Abbiamo esaminato, in un
altro articolo, due storielle sul signoraggio, evidenziando come il sistema attuale non contiene elementi atti a favorire un progressivo indebitamento.
In questo articolo, come promesso, evidenzierò il perché
- rappresentano un mondo diverso da quello reale
- rappresentano un mondo assurdo
Bankenstein
Questa storiella, inizialmente scritta da
Larry Hannigan è stata poi ripresa da praticamente tutti i signoraggisti, da
Pascucci a
Saba e poi Della Luna e Miclavez. Ovviamente, salvo poi, ognuno di loro, dire che gli altri signoraggisti sono ignoranti e in "malafede".
Prima parte - Emissione
In questa storia, si inizia dicendo che Bankenstein introduce l'uso delle sue monete in oro per non dover più effettuare baratti, e che tali monete d'oro sono le uniche che avranno corso legale.
Bankenstein si offre subito di prestare ad ognuno tutto il denaro che desidera, a patto che a fine anno gli riconsegni la stessa somma maggiorata del 5%.
Perché non corrisponde alla realtà
- Non è mai stata effettuata una emissione del genere. Le prime monete erano emesse barattando con il signore del metallo con delle monete (da cui il termine signoraggio), pertanto l'emissione iniziale delle monete non avviene con un prestito, ma con un baratto, senza quindi la creazione di un debito.
- Se c'è convertibilità con l'oro, Bankenstein deve dare la possibilità a chi abbia dell'oro di avere monete in cambio dell'oro, quindi emettendo moneta esente da debito. Questo è quanto comunemente accade quando un cittadino di uno stato estero vuole convertire, ad esempio, la propria moneta in cambio di quella interna. In questa storia, volutamente, non si parla di questa possibilità
- Il profitto del signoraggio, in questo caso il 5% sulla moneta emessa, diventa proprietà di Bankenstein. Ma questo non corrisponde alla realtà, infatti, es. in Europa, l'unica banca che possa emettere moneta è la BCE, i cui profitti sono distribuiti alle banche nazionali, e da queste ultime versati agli stati come imposte. Vedasi A chi vanno gli utili della BCE in merito. Quindi il fatto che vadano ad un privato è assolutamente fuori dal mondo
- Bankenstein vede i propri profitti aumentare in base a quanta più moneta presta. Questo è irreale, infatti i dipendenti (es.) della BCE (unico ente autorizzato ad emettere moneta a corso legale in europa), nessuno escluso, sono dei semplici impiegati, e non hanno alcun "bonus" se la BCE un anno emette più soldi.
- Compito di chi gestisce la politica monetaria è far si che ci sia in giro moneta sufficiente per gli scambi. In questo caso Bankenstein non sta adempiendo al suo dovere. Per farlo avrebbe potuto, ad esempio, "comprare" titoli di debito di privati (contratti in precedenza verso altri privati) in modo da incrementare la liquidità esistente. Alla scadenza di tali titoli avrebbe potuto comprare nuovi titoli per mantenere il livello di liquidità ad un valore adeguato. Quello che oggi fa la BCE.
Perché è assurdo
- Bankenstein non può prestare ad ognuno tutto il denaro che desidera, perché non ha (o non dovrebbe avere) risorse illimitate. Tra l'altro, se Bankenstein avesse risorse illimitate, non avrebbe interesse ad aumentare la propria ricchezza.
- Bankenstein non mangia, non compra vestiti, non si concede neanche un bicchiere di vino. Ossia non ha alcuna spesa. Questo è totalmente irreale. Se invece Bankenstein avesse delle spese, sarebbe costretto a mettere in circolazione altra moneta, per poter vivere
- Se la moneta è stata introdotta per eliminare i baratti, che senso ha doverla restituire dopo un anno, tornando cosi alla situazione iniziale? Il meccanismo proposto appare assurdo, invece, come è avvenuto storicamente, la moneta iniziale non deve essere emessa con un prestito (o non solo) ma con dei CAMBI (metallo-moneta). Proprio come è accaduto con il conio delle prime monete da parte dei "signori"
- Dopo il primo anno, sarebbe stato immediatamente chiaro a tutti che, dovendo restituire i soldi con gli interessi, e non avendo la possibilità di comprare a titolo definitivo (esempio in cambio di metallo) il denaro, l'adozione del genero non era vantaggiosa. Infatti essendo un mezzo necessario per poter pagare (avendo corso legale, ossia forzoso) ognuno in tal modo sarebbe stato perennemente costretto a pagare una tassa (gli interessi) per il suo uso. Dopo aver restituito i soldi ed eventualmente dichiarato fallimento, i cittadini sarebbero tornati rapidamente al baratto.
