lunedì 15 marzo 2010

I segreti del signoraggio



Proveremo a commentare un articolo di due autorevoli signoraggisti, praticamente i due Gianni e Pinotto del signoraggio.


I segreti del signoraggio

Marco Tramontino e Antonio Microfono
L’Italia è sempre più povera a causa di un debito pubblico in continuo aumento che comporta un’elevata pressione fiscale. Il debito pubblico è un’invenzione costruita da politici e banchieri al fine di arricchire gli azionisti privati della Banca Centrale italiana e europea.
Già iniziamo con degli autentici fuochi d'artificio. L'italia è sempre più povera a causa di un debito pubblico in continuo aumento. Cosa vuol dire? Se il debito pubblico aumenta è perché lo stato sta spendendo più di quanto incassa. Di certo questi soldi li spende abbastanza male a giudicare dalla qualità dei servizi, ma questo è un altro capitolo. Ma Gianni e Pinotto non sono d'accordo:
"Il debito pubblico è un’invenzione" ossia questi geni dei politici non contenti di assumere figli, nipoti, nelle aziende statali, e di portare alla camera e al senato veline, escort, e analfabeti di ogni genere, hanno inventato il debito pubblico. Certo che abbiamo avuto fortuna!! Non potevano inventare la macchina a pannelli solari questi demoni? e a quale fine hanno fatto questa invenzione?
arricchire gli azionisti privati della Banca Centrale italiana e europea
ah beh meno male, hanno pensato anche ai colleghi delle BCE, che poveracci a loro certe invenzioni non riescono!!
Ma vediamo, quest'invenzione, quanto sta fruttando agli azionisti privati (che poi sarebbero partecipanti visto che bankitalia non è una società privata) ?
dall' ultima pagina del bilancio di bankitalia leggiamo, per il 2008, 58 milioni di euro.
Il maggiore azionista è banca intesa, che percepisce circa 16 milioni di euro.
Ma a quanto ammonta il fatturato annuo di banca intesa? circa 4 miliardi di euro.. a quanto pare non sono riusciti nell'intento di arricchirli più di tanto, 16 milioni di euro per banca intesa sono si e no il lo 0.3% del fatturato...

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In passato, le banche che emettevano denaro lo garantivano con la copertura aurea, si impegnavano a convertire le banconote in oro e sostenevano un costo di emissione.
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Siamo tornati indietro di centinaia di anni adesso, allora si che erano onesti!


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Oggi, le monete non sono coperte da riserve di oro, non sono convertibili e il loro costo di emissione è praticamente zero, ma il guadagno di chi le emette e le vende, ossia il signoraggio, è del 100% del valore nominale.

Qui siamo al paradosso. Se uno pensa che la BCE venda le banconote come se fossero limoni, non si vedrebbe lo scopo della vendita. Quanto valgono 100 euro? 100 euro, quindi in cambio avrebbero 100 euro e chi compra i 100 euro li pagherebbe 100 euro col bel risultato di non aver comprato nulla visto che già ce li aveva i 100 euro!!
Dicono, il costo di emissione è praticamente zero. Cosa dovremmo concludere? che devono quindi essere regalate?
La verità è che per la BCE le banconote emesse sono PASSIVITA'.
C'è una precisa circolare che indica infatti alla BCE come considerare le banconote CIRCOLANTI, ossia la decisione BCE/2001/16 dice
L’aggregato del passivo comprende esclusivamente:
1. Banconote in circolazione
Ai fini del presente allegato, nell’anno di sostituzione del contante per ogni nuova BCN dell’Eurosistema,
l’ammontare delle “banconote in circolazione”:
a) include le banconote emesse dalla BCN e denominate nella sua unità valuta nazionale;
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Va da se che più banconote emette la BCE e più aumentano le passività, quindi se la BCE volesse fare utili l'ultima cosa che dovrebbe fare sarebbe emettere moneta.
La passività della moneta emessa è sempre bilanciata da attività che vengono chieste alle controparti (di solito titoli).
Gli utili quando la BCE compra titoli sono dati dalla differenza tra il valore del titolo ed il prezzo pagato (come chiunque compri dei titoli). Ma questo non è l'unico tipo di operazione che fa la BCE e non tutte le operazioni che fa la BCE producono utili. Di certo non il 100% del valore dei titoli perché vorrebbe dire che una controparte ha ceduto alla BCE un titolo senza avere in cambio neanche un euro!!


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Quando lo Stato domanda soldi alla Banca Centrale paga il costo del valore nominale (e non il solo costo tipografico) con titoli del debito pubblico, ossia impegnandosi a riscuotere crescenti tasse dai cittadini e dalle imprese.
Come al solito, una menzogna per ogni riga. Lo stato, per gli accordi di Maastricht, NON PUO' VENDERE TITOLI ALLA BCE O A BANKITALIA. e tanto meno avere agevolazioni creditizie.
Inoltre lo stato per coprire il proprio deficit, vende BOT (o altri titoli di debito) all'asta. Le banche centrali non possono partecipare. Tali titoli sono venduti esclusivamente a PRIVATI.

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ossia impegnandosi a riscuotere crescenti tasse ..
Per quale motivo lo stato dovrebbe riscuotere crescenti tasse? Perché aumenta la spesa evidentemente. E le entrate non aumentano di pari passo. Ma cosa vieta allo stato di fare meno sprechi e di investire per far si che l'economia vada meglio, aumenti il PIL e con esso le entrate, e quindi sanare il debito?
In fondo non è questo il fine della politica economica, che è propria dello Stato? Fornire servizi ai cittadini in modo efficiente?

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Tutto ciò avviene attraverso la Banca Centrale Europea, un mostro giuridico creato dal Trattato di Maastricht, esente da ogni controllo democratico come un vero e proprio Stato sovrano, posto al disopra delle parti.
AH allora lo sanno che ESISTE il trattato di Maastricht.. e come mai non sapevano che vieta alla BCE di comprare BOT all'asta? allora non sono solo ignoranti.. ma anche bugiardi!
Esente da ogni controllo democratico? La BCE per costituzione, art.27 è verificata contabilmente dai revisori di conti che hanno pieno potere per esaminare tutti i documenti e libri contabili che vogliono!

