Pubblichiamo un articolo di Billy Pilgrim (grazie a Yazid per l'impaginazione)
Quando c’è motivo per incazzarsi, non mi tiro indietro.
Questa è la e-mail che ho appena scritto a Claudio Giannotti, al Rettore e a tutta una sfilza di uffici della Libera Università Mediterranea di Casamassima (Bari).
“Chiarissimo Professor Claudio Giannotti,
Le scrivo perché su internet sta circolando da poco più di una settimana una tesi di laurea scritta da una sua studentessa, Maruska di Stefano, laureata in Economia degli intermediari finanziari con voto 110/110 e lode. La tesi, dal titolo “Le banche centrali e il signoraggio”, è stata pubblicata a questo link (online dal 13/01/2010)
Poiché Lei risulta essere il relatore di tale tesi, trovo sia giusto rivolgerLe le seguenti osservazioni e domande:
1) è sicuro di aver mai letto la tesi in questione?
2) se l’ha fatto, perché non ha richiesto la correzione delle diffuse e pervasive sviste ortografiche e sintattiche, che testimoniano una patente incapacità di manipolare la lingua italiana?
Cito, a titolo d’esempio:
- la presenza di uno spazio dopo l’ultima parola prima di un qualunque segno di punteggiatura;
- la presenza di punteggiatura casuale, con non raro utilizzo di puntini di sospensione e punti esclamativi;
- la tendenza a scrivere in maiuscolo parole e passaggi importanti;
- titoli di testate giornalistiche in maiuscolo, titoli di convegni in minuscolo (p. 27);
- la presenza di spazi tra un articolo, il suo apostrofo e la parola seguente;
- continui refusi, quali: “Fedral Reserve” (p.12), “surrentizia” (14), “testa coronate” (15), ecc.;
- frasi sintatticamente errate, quali: “chiunque disponesse di quest’ultimo , poteva portarlo” (virgola tra soggetto e verbo, p. 16), “volgarmente detto ” a far girare l’economia ” )” (tralasciando la sintassi, ‘volgarmente detto’ non si può applicare ad un modo di dire, 23); “La Banca Centrale Europea espropria i popoli , perché con la fine degli accordi di Bretton Woods ne abbiamo avuto la prova che la moneta è diventata come un francobollo di antiquariato che ha valore per la convenzione del mercato e senza riserva” (31), “Quando la Banca Centrale Europea dice : oggi io ho il signoraggio, vuol dire che ha la differenza tra costo tipografico e valore nominale della moneta” (31); “quando emette la moneta lei c’è la deve accreditare e non addebitare” (un incredibile ‘c’è’ al posto di ‘ce’, 33);
3) se ha letto la tesi, è al corrente del fatto che essa non contiene un Abstract, ma una ‘Appendice’ (sic), e che il suo contenuto è un plagio dell’Abstract di un research paper di Thomas Colignatus?
L’unico riferimento bibliografico in calce alla “Appendice” reca la dicitura: “Centro studi monetari 2009?.
E’ altresì al corrente del fatto che nel testo siano presenti molti altri plagi, tanto che l’intera tesi sembra essere costituita da un patchwork di altre fonti plagiate? Partendo dall’introduzione, eccone una rassegna:
- “In questo contesto il diritto di zecca , cioè l’imposta sulla coniazione , coincide con il signoraggio” (da Wikipedia, pagina sul Signoraggio), “l’imposta
sulla coniazione serviva a finanziare la spesa pubblica” (id.);
- da: “Ma cionostante” (p. 16) a “si copriva gradualmente di debiti” (17), due pagine interamente copiate da qui ;
- da: “Gli economisti” a “di monopolio” (17), definizione copiata da qui. Plagio dalla stessa pagina che prosegue, in forma leggermente più blanda, da “In quest’ottica” (17) alla fine della citazione di Marx (19), evidentemente non estratta dal “Capitale”, ma estrapolata dal sito in oggetto. Plagio che riprende in maniera letterale, salvo l’omissione di una breve frase, da “La banca” (19) a “nostro potere” (20);
- da “Ancora è possibile citare” a “dell’argento” (20, in due paragrafi successivi), il plagio è da una tesi di Salvatore Tamburro, rintracciabile qui;
- da “Il reddito monetario” a “produrre denaro” (20), il plagio proviene da qui;
- da “sir Josiah Stamp” (20) a “utilizzato dal mutuatario” (22), il plagio è da qui;
- da “Lo stato” a “restituisce alla Banca Centrale” (22): testo ampiamente diffuso in Rete, ad esempio qui;
- da “Questo dimostra” a “ogni indebitamento” continua la trascrizione da Tarquini, non accreditato, evidentemente perché trovato qui;
- da “Per comprendere” (26) a “valore monetario” (27) la citazione da Auriti (trovata qui) non è parafrasata, ma letterale – non segnalata, si configura come plagio;
- da p. 27 a p. 33 l’intervento del professor Auriti è citato in toto: 6 (SEI) pagine. Non è un tipo di citazione legittima in ambito tesistico;
- da “Sir Josiah Stamp” (35) a “utilizzato dal mutuatario (36) si ripete identico il plagio di cui si è detto per le pagine 20-22. Si tratta, dunque, di un plagio assieme ad un clamoroso auto-plagio;
- da “E’ successo” a “legalizzato” (37), oltre a commettere un evidente salto logico a causa del passaggio da un plagio ad un altro, il plagio proviene da qui.
