lunedì 15 marzo 2010

Banche centrali (altre bufale)



Tratto da la-bufala-del-signoraggio





La Banca Centrale sfrutta il privilegio di poter emettere moneta, chiedendo illegittimamente un interesse, che così indebita la comunità.

In realtà, gli interessi sono la parte che si paga per il fatto che, in un'economia di mercato, possedere dei soldi può generare profitto. Per cui una banca (o anche un privato) che chiede denaro in prestito, con quei soldi, se li investe, potrà generare più ricchezza. E' assurdo immaginare che possa esistere la moneta senza gli interessi, chiunque sia a stamparla. Il meccanismo del credito è quello che fa andare avanti l'economia. I privati ci comprano le case a rate. Le aziende ci fanno gli investimenti. Altro che signoraggio e schiavitù!

La Banca Centrale può decidere autonomamente se alzare o abbassare il tasso di interesse. A volte le banche centrali scelgono di portare il tasso di interesse a zero, il che dimostra che il loro interesse non è quello di lucrare, ma semplicemente di mantenere stabile il sistema del credito e dei prezzi. Infatti, la manovra sul tasso di interesse avviene per contenere l'inflazione, e nel contempo evitare una deflazione. Si stabilisce cioè, a seconda della situazione del momento, che chiedere denaro in prestito abbia un determinato costo. Infatti se c'è un eccesso di domanda di liquidità (e dunque di indebitamento) c'è il rischio che si generino meccanismi pericolosi per l'economia; d'altro canto, se la liquidità scarseggia, il meccanismo del credito si inceppa e l'economia va in crisi. Tra l'altro, uno dei punti fermi del Trattato di Maastricht è il contenimento dell'inflazione (che infatti in Italia è scesa da quando il Paese ha aderito al Trattato).

I sostenitori del signoraggio pensano erroneamente che l'inflazione sia generata dall'interesse e che il debito sia creato dall'emissione di moneta, confondendo la causa con l'effetto. Invece l'inflazione è data dall'emissione di moneta, e viene appunto contenuta con l'interesse (che i sostenitori del signoraggio vorrebbero eliminare!), mentre il debito è creato da qualcuno (i privati, le aziende, lo Stato) che decide di spendere (per spese o investimenti) del denaro che non possiede, e dunque tale debito non è una "creazione" della Banca Centrale.

Le banche private che prestano denaro ai cittadini e alle imprese, poi, fanno solo da intermediari, prestando il denaro dei conti correnti depositati.

L'inflazione è normale in un'economia di mercato, ed è legata al fatto che normalmente gli investimenti producono un profitto. Laddove si è sperimentata la deflazione (come nella Grande Depressione degli anni '30...) la situazione era ben peggiore, l'economia era ferma e milioni di persone erano senza cibo e senza lavoro. Una leggera deflazione è stata sperimentata anche dal Giappone negli anni '90, e questo ha creato non pochi problemi all'economia... e dov'erano i cattivi banchieri del signoraggio, sempre pronti a creare la terribile inflazione per rovinarci la vita? saranno andati in vacanza...

Ma, per non farsi mancare niente, i "teorici" del signoraggio insinuano (senza ovviamente dimostrarlo) che la Banca Centrale "rubi" questi soldi che, dopo essere stati stampati e immessi sul mercato comprando titoli, tornano indietro, e cioè non li rimetta in circolazione, ma li faccia sparire nei paradisi fiscali... ovviamente non c'è alcuna prova di questo tesoro nascosto, che deve dunque essere nascosto molto bene, nel senso che non dovrebbe proprio essere speso, insomma sarebbe l'equivalente di una nave carica di preziosi e affondata, dal momento che se questa ricchezza venisse prima o poi spesa, verrebbe finalmente scoperta, oltre al fatto che produrrebbe una enorme inflazione.


La Banca Centrale è privata e non ha diritto di stampare moneta. La moneta dovrebbe essere stampata dallo Stato.

In realtà, la Banca Centrale è un ente di diritto pubblico, per cui non può comportarsi, e di fatto non si comporta, come un ente privato. Si tratta di un ente riconosciuto dallo Stato, che non ha finalità di lucro, e che naturalmente ha una sua autonomia nell'ambito della divisione dei poteri, autonomia che del resto hanno i diversi organi dello Stato, come il Parlamento, la Magistratura, la Polizia ecc.