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Dal bilancio della Banca Centrale Europea risulta che nel Sistema Europeo delle Banche Centrali (SEBC) ci sono circa 50 miliardi di Euro che spettano allo Stato italiano e che il Governo dovrebbe recuperare.
stanno parlando della riserva che l'insieme delle banche nazionali, non solo bankitalia, hanno versato alla BCE all'atto della costituzione. Quindi in sostanza tutto quello che hanno versato anche gli altri stati membri ci spetta e dovremmo recuperarlo. Perché? chiaramente per uscire dall'euro.. (non lo dice ma non c'è altra possibilità).. e perché? non è dato saperlo.. ma forse si aspettano che se l'Italia esce dall'euro, quei miliardi (o la quota italiana) verranno distribuiti ai signoraggisti.. non sanno che da riserva BCE diverrebbero (nuovamente) riserva bankitalia e non ci sarebbe alcuna distribuzione con elicotteri?

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Siamo dinnanzi un “Signore” che usa lo Stato, il fisco e la pubblica amministrazione, per creare un sistema costituzionale e di disinformazione allo scopo di nascondere i suoi traffici e fini realizzando un’illusione di legalità.
Quindi la BCE USA lo stato, fisco, tutti insomma..tutti corrotti al soldo della BCE e nessuno parla. Meno male che ci sono loro due, gli indomiti Marco Tramontino e Antonio Microfono, che, insieme al buon vecchio Gino Ameba, hanno capito tutto, e hanno visto oltre l'illusione di legalità, questa cortina fumogena che tutti ottenebra.

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Un sistema di potere che si è eretto e mantenuto sul fatto di essere ignorato dalla gente, soprattutto dai lavoratori, dai risparmiatori e dai contribuenti.
I nostri politici insomma, pur di dare quei 16 milioni di euro a banca intesa, hanno dovuto corrompere migliaia di giornalisti, politici, economisti, operatori di borsa, dipendenti di bankitalia e dello stato..
ma quanto costa corrompere un politico? un economista? evidentemente pochi euro visto che ne hanno dovuti corrompere centinaia di migliaia.. per ricavare 50 milioni di euro l'anno!!




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La questione della proprietà della moneta al momento della sua emissione

La Banca Centrale emette denaro per un valore, supponiamo, di mille miliardi di Euro. Quel valore, quei mille miliardi, di chi sono? A chi appartiene la moneta, il valore del denaro, nel momento in cui viene emessa dalla Banca Centrale?
La domanda sulla questione della proprietà della moneta al momento della sua emissione è di origine Auritiana, e fa molta presa sul popolo. Per questo tutti cercano di mescolarla alle proprie idiozie, allo stessa stregua di un esaltatore di sapidità aggiunto in un brodino.
Se partiamo dal presupposto che la moneta emessa dalla BCE è una passività per chi la emette (la BCE) e un'attività per chi la riceve, ossia le banconote sono un debito per la BCE, di chi sono le banconote? Della BCE ovviamente, dato che sono un suo debito. Chi riceve le banconote all'opposto, vanta un credito verso la BCE. Il valore del denaro, ossia del debito, è di chi riceve la banconota, visto che questo rappresenta un credito nei confronti della BCE.
Ci sono considerazioni elementari che dimostrano questo. Ad esempio, se io brucio una banconota da 10 euro, chi si impoverisce, io o la BCE? ovviamente io. Ma se le banconote fossero un credito per la BCE io mi arricchirei bruciandole, cosa che non avviene ovviamente.
Ancora, se fossero un debito per chi le porta, chi si accolla il debito dovrebbe come minimo firmare qualcosa. Ma di chi è la firma sulle banconote? la mia?
Al momento le banconote recanti la firma dell'ex Presidente Willem F. Duisemberg circolano parallelamente a quelle prodotte dopo il 1° novembre 2003 e firmate dal Presidente Jean-Claude Trichet.
Quindi di chi è il debito rappresentato dalle banconote? ovviamente della BCE.
Allora la risposta da dare agli idioti che chiedono di chi è la proprietà delle banconote al momento dell'emissione è:
Visto che le banconote sono un debito della BCE, sono un credito per chi la porta. Il valore del credito è del portatore, il debito corrispondente è della BCE.


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Alla Banca Centrale stessa, che quindi ha diritto di farsela pagare dallo Stato? O allo Stato, al popolo, che quindi non dovrebbe pagare né il denaro né gli interessi alla Banca Centrale quando ha bisogno di denaro?
La Banca Centrale non può prestare soldi allo stato. Ne' tanto meno lo stato può vendere BOT alla Banca Centrale. Quindi la domanda è priva di senso.

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Si tratta di una questione fondamentale, perché dalla risposta che essa riceve, dipende essenzialmente l’indebitamento dello Stato.
Visto che era così fondamentale, e abbiamo assodato che le banconote sono un debito PER la BCE, e che lo stato non può chiedere prestiti alla BCE, ora non si capisce cosa centri il debito dello stato.
Infatti non c'entra nulla.


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Il fatto che l’esercizio del potere monetario attraverso la Banca Centrale è uno strumento di potere dei banchieri sullo Stato, trova conferma in come le istituzioni statali sono impegnate a equivocare e a mentire in tutte le sedi, anche parlamentari, per coprire il fatto che la Banca d’Italia cede a caro prezzo denaro che a essa niente costa e a cui non è essa a dare il valore, ossia il potere di acquisto.
Non è un segreto che la politica monetaria sia affidata alla BCE. Scopo della BCE è infatti preservare il valore del denaro (ossia contenere l'inflazione a valori accettabili). Il denaro è immesso/assorbito solo con fini anticiclici, e non di certo con fini elettorali come farebbe lo Stato (e ci sono studi storici che lo dimostrano). Scopo della BCE infatti non è il voto degli elettori, ma proprio preservare il potere d'acquisto della moneta. Questo è praticamente il suo unico obiettivo.

