Il lettore mi ha ribadito che invece è vero, attraverso il meccanismo della riserva frazionaria.
Io ho postato un articolo in cui avevo precedentemente dimostrato la mia affermazione.
In particolare, leggendo il codice civile, all'articolo 1834 possiamo leggere:
Art. 1834. Depositi di danaro. (codice civile)
Nei depositi di una somma di danaro presso una banca, questa ne acquista la proprietà, ed è obbligata a restituirla nella stessa specie monetaria, alla scadenza del termine convenuto ovvero a richiesta del depositante, con l'osservanza del periodo di preavviso stabilito dalle parti o dagli usi.
Salvo patto contrario, i versamenti e i prelevamenti si eseguono alla sede della banca presso la quale si è costituito il rapporto.
Ora, non ci vuole un economista o un avvocato per capire il significato della frase
Nei depositi di una somma di danaro presso una banca, questa ne acquista la proprietà
e quindi ero nella piena ragione quando affermavo che la banca commerciale prestava soldi propri.
Il sig. Pascucci però, sempre molto attento ed estremamente fiducioso nella banca svizzera (che evidentemente ritiene più affidabile della BCE per motivi sconosciuti), è andato a leggere una pagina dal sito della banca nazionale svizzera, in cui si dice testualmente:
Le banche e la moltiplicazione della moneta
Le banche ricevono il denaro dei risparmiatori per prestarlo ai debitori. Con quest'attività di intermediarie del credito, le banche creano nuova moneta. Ad illustrare questo meccanismo basta un semplice esempio. Ammettiamo che un risparmiatore versi sul suo conto in banca 20'000 franchi in banconote. Questo versamento non modifica la quantità di moneta presente nel sistema economico. Le banconote non si trovano più in circolazione, bensì nella cassaforte della banca. I 20'000 franchi, tuttavia, sono accreditati sul conto del risparmiatore.
Per la banca non ha senso lasciare il denaro in cassaforte. Perché non prestarlo, esigendo un interesse? Ecco che un'azienda ha bisogno di denaro per un nuovo impianto elettronico. Con un credito, la banca le presta 16'000 dei 20'000 franchi che il risparmiatore ha versato. L'importo è accreditato sul conto dell'impresa. Cosa significa questo per la quantità di moneta? Sul conto del risparmiatore continuano a figurare 20'000 franchi. L'impresa debitrice dispone di 16'000 franchi. La quantità di moneta è quindi aumentata di 16'000 franchi. Se ora l'impresa si serve del credito per comprare nuovi apparecchi e il venditore versa l'importo ricevuto in contanti sul proprio conto, la banca ne cederà di nuovo una parte in credito. La quantità di moneta aumenterà un'altra volta. In questo modo, la creazione di moneta prosegue.
Ci sono limiti alla creazione di moneta da parte delle banche? La banca del risparmiatore non ha ceduto in credito l'intera somma di 20'000 franchi. 4'000 franchi sono rimasti in riserva. La banca deve infatti prevedere la possibilità che il risparmiatore voglia operare un prelievo. La costituzione di riserve limita la possibilità delle banche di creare moneta. Ciononostante, le banche sono vere e proprie «moltiplicatrici della moneta».
Or bene, a parte che in questa pagina si è più volte spiegato il meccanismo della riserva frazionaria, in particolare, con le seguenti note:
Depositi bancari, cosa dice la legge?
Ma come prestano i soldi le banche?
Moneta, denaro, depositi, facciamo chiarezza sui termini
Riserva frazionaria e inflazione
Alcune considerazioni sulla riserva frazionaria
E quindi si può dire che abbiamo sviscerato l'argomento della riserva frazionaria da tutti i punti di vista, ci mancava la citazione della banca centrale svizzera da parte del sig. Pascucci, che ha ravvisato nel leggere la stessa il concetto che le banche commerciali creino moneta dal nulla. Al punto di avermi citato in un suo post con il suo solito amabile e raffinato sarcasmo.
Eppure "crea moneta dal nulla" non compare nel suddetto articolo, che invece dice esattamente le stesse cose che abbiamo qui sempre affermato.
Cosa vuol dire "creare moneta dal nulla"?
Se è dal nulla, è dal nulla punto e basta no? Non può esistere un "dal nulla MA ci vuole prima un deposito".
Se ci vuole una precondizione non è più dal "nulla", poiché le parole hanno un significato.
Infatti anche la banca svizzera dice che la banca ha bisogno di un deposito di 20000 mila franchi per poterne prestare 16 mila.
Quindi nessuna creazione "dal nulla".
Poi come prosegue?
"Se ora l'impresa si serve del credito per comprare nuovi apparecchi e il venditore versa l'importo ricevuto in contanti sul proprio conto"
Ops, altra condizione! Deve accadere che chi riceve il prestito lo usi per comprare qualcosa da un venditore, ed è poi necessario che quel venditore versi l'importo ricevuto nella stessa banca !
Ma non era "dal nulla"?
Altra precondizione invece. E se quel venditore invece li deposita in un'altra banca?
La banca non può prestare altri soldi, a meno di farseli prima prestare a sua volta, o aspettare che qualche altro cliente depositi nuovi soldi.
Ma se creasse moneta "dal nulla" non avrebbe bisogno di aspettare no?
Quindi (ma guarda un po'!) le banche private possono prestare in realtà solo soldi che già possiedono, (leggasi Art. 1834. del codice civile, nonché art. 3,4,9 della BCE come già detto in una nota precedente.
Nessuna creazione "dal nulla" dunque.
Curioso come anche in altre pagine si sia fatto riferimento al testo della pagina della banca svizzera per stabilire che le banche commerciali creano moneta dal nulla. Arrivano addirittura a dire che si tratta di un meccanismo tenuto nascosto alla gente.
Notevole anche, da parte dello Stato, il modo di tenere nascosto un meccanismo (della creazione di moneta dal nulla), ossia quello di approvare delle norme di legge che lo regolamentino.
Post scriptum
Il sig. Pascucci alla lettura di questo articolo, invece di replicare qui, ha preferito come suo solito rispondere nel suo forum.
Le sue repliche, condite al solito caratteristico sarcasmo, sono state:
(alla frase "Quindi nessuna creazione "dal nulla".)
ah, no? e chi altri, se non le banche, riescono a tirar fuori 36.000 franchi inserendone 20.000 nel proprio borsellino?Dimenticando però che nessuna banca con 20000 euro di depositi ne può prestare 36000. E che questo non sia possibile lui è ben conscio infatti la seconda obiezione che fa è
il banchiere ha 100 in cassa e ne presta 98 SENZA TOCCARE quel 100.. se non è dal nulla questo!!
Quindi sa benissimo che con 100 di depositi la banca può prestare massimo 98 (così come se ha 20000 non potrà prestarne più di 19600).
Nella seconda obiezione dice però "SENZA TOCCARE" quei 100, il che è palesemente falso, altrimenti non si spiegherebbe come, se la banca ha in deposito 100, e presta 98, e poi viene qualcuno a prelevare 3 dal proprio conto (o equivalentemente li spende in qualsiasi modo versandoli su altre banche), la banca non ha soldi da dargli.
Questo vuol dire che i 100 sono stati "toccati" eccome!
Chissà ora cosa si inventerà il sig.Pascucci pur di non ammettere che una banca non crea soldi dal nulla...