sabato 31 luglio 2010

Moneta e debito


Piccola storia di una tesi interessante.. (ma non per questo vera)

In questi giorni ho pubblicato una nota che confuta il fatto che una banca centrale inneschi una spirale debitoria emettendo moneta, sotto ben precise condizioni.
C'è stato un commento che mi ha colpito, di Moris:

Quello che dici diventa ovvio se introduciamo un concetto importante.
DEBITO e MONETA sono la STESSA COSA.
Gli stati creano debito pubblico, le BC trasformano parte di questo in moneta.
Debito e moneta sono la stessa cosa
E' una affermazione molto forte che mi ha d'impatto affascinato. Anche se Moris, a dire il vero, non gode della mia considerazione dal punto di vista della conoscenza sull'argomento. Però è mia abitudine considerare le frasi per il loro contenuto, e non in base a chi le pronuncia.

Inizialmente ho fatto alcune considerazioni personali in favore di questa tesi:
1) La moneta è sempre emessa comprando debiti, sia quella delle banche centrali, che quella (scritturale) emessa dalle banche private
2) La moneta emessa dalla BCE è "debito" della BCE, anche se è un debito inesigibile. Questo è necessario affinché il suo portatore la possa considerare un credito.
3) Alcuni debiti, come i titoli di Stato a scadenza inferiore ai 2 anni, fanno parte dell'aggregato monetario M3. Quindi sono moneta in senso lato (denaro).

Dalla 3) ho pensato di poter dedurre, con un po' di apertura mentale, che qualsiasi debito il cui emittente goda di ottima fiducia nell'intera società, possa essere considerato moneta.

A questo punto la frase di Moris mi sembrava avere un fondamento, al punto che ho aperto nella pagina di facebook un post per avere le opinioni dei lettori.
Vinti i primi, prevedibili, scetticismi a causa dell'autore di quella frase (Moris), e inquadrata la frase stessa in un'ottica non complottista (altrimenti non l'avrei neanche proposta), mi è stato fatto notare (Massimiliano) che è più giusto dire che la moneta è credito, in quanto per chi la porta è credito non debito.
Tuttavia non mi è sembrato il caso di fossilizzarsi sulla dicotomia debito o credito, perché sono due facce della stessa medaglia. Non c'è credito senza debito e viceversa, quindi dire che la moneta è debito o è credito è equivalente, cambia solo il punto di vista.
Sono emerse alcune conseguenze della tesi (se fosse stata vera):
1) il debito è moneta (e magari questo avrebbe potuto far storcere il naso a qualcuno)
2) ognuno di noi indebitandosi (in qualsivoglia maniera) crea moneta, almeno potenzialmente
3) la moneta l'ha inventata l'uomo, il debito invece è qualcosa che esiste per natura a prescindere dall'esistenza della moneta (nel significato "ristretto" del termine); quindi questa frase assimila la moneta a qualcosa che esiste per natura, e che non è un "artificio" umano.
4) ampliando ancora il ragionamento si avrebbe: Ogni promessa è debito. Il debito e la moneta sono la stessa cosa. Quindi ogni promessa è moneta.

L'argomento si faceva via via interessante, e in particolare, cercavo qualche base scientifica o logica di spessore maggiore per poter affermare l'equivalenza debito=moneta, non foss'altro per quanto appassionanti apparivano le sue conseguenze.
Tuttavia ogni matematico sa che un teorema non è vero solo perchè sarebbe bello o interessante se fosse vero.
Cercavo voci fuori dal coro che smentissero la mia tesi. Senza una opposizione valida, da eventualmente smontare, la mia tesi mi appariva comunque debole.
Chi cerca solo opinioni concordi per provare le proprie tesi, sottovalutando quelle di segno opposto, di solito mente sapendo di mentire, o semplicemente va a finire che si sbaglia.

A questo punto ho avuto un scambio di vedute con MMST. MMST è uno che dice pane al pane e vino al vino e se c'è da affermare che una frase è una cazzata lo fa senza mezzi termini. Non lo fa solo con i signoraggisti. A me non crea problemi perché per me contano i fatti non i toni, a meno che non si inizia a insultare e fare attacchi personali. Ma MMST di solito non ne fa.