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Il potere di acquisto, come abbiamo visto, glielo conferisce il mercato, la gente, attraverso la domanda di denaro. La Banca Centrale non ha “prodotto” il valore del denaro, eppure si comporta come se fosse proprietaria del medesimo denaro, in quanto lo cede allo Stato (e alle banche commerciali) in cambio di titoli di Stato e controinteressate.

Dire che al denaro il potere di acquisto glielo conferisce il mercato è giusto. Ma non attraverso la domanda di denaro, bensì attraverso l'incontro tra domanda e offerta sui singoli beni di mercato.
Quando si stampa del denaro, non si produce valore. Questo indipendentemente dal fatto che il denaro lo stampi una banca centrale o lo stato o una tipografia di falsari. Stampare denaro non produce mai valore. Infatti la BCE stampandolo produce un proprio debito. Questa è la differenza con un falsario, che stamperebbe denaro senza indebitarsi. E questa è la stessa differenza che si avrebbe se lo stato, come un falsario, stampasse moneta senza indebitarsi. In questo caso lo stato pagherebbe le proprie spese a scapito del valore della moneta circolante, creando inflazione. Ossia si arricchirebbero i fornitori dello stato a scapito di tutti i possessori di moneta. Invece essendo la BCE a stampare denaro e portandolo come posta passiva, nessuno si arricchisce stampando denaro.


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Questo fatto è paradossale. È come se il tipografo, incaricato dagli amministratori della società calcistica organizzatrice di una partita di stampare 30.000 biglietti di ingresso per le partite del campionato, col prezzo di € 20 stampato su ogni biglietto, chiedesse come compenso per il suo lavoro di stampa € 600.000, in base al fatto che i biglietti che ha prodotto “valgono” € 20 cadauno.
L'esempio non calza per niente. E' come se il tipografo si mettesse a stampare PROPRIE promesse di pagamento e le vendesse al costo della cifra che pagherà, visto che le banconote sono debiti per la BCE.


..seguono numerose idiozie..
Il potere bancario si comporta come quel tipografo, e i governanti si comportano come i consiglieri ricattati e lusingati dell’associazione sportiva, riconoscendo alla Banca Centrale la proprietà o titolarità del valore del denaro che emette, stampato o scritturale che sia, e in cambio di esso indebitano ingiustamente e illogicamente proprio il popolo, che è il soggetto che, col suo lavoro e con la sua domanda, ossia col mercato, conferisce valore al denaro
Di nuovo gli autori fingono di non sapere che lo stato si procura la liquidità che gli manca attraverso l'emissione di titoli di stato (BOT,..) che vengono venduti ai privati e non alle banche centrali. E finge ancora di non sapere che le banconote sono passività della BCE, quindi nessun banchiere si può arricchire stampando banconote..

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Per questa ragione, oltre che in base al principio costituzionale della sovranità popolare, al momento in cui viene emesso, il denaro, il suo valore, dovrebbe logicamente essere ed essere trattato come proprietà del popolo e, per esso, dello Stato.
Il debito è di chi lo emette. Quindi le banconote sono della BCE, ma il credito è di chi le porta.
Analogamente il debito associato ai BOT è dello stato. Ma il credito è di chi detiene i BOT.
Ad ognuno i suoi debiti dunque.

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Assolutamente lo Stato non dovrebbe indebitare se stesso e il popolo verso una Banca Centrale, pubblica o privata che sia, per ottenere denaro. Al contrario, ciò è proprio quanto succede incessantemente.
Innanzitutto il debito dello stato nasce in prima istanza verso i propri dipendenti e/o fornitori, che costituiscono le SPESE dello stato. Se lo stato non ha sufficienti ENTRATE, è costretto a chiedere SUL MERCATO dei soldi, vendendo appunto titoli di stato (es.BOT), sempre e solo A PRIVATI.
Questo è quanto REALMENTE succede


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Ma vi è di peggio: la Banca Centrale, cioè i suoi azionisti, oltre ad appropriarsi, a danno dello Stato, del valore del denaro che essa emette, nei suoi propri conti segna questo valore non all’attivo ma al passivo, simulando un debito ed evitando, così, di pagare le tasse su quello che è un puro incremento di capitale e che, come tale, dovrebbe essere interamente tassato
Il colpo di Genio, alla "Gino Ameba": ora improvvisamente Gianni e Pinotto si ricordano che la BCE registra questi valori al passivo ossia come UN DEBITO.
Allora LO SANNO PERSINO LORO? i due "esperti" a questo punto ammettono che la BCE, segnando queste banconote al passivo non ottengono utili e quindi, non pagano tasse, ma, e questo si dimenticano di dirlo, neanche possono distribuire utili
Ma se lo scopo della BCE fosse arricchire i propri soci (che poi sono le BCN), allora perché non dichiararli questi utili? Se un'azienda non dichiara utili.. NON HA utili. Non distribuisce nulla!
Quindi alla fine gli autori stanno ammettendo che la BCE cosi facendo non si arricchisce però girano la frittata dicendo che non si arricchisce per non pagare le tasse! Ossia potrebbe guadagnare migliaia di miliardi, ma se lo facesse dovrebbe pagare le tasse quindi preferisce evitare.
Un discorso che farebbe ridere il commerciante più tonto. Tipo:
- vuoi guadagnare 1000 miliardi?
- si!
-ma ne devi pagare la metà di tasse!
-no allora fa niente!




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L’ovvio ragionamento che abbiamo testé svolto è stato già sottoposto al Parlamento, attraverso interrogazioni parlamentari, nel 1994 e nel 1995. Entrambe le risposte elusero il problema, affermando che la Banca Centrale (allora, cioè, la Banca d’Italia) non sarebbe proprietaria dei valori monetari, ossia del valore del denaro emesso, perché il denaro emesso costituirebbe sempre un passivo, un debito; e che, perciò, giustamente la Banca d’Italia lo iscriveva come posta passiva nel proprio bilancio.
Ossia i due autori  sanno che il denaro emesso è una passività per la BCE quindi un credito per chi lo detiene. Però fanno finta di nulla, e dicono che il parlamento ha "eluso il problema". Il problema non è stato eluso. Sono loro che decidono di non accettare la risposta, che ha pieno riscontro nei fatti, visto che, come essi stessi ammettono, la banca lo iscriveva come posta passiva nel proprio bilancio.
Per loro proprio è impossibile da capire come quello stesso pezzo di carta, la banconota, possa al tempo stesso rappresentare un debito per la banca centrale ed un credito per chi lo detiene, è troppo complicato per loro.