Seconda parte - Riserva frazionaria
Bankenstein inizia a raccogliere le monete dei cittadini fungendo in pratica anche da deposito, ossia quello che di solito fanno le banche private. E dato che nota che di solito nessuno ritira le proprie monete, inizia anche a prestarne una parte con la riserva frazionaria. In più, pensa di prestare banconote anche se queste non hanno copertura diretta con le monete d'oro.
A fronte di 100 $ di monete prestate, Bankenstein emette fino a 900$ di banconote.
Perché non corrisponde alla realtà
- Se Bankenstein presta le banconote con il meccanismo della riserva frazionaria, allora per ogni 100 monete prestate non può emettere banconote per un valore maggiore di una certa quota. E di certo non può prestare più banconote delle monete depositate. La storiella confonde il concetto di banca con sistema bancario. Si veda in tal senso questa nota
- Bankenstein continua a trovare modi sempre più complessi per accumulare denaro, di cui è però l'unico emittente. Non compra neanche una focaccia. In sostanza è ricchissimo della propria stessa moneta però fa una vita da mendicante visto che non spende mai una singola moneta. Non muore di stenti?
Terza parte - Le imposte
Dati i problemi sociali derivanti dall'aumentare del debito, Bankenstein suggerisce di effettuare una tassazione per redistribuire la ricchezza dai ricchi ai poveri. Questo però causa ulteriori problemi invece di risolverne.
Perché non corrisponde alla realtà
- La tassazione operata dagli stati non è fatta per redistribuire ricchezze, ma semplicemente fa si che ognuno contribuisca a pagare i servizi dello Stato in ragione del proprio reddito. Una tassa per redistribuire soldi sarebbe del tutto inaccettabile
- Lo stato può decidere chi tassare e con quali aliquote. Poteva benissimo quindi decidere di tassare i profitti da signoraggio al 99% (per esempio). Infatti nel mondo reale, i profitti delle banche nazionali vanno per la maggior parte quando non interamente agli stati. E le banche private pagano le tasse così come tutte le altre ditte private
Perché è assurdo
- Visto che tutti i debiti sono verso le banche e il sistema monetario è viziato all'origine dal non poter acquisire le monete in forma definitiva, non si vede a cosa possa servire redistribuire il danaro. E' la somma totale dei debiti/crediti ad essere inficiata dall'errore iniziale, non i singoli debiti
Quarta parte - La banca centrale
Bankenstein fa si che la sua istituzione sia definita banca centrale. E tuttavia rimane di sua proprietà, non paga tasse e tutti i profitti spettano a lui.
Perché non corrisponde alla realtà
- Tutti gli utili della banca centrale sono distribuiti alle banche nazionali, che a loro volta li versano agli stati secondo le leggi locali. La banca centrale non può utilizzare i propri utili per comprare dei beni da assegnare a privati. I dipendenti della banca centrale non hanno neanche un euro di stipendio in più se la banca stessa emette più soldi. Scopo della banca centrale è solo mantenere la quantità di moneta circolante ad un livello appropriato. Ho già spiegato a chi vadano gli utili della BCE in una nota
Conclusione
La storiella di Bankenstein contiene in se numerose assurdità e differenze dal mondo reale, per cui
è stupido portarla ad esempio per dimostrare un ipotetico vizio del sistema bancario o sociale.
Se si vuole dimostrare qualcosa lo si deve fare con modelli che corrispondano alla realtà (o parti di essa) e non con
assurdità messe insieme con astuzia all'unico fine di arrivare ad una tesi desiderata.
Vi illustrerò prossimamente le incoerenze dell'altra storiella, peraltro molto simile, ossia dell'isola dei naufraghi.