Io sostenevo che:
Moneta e debito parte di una stessa famiglia, differiscono per sfumature, come la frazionabilità e l'affidabilità, ossia la certezza che tutti l'accetteranno. Questo è il senso della frase "moneta e debito sono la stessa cosa".
Se tu l'accetti, viene poi scontato affermare che: non può essere ammesso l'emettere moneta senza debito, ossia "gratis" come vorrebbero i signoraggisti.
Il fatto è che il valore alla moneta lo può dare:
o il suo valore fisico, ossia usata come merce (es. moneta d'oro)
o un valore simbolico che gli proviene dal rappresentare un credito, ossia il valore nominale, che è quello che gli conferisce la BCE per aver immesso quel valore al posto di un debito di pari entità
Questo è il punto dove voglio arrivare. Non esiste un'altra possibilità di dare valore alla moneta.

Mentre MMST mi ha fatto notare che:
La moneta serve come potere liberatorio di un debito. Sono due cose diverse.
Non è una sfumatura la liquidità. E' il perno sul quale si basa la finanza.

Il potere liberatorio che la moneta ha sul debito mi ha subito messo in guardia. Se moneta e debito fossero la stessa cosa, a prescindere dall'apertura mentale con cui si possono considerare frazionabilità, affidabilità più o meno come sfumature, era veramente difficile accettare che la moneta avesse potere liberatorio sul debito. C'era una palese contraddizione che gettava la mia tesi nel buio inferno delle falsità.

Però a questo punto, incassato il colpo, rimaneva da capire dove avessimo sbagliato i ragionamenti precedenti con gli amici di facebook, o cosa ci fosse sfuggito.
Continuando a discutere con loro, Daniele ha postato un commento per me illuminante:

La moneta ha potere liberatorio sul debito quindi è credito del portatore. In effetti, uno scambio può considerarsi concluso definitivamente quando si paga.

Noi eravamo partiti ipotizzando che una persona di fiducia per tutta la comunità contragga un debito e utilizzi una sorta di "pagherò" cartaceo per saldare quel debito.
Quindi,questo diventa credito del portatore utilizzabile in qualsiasi scambio per pagare l'oggetto della compravendita.Cioè,la persona iniziale sta emettendo una forma di denaro utilizzabile dalla comunità per saldare qualsiasi debito contratto in uno scambio. Ma è realmente un debito per lui? Fino a quando quel "pagherò" continuerà ad essere accettato dalla società, no. E' come se avesse saldato il suo debito. E tutto questo senza escludere la possibilità che possa ritornargli indietro, visto che potrà riutilizzarlo.

Il nodo cruciale che emergeva dalle parole di Daniele, e che differenzia moneta e debito in modo inequivocabile è infatti la SCADENZA.
Se un debito fosse usato come moneta, e continuasse a circolare perché tutti lo accettano e si fidano della sua solvibilità, alla fine rischierebbe di non essere mai incassato, apportando un ingiusto e illecito profitto a chi lo ha emesso!
Sembrava quindi che:
Quindi il debito è moneta, si, ma con una scadenza, raggiunta la quale deve essere convertito in "moneta" in senso stretto del termine.

Ulteriore conferma del pericolo che vi fosse che un debito senza scadenza divenisse moneta l'ha data Giuseppe:
Bè, un debito che nella testa degli operatori è solvibile al 99,9%, rischia di diventare moneta. Non per niente c'è il divieto di "girata" negli assegni circolari, perchè appunto la gente potrebbe utilizzare l'assegno circolare per effettuare pagamenti, sapendo che la banca che lo emette sarà solvibile.
Ossia anche in quel caso ci sarebbe stato il concreto rischio di un illecito guadagno da parte dell'emittente se chi avesse ricevuto il titolo (l'assegno circolare) invece di incassarlo avesse continuato a farlo girare perennemente.

A questo punto il quadro mi è apparso più chiaro, come anche le funzioni della banca centrale.

Se da un lato vogliamo che la moneta, come è giusto che sia, possa essere accumulata, per consentirci di crearci delle riserve di denaro, dall'altro è anche vero che la moneta, di ogni genere, è emessa sempre comprando o creando (nel caso di moneta scritturale) dei debiti, che in effetti danno il "valore" a quella moneta, ma al contempo scadono.
Proprio la scadenza d'altronde fa si che chi ha emesso quei debiti non tragga un illecito profitto dal proprio debito. Alla scadenza i debiti vanno pagati con moneta.