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Come i membri competenti dei due governi interessati non potevano ignorare, queste risposte sono del tutto contrarie alla verità. Innanzitutto, la risposta fornita è contraddetta dal comportamento dei governi medesimi – di tutti i governi. Infatti, se i governi fossero coerenti con l’affermazione che il denaro, il valore monetario, non appartiene alla Banca emittente, perché lo Stato continua a dare qualcosa (i titoli del debito pubblico) in cambio di Lire o Euro?
Il denaro è proprietà della BCE, ma il valore da esso rappresentato, ossia il credito, è del portatore, ossia di chi lo detiene. Se io rilascio un assegno, l'assegno è mio ma il valore è dell'intestatario dell'assegno. Le banconote sono un debito della BCE al portatore. Le banconote hanno corso legale, e con esse si pagano i debiti. Non si vede lo stato cosa potrebbe chiedere in cambio dei propri BOT (e altri titoli) quando indice aste pubbliche. Banane forse? Ma i due autori sembrano ignorare completamente la circostanza di cosa sia il debito pubblico e di come funzionino le aste di BOT.


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E se il denaro emesso costituisse una passività, un debito, perché mai lo Stato dovrebbe comperarlo pagandolo con titoli del debito pubblico, che costituiscono un credito per chi li riceve? Si è mai visto che qualcuno paghi un altro per farsi cedere un debito?
Ecco, qui il sospetto si chiarisce definitivamente. Non si riescono a spiegare COME il debito di qualcuno, nella fattispecie la BCE, possa essere credito per qualcun'altro. E' troppo per loro. Ma vediamo il rovescio della medaglia. Lo stato finanzia il proprio debito emettendo BOT (e altri titoli), che rappresentano, appunto un debito dello stato nei confronti di chi lo sottoscrive pagandolo. Per quale motivo uno dovrebbe sottoscrivere dei BOT? Anche quelli sono un debito! Però accade che sono un debito per lo stato, e non per chi lo sottoscrive, per il quale invece sono un credito. Accade quindi che di solito la domanda alle aste di BOT supera sempre l'offerta... un mistero incomprensibile per Tramontino e MicRofono.

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Ma le risposte del governo sono anche false giuridicamente, perché il denaro non è affatto un debito per la Banca che lo emette. Se fosse un debito, dovrebbe poter essere incassato dal portatore presso la Banca medesima, mediante conversione in oro, e il portatore della banconota aveva il diritto di farsela cambiare in oro dalla Banca Centrale che l'aveva emessa, come avveniva una volta, fino al 1929 circa, quando il denaro era convertibile in oro.
Il fatto che il denaro sia un debito per la BCE è un fatto assodato. Ma se uno desidera convertire il proprio denaro in oro, dico, non può semplicemente andare a comprare dell'oro con quel denaro? Presentatemi un orefice che si rifiuta di vendere l'oro in cambio di denaro!
La convertibilità in oro è un concetto superato e che nulla ha a che vedere con il valore del denaro.
Le banche centrali possono comunque convertire le banconote in altre valute estere, su richiesta. Tuttavia la questione è completamente irrilevante visto che una qualsiasi banca privata vi cambierà i vostri euro con qualsiasi valuta voi desideriate.


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Ma quanto sopra costituisce solo la punta dell’iceberg. Perché il grosso, circa l’85%, del denaro esistente e circolante al mondo, non è denaro vero, emesso da Banche Centrali, ma denaro creditizio, ossia aperture di credito e disponibilità di spesa create dal nulla dalle banche commerciali, le quali, attraverso questa creazione continua di nuovo denaro creditizio, si impossessano di quote crescenti del potere d’acquisto complessivo della popolazione mondiale. Di ciò si parlerà più diffusamente in seguito in tema di signoraggio secondario o creditizio.
Le banche private che prestano denaro (parte dei depositi dei correntisti, come abbiamo ampiamente illustrato in una nota), non si impossessano di alcun potere d'acquisto. Semmai si può discutere se il denaro "creditizio" crea inflazione. Anche questo è stato smentito da una nota pubblicata.
Al solito, come tutti i signoraggisti solgono fare, i due autori inanellano una serie di bugie inframezzandole con illazioni per insinuare il dubbio che tutto il mondo bancario, il governo, il parlamento, i mezzi di informazione del mondo siano corrotti.
Per fortuna che ci sono loro, insieme a Gino Ameba, che ci aprono gli occhi e che salveranno il mondo.
Se qualcuno non li porta al manicomio prima si intende.

Fine dell'articolo

Se avete altri articoli da proporre per un commento critico, proponeteli, vedremo di accontentarvi.
Hires

21 commenti:

  1. Ciao, molto interessante anche questo articolo. Ti chiedo scusa per l'assillo, ma questo argomento mi sta cosi incuriosendo che più vado avanti più mi sorgono dubbi e domande. Premetto che sono un contabile, per cui capirai la mia ignoranza in materia economica. Leggendo il suddetto articolo, mi sono venute in mente molte domanda, ma la piu insistente è la seguente: posto che le banconote in circolazione sono un debito per la BCE, tale debito, al pari di un qualsiasi altro debito, dovrebbe alla fine essere rimborsato. Inoltre, i debiti producono interessi impliciti o espliciti che per la BCE, al pari di ogni altra impresa, dovrebbero costituire costi per interessi passivi. Pensi che abbia detto una sciocchezza?
    Un altra domanda: Il trattato di Maastricht vieta alla BCE di acquistare dagli Stati i titoli da questi emessi. E quindi come funziona il maccanismo? Cioà la BCE emette banconote che colloca al passivo e le cede a chi?
    Ti ringrazio per il tempo che vorrai dedicarmi

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  2. "posto che le banconote in circolazione sono un debito per la BCE, tale debito, al pari di un qualsiasi altro debito, dovrebbe alla fine essere rimborsato"
    Tecnicamente non è un debito ma una passività irredimibile. Per gli enti speciali non valgono le stesse regole di contabilità delle aziende. Ad esempio, per definizione l'unica moneta che ha valore legale è quella posta a passivo per la banca centrale. Il termine "rimborsato" non ha senso perché i debiti si pagano in moneta quindi ma la banca centrale la moneta la emette, e quando la riceve indietro la sta in pratica riassorbendo (esclusi gli interessi).

