenziale.
La base monetaria, spiega Arcelli (1), è costituita dai debiti a vista della Banca d'Italia (che
comprendono le banconote e i depositi del pubblico e delle aziende di credito presso
l'istituto di emissione) e dai debiti a vista del Tesoro che comprendono le monete
metalliche coniate dalla Zecca.

Tra i canali di creazione di base monetaria un ruolo particolare è svolto dai finanziamenti
concessi dalla Banca d'Italia (2) all'economia attraverso le aziende di credito. I prestiti che
la Banca d'Italia effettua al sistema bancario sono il risconto di portafoglio cambiario, le
anticipazioni in scadenza fisse e le anticipazioni in conto corrente ordinario.
La base monetaria (3) viene usata dal pubblico come circolante e dalle banche che la
impiegano per soddisfare l'obbligo di riserva obbligatoria sui depositi e come riserva di
liquidità.


b) Alle Banche Centrali compete l’emissione di banconote e di moneta scritturale (non
composta da banconote o monete metalliche) che trasferisce potere d’acquisto da un conto
corrente a un altro per mezzo di assegni, cambiali, carte di credito, bancomat. L'emissione
avviene tramite l'acquisto di titoli, soprattutto titoli di stato, che offrono un rendimento,
usato per pagare i costi di funzionamento delle Banche e definito, ricordando quanto
avveniva in passato, reddito da signoraggio o semplicemente signoraggio.
Alan Greenspan in proposito scrive (4): la FED “ha il controllo del proprio portafoglio,
perché si autofinanzia con gli interessi dei buoni del Tesoro e di altri beni che gestisce”.
Analogamente nella relazione annuale (5) si può leggere che la Banca “detiene anche un
portafoglio finanziario”, che “L’ordinamento assegna alla Banca la proprietà delle riserve
ufficiali del Paese” e che “le riserve valutarie sono gestite con l’obiettivo di garantire elevati
livelli di liquidità e di sicurezza, avendo riguardo alla massimizzazione del rendimento
atteso nel lungo periodo”.
Dunque le Banche Centrali possiedono un portafoglio di titoli, soprattutto titoli pubblici,
dai quali ricavano interessi.
Questa è la (banale) realtà del signoraggio delle Banche Centrali. E le definizioni di
signoraggio, che sono -è bene sottolinearlo- definizioni e non teorie, offerte da
economisti veri e banche centrali, descrivono tale realtà.


(1) M. Arcelli, Economia e politica monetaria, CEDAM, pag. 39
(2) M. Arcelli, op. cit., pag. 50
(3) M. Arcelli, op. cit., pag. 61 e seguenti
(4) A. Greenspan, L'età della turbolenza, Sperling & Kupfer, pag. 122 e seguenti
(5) vedasi pag. 8 di:
http://www.bancaditalia.it/pubblicazioni/relann/rel06/rel06it/bilancio/rel06_19_amm_ bilancio.pdf