Per garantirci la possibilità di accumulare moneta (che tra l'altro è anche uno degli scopi principali e che fanno parte della definizione di moneta), è necessario che, man mano che i titoli di debito retrostanti la moneta scadono, ne vengano acquistati dei nuovi.
Se non ci fosse la BCE ad effettuare continuamente questo lavoro di "rigenerazione" della moneta, non sarebbe possibile accumularne il valore.
Ad esempio, in un mondo senza moneta, sarebbe comunque possibile fare scambi con pagamenti dilazionati nel tempo in cambio di altre merci o promesse di servizi, ma alla scadenza, saremmo costretti ad incassare quella merce o servizio ed eventualmente cercare qualcuno a cui rifilarla nel caso a noi non servisse. I debiti potrebbero tranquillamente continuare ad esistere.
Il concetto di debito è molto più primitivo e remoto rispetto al concetto di moneta.
La moneta è solo un mezzo per agevolare gli scambi, ma gli scambi banalmente possono prevedere un pagamento dilazionato nel tempo o rateizzato da una delle due parti, ossia un debito.

Ecco che il senso di una banca centrale diventa chiaro: convertire quei debiti, ovviamente solo i più affidabili, come possono esserlo i titoli di Stato o le obbligazioni di solidi istituti privati, temporaneamente in moneta, sino al momento della loro scadenza (o anche prima ovviamente).
In questo modo, nessuno trae un illecito profitto dall'emissione della moneta, e nessuno può emettere debiti senza poi saldarli (che era il rischio principale qualora un debito fosse stato usato come moneta e quindi mai realmente incassato).

All'improvviso, il sistema di emissione della moneta in cambio di debiti appare come la soluzione più naturale e semplice quando si voglia rispettare la semplice condizione che abbiamo considerato:
nessuno deve potersi arricchire ingiustamente creando un debito senza mai saldarlo
che è del tutto equivalente a dire:
nessuno deve poter emettere moneta "gratis"

Se si concorda che ogni debito va pagato, senz'altro si dovrà concordare anche che nessuno deve poter emettere moneta appropriandosi del suo valore e facendo di tale valore un proprio profitto.
La banca centrale si comporta esattamente secondo questi canoni visto che non considera proprio utile i titoli di debito che acquista in contropartita, ma solo gli interessi sui titoli stessi, interessi che sono poi interamente redistribuiti alla comunità.

Queste sono le conclusioni a cui sono pervenuto e spero servano anche a voi come chiarimento o spunto per ulteriori riflessioni.

mercoledì 28 luglio 2010

No Debt No money.. beh? problemi?


30.09.1941
Marriner Eccles, Governor of the Federal Reserve System:
"That is what our money system is. If there were no debts in our money system, there wouldn't be any money".
Questa frase l'ho trovata su questa pagina ma anche in centinaia di altre quindi ritengo sia stata realmente detta.






In particolare riporto il contesto in cui fu detta e la frase per intero:

Federal Reserve Governor Marriner Eccles testified before the House Committee on Banking and Currency, September 30, 1941. Congressman Wright Patman asked Eccles how the fed got the money to purchase two billion dollars worth of government bonds in 1933. Eccles answered, "We created it." Patman asked, "Out of what?" Eccles replied, "Out of the right to issue credit money." Patman queried, "And there is nothing behind it, is there, except our government's credit?" Eccles responded, "That is what our money system is. If there were no debts in our money system, there wouldn't be any money."
A quanto pare ai tempi di Marriner succedeva, come ora, che la Federal Reserve emetteva moneta comprando titoli di Stato. Nulla di diverso da quanto succede oggi anche alla BCE. Anche se la BCE, come ho già illustrato, solo per il 40% compra titoli di Stato quando emette moneta. Per il resto compra obbligazioni private.