    " Inoltre, i debiti producono interessi impliciti o espliciti che per la BCE, al pari di ogni altra impresa, dovrebbero costituire costi per interessi passivi."
    Stesso discorso. La moneta è una passività che non implica costi per la banca centrale. E' giusto infatti il suo compito è proprio emetterla/assorbirla. Gli interessi invece li percepisce e sono quelli maturati dai titoli detenuti a contropartita della moneta emessa. Sono quelli che determinano l'utile della banca centrale.

    "E quindi come funziona il maccanismo? Cioà la BCE emette banconote che colloca al passivo e le cede a chi?"
    La BCE effettua delle aste per emettere / assorbire moneta a cui partecipano le banche private. Oppure compra/vende titoli o obbligazioni sul mercato secondario, ossia non durante le aste di emissione dei titoli ma in un secondo momento, in modo da non distorcerne troppo il prezzo.

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  3. Si certo, un debito si paga non si rimborsa, diciamo che in questo caso il termine "rimborso" l'ho utilizzato impropriamente come sinonimo di pagamento.
    Dunque la BCE effettua delle aste per emettere moneta che cede alle banche private a fronte di contratti di debito, corretto?
    E poi alla scadenza dei contratti di debito stipulati, la BCE riassorbe la moneta emessa a fronte dei contratti medesimi, e contabilmente va a stornare la voce banconote in circolazione collocata al passivo, corretto? Le banconote a questo punto vengono riutilizzate per acquistare altri contratti di debito, corretto?

    Per quanto riguarda la prima parte della tua risposta, questa non soddisfa la mia curiosità e desiderio di capire, anzi resto un po perplesso sulla definizione di "debito irredimibile" improduttivo di interessi, anche alla luce del fatto che un debito irredimibile è per sua natura produttivo solo di interessi, cioè chi lo emette si impegna a pagare un interesse in perpetuo. Ma non ho strumenti per porre obiezioni su tale punto. Intuitivamente, da contabile resto però alquanto perplesso.
    In ogni caso ti ringrazio per la pazienza che hai avuto con il sottoscritto.

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    1. La bce non paga interessi per la moneta che emette. Pagarli significherebbe retribuire le banche private per il solo fatto di RICEVERE della moneta. Sarebbe francamente troppo. Invece sono esse a pagare degli interessi, come è naturale che sia. Per il resto tutto giusto. Aggiungo che le banche private oltre ad indebitarsi, devono anche presentare precise garanzie, di solito titoli di Stato.

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    2. Si, capisco quello che vuoi dire. Allora è più corretto dire che quello non è una passività. E' una posta creata per esigenze di quadratura con la corrispondente posta in dare rappresentata dai titoli di debito delle banche private che chiedono moneta.
      I cd "signoraggisti" contestano proprio questo alla BCE, cioè il fatto di collocare quella posta nel passivo anziché tra i ricavi. 
      Si può immaginare cosa succederebbe se quella posta fosse collocata tra i ricavi? Cioè, è possibile costruire un modello che tenga conto di questa variazione per verificare la sostenibilità del sistema? Cosa ne pensi? O è una sciocchezza già solo pensarlo?

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    3. Come potrebbe porre all'attivo qualcosa che non le appartiene?
      La moneta è di chi la riceve non della BC.

      Poi, se ponesse all'attivo la moneta emessa, avrebbe, senza produrre nulla e senza fare alcun lavoro, un utile del 200% per l'emissione della moneta. E dovrebbe distribuire quell'utile. Ma come potrebbe farlo? non avrebbe cassa! Dovrebbe emettere altra moneta per distribuirlo. Come vedi è un errore che porta a parecchi paradossi.
      Ma non sono finiti!
      Quando i titoli della BC scadono, riceverebbe indietro la moneta. Come dovremmo interpretare ora la cosa? un ulteriore ricavo? o una perdita?
      Visto che la situazione è tornata quella iniziale , dovrebbe registrare un passivo del 200% (che annullerebbe l'attivo del 200% iniziale) e quindi a fine anno una perdita.
      E dovrebbe chiedere allo Stato indietro i soldi che gli aveva dato.
      Sinceramente è una sconcezza che determina parecchi paradossi, una assurdità senza né capo né coda.
      Per come la si giri o si volti, esiste un solo modo ragionevole di conteggiare la moneta emessa ed è a passivo. E' una passività perché si trova nello Stato patrimoniale tra le passività.

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  4. Ciao, ma io non avevo mica detto di porre la moneta all'attivo. Che poi mi pare sia lo stesso equivoco in cui incorre l'autore del libro che sto leggendo, un signoraggista incallito. Sostanzialmente l'errore che commette l'autore del libro è di equivocare gli elementi dell'attivo con i componenti del conto economico.
    Hai ragione, se dovessimo mettere in attivo la moneta non avrebbe senso, sarebbe tecnicamente un errore. Infatti in partita doppia avremmo:
    DARE: Crediti vs banche (contratti di debito garantiti da titoli di stato);
    DARE: Banconote in circolazione.
    E' un errore che può commettere solo chi non conosce la partita doppia, perché non c'è quadratura del modello.

    Il mio ragionamento invece è un'altro.
    Tenuto conto che i ricavi (che sono componenti del conto economico e non elementi dello stato patrimoniale) al pari dei debiti vanno in AVERE, si può costruire un modello per verificare quali implicazioni sorgerebbero dal suddetto ragionamento?