Dire che lo Stato dovrebbe stampare da sé i soldi è più o meno come dire che lo Stato dovrebbe pensare da sé all'ordine pubblico, e non lasciare tale compito alla Polizia...
La Banca d'Italia è un istituto di diritto pubblico che è sottoposto al controllo del Ministero del Tesoro, non è una Spa, e il suo governatore è nominato dal governo (e non dall'assemblea dei soci, come accade in una Spa).

L'autonomia della Banca Centrale è comunque importante perché, se lo Stato potesse stampare direttamente la moneta, potrebbe essere tentato di utilizzare la leva monetaria per coprire il proprio deficit, generando così un'iperinflazione come è accaduto in passato in alcuni paesi che non avevano questa divisione. Paradossalmente se si facesse come vogliono i teorici del signoraggio, accadrebbe proprio quello che secondo loro accade adesso: i cittadini verrebbero impoveriti, e questo accadrebbe perché il loro potere d'acquisto crollerebbe. Dunque di fatto lo Stato trasferirebbe il proprio debito sui cittadini.

Anche il tanto vituperato interesse serve per evitare un indebitamento eccessivo: se chi chiede denaro in prestito non dovesse restituire anche un interesse, vi sarebbe il pericolo di un uso allegro del debito che alla lunga potrebbe essere impossibile ripagare. La crisi economica iniziata nel 2008 secondo molti analisti è stata dovuta ad un eccessivo indebitamento dei privati, favorito tra le altre cose da un'errata politica economica, sui tassi di interesse troppo bassi praticati in America (e non dalla creazione di moneta di per sé...).

2 commenti:

  1. L'inflazione è provocata dall'aumento dell'offerta di moneta e quindi di liquidità e cotenuta dal tasso d'interesse, ma io trovo sbagliato il concetto stesso dell'aumento dell'offerta di moneta in quanto se io deposito una somma X in un dato tempo T in banca e la vado a ritirare in un tempo T1, ottengo una somma che ha per valore nominale x ma che ha per valore reale x/I (in cui I sta per l'inflazione) di modo che io subisco una perdita netta sul capitale versato mentre la banca che pur teoricamente avrà la stessa perdita, la coprirà attraverso l'emissione di nuova moneta e il successivo acquisto di titoli o altro per immetterla................

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  2. @Anonimo
    Che l'inflazione non sia in generale una buona cosa siamo d'accordo (sappi che il principale obiettivo della BCE è appunto preservare il valore del denaro ossia contenere l'inflazione).
    Ad esempio perché erode il valore dei risparmi.
    L'esempio che fai non è però corretto, infatti l'inflazione tende ad avantaggiare le posizioni debitorie e non quelle creditorie.
    Ad esempio, tu ti fai avere in prestito 200 mila euro per comprare una casa. Tra 5 anni, mentre continui a rimborsare le rate del mutuo, per via dell'inflazione, la casa vale 300 mila, quindi il tuo debito residuo vale molto meno. Praticamente gli interessi che paghi sono compensati dall'aumento di valore del bene che hai comprato (se non superati). Questo ti fa capire che l'inflazione conviene a chi ha dei debiti. Non per questo è da ritenersi positiva.
    Tuttavia un lieve tasso di inflazione (intorno al 2%) è da considerarsi positivo perché incentiva la gente ad investire e far fruttare il denaro anziché accumularlo.
    Riguardo l'offerta di moneta, è tuttavia importante in alcuni momenti economico-finanziari, aumentarla. Ad esempio, ma proprio per farti un esempio banale, se 10 persone commerciano 10 palline, con 10 euro, ogni pallina tenderà a costare (supponiamo) 1 euro.
    Se nel tempo le persone diventano 20 e le palline diventano 20, il prezzo delle palline dovrebbe rimanere 1 euro, non essendo cambiato il rapporto offerta/domanda di palline.
    Ma con i soli 10 euro iniziali in circolazione le 10 persone farebbero fatica a commerciare.
    In questo caso bisogna aumentare la moneta circolante di 10 euro affinché non ci sia la cosiddetta "rarefazione monetaria", che i signoraggisti confondono con il fatto che non hanno soldi in banca (cosa che non c'entra nulla).

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