Beh, dirà qualcuno, dov'è la notizia? cosa c'è di strano?
C'è che qualche sedicente studioso dell'argomento su questa frase ci ha ricamato l'impossibile.
Innanzitutto vediamo cosa vuol dire veramente quella frase.
Dato che la BCE, come tutte le banche centrali, emette moneta comprando titoli o obbligazioni, o al più prestandola, accade che in cambio della moneta emessa (che è una propria passività), riceve un titolo che rappresenta un debito per chi lo emette, quindi per lei un credito.
Per come avviene l'emissione, se non esistessero debiti, la banca centrale non avrebbe contropartite da acquistare e quindi si troverebbe nell'impossibilità di svolgere la propria funzione.
Questo è tutto.
Quindi la BCE non può costringere un privato o uno Stato ad indebitarsi perché altrimenti lei non può emettere moneta. Anzi, la BCE ha sempre raccomandato gli Stati di ridurre il proprio debito.
Dicono che questo sistema impedisce al sistema di saldare i propri debiti. Questo l'ho ampiamente confutato dimostrando:
1) Che è possibile che la moneta circolate aumenti e simultaneamente il debito complessivo diminuisca
2) Che è possibile azzerare completamente il debito totale, ovviamente costringendo di fatto la BC a riassorbire tutta la moneta
Che altro manca?

Dicono che se qualcuno possiede una grossa parte del debito di uno Stato, diventa padrone di quello Stato potendone influenzare le decisioni.
Ovviamente questo senza fornire alcuna argomentazione. Primo, sino a prova contraria, il creditore ha tutto l'interesse a che il debitore rimanga in salute.
Secondo, il fatto che qualcuno compri dei titoli di Stato di una qualsiasi nazione, al più lo renderà succube delle sorti di quello Stato, e mai artefice.
Pensiamo a cosa è successo a chi ha comprato tonnellate di titoli argentini prima del crack. Pensate che ci abbiano guadagnato qualcosa? o che invece si sono bruciati anche le mutande?


Questa storia del potere politico di chi compra debiti è un'invenzione bella e buona. Ad esempio Cina e Giappone posseggono buona parte del debito pubblico americano. Ma non mi pare abbiano voce in capitolo in alcuna decisione del governo USA. A voi risulta? Ovviamente è una sciocchezza. Al massimo SPERANO che il dollaro non si svaluti troppo ed è per questo che continuano a comprare bond americani.


Dunque assodato che:
1) La BCE distribuisce tutto il suo utile agli Stati per tramite delle BCN
2) Nessun potere politico è attribuito a chi compra dei titoli di Stato di una qualsiasi nazione
3) La BCE possiede solo una minima parte del debito pubblico
4) La rimanente parte del debito pubblico è posseduta da privati e/o investitori istituzionali (fondi pensione, fondi obbligazionari, risparmiatori etc.)
Qual'è questo problema nell'emissione della moneta da parte della BCE? Dov'è il complotto?

Non vi arrovellate troppo il cervello nella ricerca. Non ce n'è. C'è solo l'ignoranza di un gruppo di stolti.

Vi preannuncio a breve un articolo su moneta e debito, che sintetizzerà alcuni concetti di cui abbiamo discusso sulla pagina di facebook.

sabato 24 luglio 2010

Una vecchia favola signoraggista sull'emissione della moneta

C'è una fiaba riguardante l'emissione della moneta, su un banchiere che emette moneta chiedendone gli interessi, ma dato che non emette gli interessi, costringe chi riceve la moneta a contrarre sempre nuovi debiti.
E' una storiella abbastanza sciocca ma che ha molti seguaci, quindi intendo smontarla per sempre in questo articolo.




Iniziamo a dettagliare i termini della storiella.
1) Il banchiere compra titoli di debito ricavandone un utile, ad esempio del 10%
2) L'utile, a fine anno, è redistribuito allo Stato
3) I titoli alla scadenza devono essere ripagati interamente e in contanti, ossia con la moneta emessa dal banchiere
4) Si parte con una emissione di 1000 di euro. (Ma si può fare con qualsiasi cifra)
5) Gli interessi saranno calcolati arrotondando al centesimo di euro

Dimostrerò che sotto queste precise ipotesi, è possibile per il sistema (ossia chi usufruisce della moneta) estinguere il proprio debito per intero, senza sconti, trucchi o inganni.
Ossia pagare in contanti tutto il debito inclusivo di interessi, ovviamente azzerando in quell'istante la moneta circolante.