    A questo punto visto che mi trovo provo a costruire un modello elementare.
    Poniamo che la BCE emetta banconote pari a € 1000 e con il meccanismo delle aste li collochi in circolazione presso il sistema creditizio. Avremo:
    DARE: Credtiti vs Banche (contratti di debito garantiti da titoli di stato) € 1000;
    AVERE: Banconote in circolazione € 1000 (nel conto economico, tra i ricavi).

    Sempre ragionando per assurdo, a scadenza dei crediti vs banche avremo la seguente scrittura:
    DARE: Cassa € 1300 (per l'incasso dei crediti vs banche e degli interessi)
    Avere: crediti vs banche € 1000 ( saldato il conto clienti)
    AVERE: € 300 (gli interessi applicati sui prestiti alle banche per le banconote in circolazione, tra i ricavi);

    Alla fine si determina l'utile di periodo:

    In conto economico:
    Costi:
    per stampe delle banconote: € 30 (è un valore a caso)
    Utile: € 1270
    Ricavi:
    Banconote in circolazione: € 1000
    Interessi sui prestiti al sistema creditizio per le banconote in circolazione: € 300

    Stato patrimoniale:
    Attivo:
    Cassa: € 1300
    Passivo:
    Utile: € 1270
    debiti vs fornitori per stampe banconote: € 30

    Tutto quadra.
    Cosa cambia rispetto al modello attuale?
    L'utile, che è di gran lunga superiore. E verrebbe girato allo stato.

    A questo punto, tenuto conto che il sistema regge, da cittadino, prima che da contabile, mi chiedo: ma non è che ci stanno prendendo per i fondelli e qualcuno sta facendo la cresta sull'utile?
    Grazie di nuovo per l'ascolto e perdona tutte le mie sciocchezze.

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    Risposte
    1. Non sta in piedi perché se quando emetti consideri ricavi la moneta emessa, quando assorbi la devi considerare una perdita.
      Invece non solo non hai nessuna perdita ma ottieni anche ulteriore cassa con un guadagno del 200%. Assurdo.
      Infatti per legge quando la moneta viene assorbita non ha più valore legale. Solo la moneta posta a passivo della banca centrale ha valore legale.

      Anche a voler riscrivere la contabilità nei modi più assurdi e fantasiosi, non puoi trascendere dalla realtà descritta a norma di legge, ossia che:
      1) prima dell'emissione NON esiste moneta, esistono solo pezzi di carta colorati senza valore (art.16 statuto BCE)
      2) dopo l'assorbimento si ritorna alla situazione iniziale, ossia non esiste più moneta

      Il resto sono chiacchere. Dato che la banca centrale non produce valore, non può distribuire utile dopo aver emesso moneta perché semplicemente non ha alcun conseguito alcun utile. Tanto è vero che ha dei titoli a portafoglio ma se li rivende di fatto starebbe assorbendo moneta e quindi la moneta ricevuta non avrebbe più valore annullandosi contabilmente (non sarebbe più a passivo).
      Quando i titoli scadono è come se avesse rivenduto i titoli e ricade di nuovo nel caso precedente, ossia la moneta assorbita non esiste più (non ha più valore legale), e le rimangono in mano solo i titoli.
      Sin quando uno non capisce che, PER LEGGE, l'unica moneta circolante avente valore legale è quella a passivo della banca centrale, inventa solo stupidate.
      Ti riporto testualmente:

      COMPOSIZIONE DELL’AGGREGATO DEL PASSIVO
      A. L’aggregato del passivo comprende esclusivamente:
      1. Banconote in circolazione
      Ai fini del presente allegato, nell’anno di sostituzione del contante per ogni nuova BCN dell’Eurosistema,
      l’ammontare delle “banconote in circolazione”:
      a) include le banconote emesse dalla BCN e denominate nella sua unità valuta nazionale; e
      b) deve essere ridotto del valore dei prestiti non remunerati relativi alle banconote in euro predistribuite non
      ancora addebitate (parte della voce dell’attivo 6 dello SpA).
      Dopo l’anno di sostituzione del contante, ogni BCN intende per “banconote in circolazione” le banconote
      denominate in euro, con esclusione di qualsiasi altra banconota.

      Ossia la moneta che non fa parte del passivo della banca centrale non fa parte del circolante, è carta colorata. Quindi non può essere considerata né "cassa" né "utile da distribuire".

      Elimina
  5. ... dimenticavo, come si può notare nel banale modello che ho costruito, ci sarebbero anche le disponibilità liquide, la cassa per l'incasso dei crediti vs le banche e, quindi, utili da distribuire. però, come ti dicevo sono un umile contabile, per cui sicuramente non riesco a vedere le implicazioni e le assurdità economiche del modello.

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    1. Manca solo figa gratis per tutti e giornali porno durante l'attesa.

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    2. Come ti dicevo io mi fermo all'aspetto contabile del modello. C'è quadratura. Non ci sono perdite, anzi c'è un utile di gran lunga superiore all'utile che viene fuori con il modello attuale.

      Le implicazioni economiche le hai ben argomentate con "figa gratis per tutti e giornali porno durante l'attesa".

      p.s. Le leggi le fanno gli uomini e sono solo regole che consentono di vivere civilmente e in pace. Le leggi non sono dogmi. Se una legge è sbagliata va cambiata, soprattutto se è una legge che serve solo interessi particolari.
      In Italia abbiamo avuto esperienze di leggi "ad personam", alcune delle quali bocciate in sede di verifica costituzionale.
      Quello che voglio dire è che un ingiustizia, un abuso, una truffa è tale anche se c'è una legge che lo consente. E chi giustifica ogni nefandezza e chi si trincera dietro quelle leggi, non è meno responsabile di chi le ha emesse.
      Vedi ad esempio le leggi razziali fasciste.
      Con i migliori saluti.
      D.C.

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    3. "Come ti dicevo io mi fermo all'aspetto contabile del modello. C'è quadratura. Non ci sono perdite, anzi c'è un utile di gran lunga superiore all'utile che viene fuori con il modello attuale."
      Non c'è quadratura con la realtà, l'ho spiegato per filo e per segno qualche riga più sopra in risposta all'altro commento.