A questo punto occorre interrompere lo smisurato elenco. Lascio l’incombenza a Lei ed alla Sua Università, sicuro che disponiate di un metodo semplice e veloce per accertare casi di plagio gravissimi come questo.
4) se ha letto la tesi, per quale motivo non ha richiesto correzione ed approfondimento di una scarna (ed incompleta, rispetto alle citazioni presenti nel testo) bibliografia? Bibliografia che cita, rigorosamente non in ordine alfabetico, 12 (dodici) autori e 12 (dodici) siti internet. A corredo della bibliografia, la presenza di sole 20 (venti) note a pie’ di pagina per circa 70 (settanta) pagine di tesi, dall’Introduzione all’ultima riga dell’ultimo capitolo. Di conseguenza, la tesi cita solo di rado la fonte da cui trae un’argomentazione, un dato o una notizia.
Tornando alla bibliografia, si considerano fonti attendibili per una tesi di Economia:
- www.disinformazione.it
- www.scribd.it
- it.wikipedia.org (citata erroneamente come “www.wikipedia.it”)
- John Perkins, famoso complottista.
Infine, sempre in bibliografia, tra altri errori più o meno evidenti si cita “100% money” di Irving Fisher non come datato 1935 (o in un’edizione posteriore qualsiasi, in italiano), ma come: “internet 1996?.
5) se ha letto la tesi, per quale motivo ha permesso che nel testo (ma non in bibliografia) fossero inclusi i pareri di persone del tutto sprovviste di titolo – e, dunque, di autorevolezza – per sostenere l’argomento della tesi in oggetto? Persone del calibro di:
- Giulietto Chiesa, giornalista e politico italiano sostenitore di varie teorie del complotto, per le quali ha anche prodotto un film: “Zero”;
- Giacinto Auriti, che ha insegnato “Diritto della navigazione”, “Diritto internazionale”, “Diritto privato comparato” e “Teoria generale del diritto”, del tutto sprovvisto di conoscenze proprie sul concetto di signoraggio;
- Teodoro Buontempo, politico conosciuto con il soprannome di ‘er Pecora’, del tutto sprovvisto di titoli in ambito economico;
- Antonio di Pietro, politico ed ex-magistrato, del tutto sprovvisto di titoli in ambito economico.
6) Lei è un economista. Che giudizio dà del signoraggio bancario? Sa che cos’è, e come funziona? Crede davvero che si tratti della differenza tra il valore nominale della moneta e il suo costo di produzione? Quale posto occupano le teorie economiche sul valore in una concezione del sistema economico di questo tipo? Crede veramente che stampando della moneta si crei nuovo valore? Non crede, all’opposto, che nuova moneta immessa nel sistema che non corrisponda alla creazione di nuovo valore (mediante capitale, forza lavoro, produttività) abbia l’unico effetto di aumentare l’inflazione sino al ristabilimento dell’equilibrio?
7) Ancora sul signoraggio. Non crede che permettere che un suo studente (peraltro ammantato di eccellenza dalla istituzione che La rappresenta) diffonda informazioni e credenze tanto erronee nella società civile in generale, e tra studenti di economia in particolare, sia questione di gravità assoluta, e che un professore in economia che accetti una tesi come questa dovrebbe far di tutto pur di contenere il propagarsi di dicerie senza alcuna base giustificativa dal punto di vista economico, ma dal mero sapore complottista? Non crede che il complottismo, quando ingiustificato, sia un ostacolo e non un complemento alla vera e libera ricerca scientifica?
8) alla luce dei problemi evidenziati dal testo, esiste una motivazione valida perché alla studentessa sia stato consentito di laurearsi, e le siano state attribuite la votazione massima e la lode?
[...]
Update 02/02/2010
Sono passati ormai più di dieci giorni. Ancora nessuna risposta, da nessuno. Neppure un “ci stiamo pensando, Le faremo sapere”. Suppongo che la lettera sia stata cestinata, e tutto il carico di responsabilità che ne consegue bellamente ignorato. E’ così che dovrebbe lavorare un’istituzione di ricerca di massimo grado, bravi.
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