Molti si diranno: ma come farà a pagare i 100 euro di interessi se il banchiere non li ha emessi? e se li emette, a loro volta genereranno un interesse e così via senza fine.
Beh, forse costoro non hanno mai sentito parlare del paradosso di Achille e della tartaruga

Siete pronti?

1 gennaio 2000
Il banchiere compra un titolo di Stato del valore nominale di 1100 euro pagandolo 1000 euro (beato lui)
Moneta circolante:1000
Valore nominale dei titoli posseduti dal banchiere:1100

30 dicembre 2000
Lo Stato si rende conto che non esistono i soldi per pagare il debito (!). Chiede al banchiere come fare. Lui dice: io posso emettere moneta solo comprando debiti al 10%. (ipotesi 1)
Allora lo Stato emette un titolo dal valore nominale di 110 euro.
Il banchiere lo compra pagandolo 100 euro. (ipotesi 1)
Moneta circolante:1100
Valore nominale dei titoli in circolazione:1210

31 dicembre 2000
Lo Stato paga 1100 euro al banchiere.
Il banchiere consegue un utile di 100 euro che redistribuisce allo Stato (ipotesi 2)
A questo punto:
Moneta circolante:100
Valore nominale dei titoli posseduti dal banchiere:110
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Come si può notare, lo Stato ha decimato il debito e il valore nominale del debito.
Il gioco continua..



28 dicembre 2001
Lo Stato emette un titolo di debito da 11 euro
Il banchiere lo compra pagandolo 10 euro (ipotesi 1)
A questo punto:
Moneta circolante:110
Valore nominale dei titoli posseduti dal banchiere:121


29 dicembre 2001
Lo Stato paga il titolo da 110 euro al banchiere
Il banchiere consegue un utile di 10 euro
Moneta circolante:0
Valore nominale dei titoli posseduti dal banchiere: 11 euro

31 dicembre 2001
Il banchiere distribuisce l'utile (10 euro) allo Stato
Moneta circolante:10
Valore nominale dei titoli posseduti dal banchiere: 11 euro
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26 dicembre 2002
Lo Stato emette un titolo di debito da 1.1 euro
Il banchiere lo compra pagandolo 1 euro (ipotesi 1)
A questo punto:
Moneta circolante:11 euro
Valore nominale dei titoli posseduti dal banchiere:12.1

27 dicembre 2002
Lo Stato paga il titolo da 11 euro al banchiere
Moneta circolante:0
Valore nominale dei titoli posseduti dal banchiere:1.1

31 dicembre 2002
Il banchiere distribuisce l'utile (1 euro) allo Stato
Moneta circolante: 1
Valore nominale dei titoli posseduti dal banchiere:1.1
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25 dicembre 2003
Lo Stato emette un titolo di debito da 0.11 euro
Il banchiere lo compra per 0.1 euro
Moneta circolante: 1.1
Valore nominale dei titoli posseduti dal banchiere:1.21

26 dicembre 2003
Lo Stato paga il titolo da 1.1 euro
Moneta circolante: 0
Valore nominale dei titoli posseduti dal banchiere:0.11


31 dicembre 2003
Il banchiere distribuisce l'utile (0.1 euro) allo Stato
Moneta circolante: 0.1
Valore nominale dei titoli posseduti dal banchiere: 0.11
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25 dicembre 2003
Lo Stato emette un titolo di debito da 0.01 euro
Il banchiere lo compra per 0.01 euro (ipotesi 5, gli interessi sarebbero di 0.001)
Moneta circolante: 0.11
Valore nominale dei titoli posseduti dal banchiere: 0.12

26 dicembre 2003
Lo Stato paga il titolo da 0.11 euro
Moneta circolante: 0
Valore nominale dei titoli posseduti dal banchiere:0.01


31 dicembre 2003
Il banchiere distribuisce l'utile (0.01 euro) allo Stato
Moneta circolante: 0.01
Valore nominale dei titoli posseduti dal banchiere: 0.01
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1 gennaio 2004
Lo Stato paga il titolo da 0.01 euro
Moneta circolante: 0
Valore nominale dei titoli posseduti dal banchiere: 0

Come volevasi dimostrare