      Visto che non sei tanto pratico nell'uso della pagina te lo riporto:


      Non sta in piedi perché se quando emetti consideri ricavi la moneta emessa, quando assorbi la devi considerare una perdita.
      Invece non solo non hai nessuna perdita ma ottieni anche ulteriore cassa con un guadagno del 200%. Assurdo.
      Infatti per legge quando la moneta viene assorbita non ha più valore legale. Solo la moneta posta a passivo della banca centrale ha valore legale.

      Anche a voler riscrivere la contabilità nei modi più assurdi e fantasiosi, non puoi trascendere dalla realtà descritta a norma di legge, ossia che:
      1) prima dell'emissione NON esiste moneta, esistono solo pezzi di carta colorati senza valore (art.16 statuto BCE)
      2) dopo l'assorbimento si ritorna alla situazione iniziale, ossia non esiste più moneta

      Il resto sono chiacchere. Dato che la banca centrale non produce valore, non può distribuire utile dopo aver emesso moneta perché semplicemente non ha alcun conseguito alcun utile. Tanto è vero che ha dei titoli a portafoglio ma se li rivende di fatto starebbe assorbendo moneta e quindi la moneta ricevuta non avrebbe più valore annullandosi contabilmente (non sarebbe più a passivo).
      Quando i titoli scadono è come se avesse rivenduto i titoli e ricade di nuovo nel caso precedente, ossia la moneta assorbita non esiste più (non ha più valore legale), e le rimangono in mano solo i titoli.
      Sin quando uno non capisce che, PER LEGGE, l'unica moneta circolante avente valore legale è quella a passivo della banca centrale, inventa solo stupidate.
      Ti riporto testualmente:

      COMPOSIZIONE DELL’AGGREGATO DEL PASSIVO
      A. L’aggregato del passivo comprende esclusivamente:
      1. Banconote in circolazione
      Ai fini del presente allegato, nell’anno di sostituzione del contante per ogni nuova BCN dell’Eurosistema,
      l’ammontare delle “banconote in circolazione”:
      a) include le banconote emesse dalla BCN e denominate nella sua unità valuta nazionale; e
      b) deve essere ridotto del valore dei prestiti non remunerati relativi alle banconote in euro predistribuite non
      ancora addebitate (parte della voce dell’attivo 6 dello SpA).
      Dopo l’anno di sostituzione del contante, ogni BCN intende per “banconote in circolazione” le banconote
      denominate in euro, con esclusione di qualsiasi altra banconota.

      Ossia la moneta che non fa parte del passivo della banca centrale non fa parte del circolante, è carta colorata. Quindi non può essere considerata né "cassa" né "utile da distribuire".

      Ingiustizie non ce ne sono per niente.
      Vediamo i due scenari.
      La BC con un click compra titoli di Stato per un importo di un miliardo di euro.
      Dopo una frazione di secondo la BC rivende quei titoli più o meno allo stesso prezzo.
      La situazione finale è identica a quella iniziale, la moneta emessa è stata riassorbita, non c'è alcun utile per l'operazione. Che poi è quello che succederebbe se uno qualsiasi di noi comprasse 1 kg di pere al mercato e dopo 1 secondo le rivendesse allo stesso prezzo. non gli rimarrebbero pere o soldi in più di quante ne avesse prima.

      Con il sistema attuale, le scritture contabili rispecchiano esattamente la realtà: l'utile sta solo, eventualmente, nella differenza tra prezzo di acquisto e di vendita.
      Nel sistema che gli idioti signoraggisti propongono la BC si ritrova con un utile di due miliardi di euro.
      Miliardi che fisicamente non esistono proprio, è come se comprando 1 kg di pere a 4 euro e rivendendolo a 4 euro io rimanessi con 8 euro in più. Idiozia.

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  6. "è come se comprando 1 kg di pere a 4 euro e rivendendolo a 4 euro io rimanessi con 8 euro in più. Idiozia."

    Be, i soldi che ho usato per comprare le pere non me li sono stampati.
    Dal punto di vista economico è indifferente?

    Ma come ti dicevo io sono solo un contabile, mentre l'economista, fino a prova contraria, sei tu.

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    1. "Be, i soldi che ho usato per comprare le pere non me li sono stampati.
      Dal punto di vista economico è indifferente? "
      Certo è indifferente perché dopo l'assorbimento non esistono più, non hanno valore legale. E non sono un economista ma una persona di buon senso. Se faccia due operazioni una l'opposto dell'altra l'effetto deve essere nullo in qualsiasi modo si descrivano le due.

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  7. "è come se comprando 1 kg di pere a 4 euro e rivendendolo a 4 euro io rimanessi con 8 euro in più. Idiozia."

    Anche se ad esser sincero questa non l'ho capita. Come può avere 8 euro alla fine del ciclo? E nemmeno la BCE avrà il doppio delle banconote emesse alla fine del ciclo illustrato nel modesto modello che ho costruito. Evidentemente non hai capito i movimenti contabili e la differenza che passa tra un ricavo e un elemento dell'attivo; e come si determina l'utile. E' colpa mia perché ho dato per scontato che conoscessi la ragioneria.
    Mi pare di capire che non avrò mai risposte ai miei dubbi.

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    1. "Anche se ad esser sincero questa non l'ho capita. Come può avere 8 euro alla fine del ciclo? "
      Certo nel tuo sistema si ritrova 4 euro di moneta emessa (all'attivo) più 4 euro di cassa. Invece nella realtà non si ritrova proprio nulla!

      "Evidentemente non hai capito i movimenti contabili e la differenza che passa tra un ricavo e un elemento dell'attivo; e come si determina l'utile"
      No guarda l'utile io lo so determinare sei tu che hai costruito due operazioni che non si annullano contabilmente. E devi farlo perché nei fatti la moneta assorbita non esiste più, non ha più valore legale. Fatti bene i conti.
      La banca centrale ogni giorno fa centinaia, migliaia di operazioni del tipo: compro un titolo, rivendo un titolo. Gli utili derivano dalla differenza tra prezzi di vendita e acquisto. Non c'è bisogno di essere scienziati per questo, puoi chiederlo al salumiere: compro un prosciutto a 100 lo rivendo a 110 quanto guadagno? La risposta è 10 e non 110.
      La ragioneria a volte è superata dalla salumeria.

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  8. "Certo nel tuo sistema si ritrova 4 euro di moneta emessa (all'attivo) più 4 euro di cassa. Invece nella realtà non si ritrova proprio nulla!"

    Io non ho collocato la moneta emessa nell'attivo. L'ho collocata tra i ricavi. Dimmi un po, hai idea della differenza che passa tra un ricavo e una posta dell'attivo? ed inoltre lo hai capito quel modello? Il sistema che ho costruito è in equilibrio.
    A ben vedere sia i ricavi che le passività hanno lo stesso segno (AVERE). La differenza è che se quella posta è collocata tra i ricavi produce molto più utile che se collocata al passivo. Il sistema non è ammesso solo perché c'è una legge che impone di collocare le Banconote in circolazione nel passivo. E mi pare che ho già detto che un abuso un ingiustizia e un truffa sono tali anche se una legge li consente.

    Molto più sopra abbiamo discusso sui motivi per cui quella posta è collocata nel passivo: non è un debito; non è una "passività irredimibile"
    perché per sua natura la passività irredimibile produce interesse perpetuo, mentre la posta banconote in circolazione inserita al passivo non produce alcun interesse.
    L'unico motivo per cui la posta banconote in circolazione per legge è collocata nel passivo è per esigenze di quadratura.
    E se devo pensare male aggiungo che quella posta si trova li per non far apparire troppo utile da tassare e girare allo Stato.

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  9. Non si può collocare tra i ricavi un pezzo di carta senza valore. La moneta assorbita perde valore legale. È inutile far finta di non capirlo. Se la banca centrale emette 1000 euro per comprare un titolo e dopo 1 secondo assorbe 1000 euro rivendendo quel titolo allo stesso prezzo, non consegue alcun utile ed infatti non ha più quel titolo e la moneta in circolazione è sempre la stessa e anche in cassa c'è la stessa moneta di prima. Non c'è utile da poter distribuire. E nemmeno aumenta la cassa. Emissione e riassorbimento sono, a parità di valore emesso o assorbito, opeazioni esattamente complementari. Come quando compro e rivendo 1 kg di pere allo stesso prezzo. Per un contabile questo forse può apparire complesso, specie se plagiato da un libro spazzatura. Ma per l'uomo della strada è perfettamente normale. Ed è inutile obiettare "ma io non stampo i soldi" visto che quei soldi, una volta riassorbiti, non esistono più. Il resto è fuffa.

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  10. Non ci siamo ancora capiti. Io ho collocato tra i ricavi le "banconote in circolazione" e non le banconote "riassorbite" per la vendita dei titoli o per la scadenza dei crediti della banche che avevano chiesto moneta. Mi pare che le banconote in circolazione hanno valore legale, corretto? Ho cambiato la collocazione delle banconote in circolazione dal passivo (AVERE) ai ricavi (AVERE). Non so più come fartelo capire.
    D'altronde, non hai risposto sulla differenza tra ricavo e posta attiva per cui deduco che ignori le basi della ragioneria e non hai gli strumenti per comprendere il modello e le mie spiegazioni. E mi domando come puoi discutere di temi macroeconomici senza conoscere le regole base della partita doppia?
    Per quanto riguarda il libro, sono stato onesto quando ho detto che l'autore diceva sciocchezze sulla riserva frazionaria. La Partita doppia non è plagiabile. E' un sistema che non può essere messo in discussione, non è fuffa. Io ho solo costruito un modello su queste basi. Se non riesci a comprenderlo non è un mio problema.
    Per il resto ci sono problemi più importanti che discutere di BCE e banconote in circolazione.
    Saluti.

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    1. No sei tu che non hai capito, l'esempio lo devi fare completo, includendo anche l'operazione di riassorbimento perchè la banca centrale non emette soltanto. E su che basi dovrebbe considerare un ricavo la moneta emessa, che non le appartiene? E soprattutto, quando l'assorbe allora dovrà registrare un costo a quel punto. Ma no, nel tuo esempio costi non ne hai registrati. La partita doppia non è plagiabile? Ma è un plagio pretendere di registrare un utile del 200% emettendo moneta. È una cretinata talmente grande che basterebbe chiedersi: e come può distribuire quell'utile? Non potrebbe farlo se non stampando nuova moneta! Quindi si troverebbe ad aumentare ancora la moneta in circolazione registrando un ulteriore utile. Certo se uno si inventa una contabilità a proprio piacimento, andando contro tutte le regole contabili usate ed accettate in tutto il mondo e in ogni epoca storica, non si può permettere il lusso di dare dell'ignorante a chi non è disposto a prendere i suoi deliri per buoni.

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    2. Un grandissimo somaro finge di non capire. Gli ho già spiegato che non è possibile alla fine dei conti non è possibile rimanere con più cassa di quanta ce n'era all'inizio, perchè la moneta assorbita perde valore legale quindi non è possibile movimentarla in dare durante l'assorbimento. Ma il somaro continua a postare delle scritture completamente errate perchè non rispecchiano la realtà. Secondo il somaro, all'atto dell'emissione la banca centrale dovrebbe registrare ricavi pari al 100% della moneta emessa. E all'atto dell'assorbimento vedrebbe anche incrementata la propria cassa del 100%. Ora, va bene essere idioti, ma dopo che gli ho spiegato 10 volte che l'assorbimento è l'operazione INVERSA dell'emissione quindi ne deve annullare gli effetti, il deficiente continua a postare delle scritture in cui la banca a seguito del ciclo emissione-riassorbimento si ritrova con un utile del 200% e cassa accresciuta del 100% è proprio segno che lo fa apposta. Starà copiando da qualche libro fogna e non capisce che si tratta di minchiate. Anzi, interpreta le mie obiezioni come sintomo di una mia ignoranza. Sin quando non dimostrerà di aver pienamente compreso quanto appena detto, smetterò di pubblicare i suoi deliri (conditi ad insulti gratuiti e che ora ho ricambiato).

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