martedì 16 marzo 2010

Ancora delirius seculi sull'emissione della moneta


Vi riporto l commento del buon MMST di un articolo tratto da delirius seculi, riguardo l'emissione della moneta.
[N.d.R. L'autore dell'articolo, tale Jes, c'è da dire, si impegna, ma con scarsi risultati, per ora. Speriamo meglio per il secondo quadrimestre.]



Una delle modalità di emissione di banconote da parte della BI è l'acquisto di titoli sul mercato aperto.
Abbiamo già detto e ripetuto parecchie volte che questo meccanismo non va ad aumentare l'indebitamento complessivo dello stato (il debito pubblico), perchè la banca centrale con le banconote fresche di stampa acquista titoli del debito già emessi e acquistati da altri soggetti, NON titoli di nuova emissione.
Se da una parte è vero che non aumenta il debito pubblico, è anche del tutto ovvio che alla fine dell'operazione la banca centrale ha acquistato con le banconote stampate un "pezzettino" di debito dello stato, di cui di fatto diventa creditrice.La proprietà di quel pezzettino di debito si è trasferita dal precedente detentore di titoli alla banca centrale.Come sa chiunque un debito va ripagato, quindi si arriva a un certo punto in cui i titoli scadono e le banconote tornano alla banca centrale MAGGIORATE di un INTERESSE.

Pertanto il nostro amico prima dice che in un’operazione di emissione di moneta in mercato aperto non aumenta il debito pubblico dello stato, poi precisa che però diventa creditrice di parte del debito pubblico, cosa ovvia come chiunque acquista un titolo di stato, ma come mai questa precisazione inutile? lo dice dopo.

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Sappiamo anche che le banconote che tornano alla banca centrale non vengono inguattate dai banchieri ma vengono "bloccate" in attesa di nuova emissione oppure distrutte. Storia ben diversa per gli INTERESSI. Gli interessi vengono assorbiti dalla banca centrale come un'entrata che andrà in parte a coprire le notevoli spese che il grosso apparato della banca rappresenta (+ di 8000 dipendenti).Ma, se da una parte si ha un'entrata, dall'altra si ha un'uscita, indovinate di chi è l'uscita di denaro ? OVVIAMENTE dello Stato.
Ecco qui si inizia a sentire puzza di bruciato, dice che lo stato deve restituire il valore nominale del titolo alla scadenza, con gli interessi. Ma se la banca centrale non avesse acquistato il titolo lo stato non  avrebbe dovuto restituire la stessa somma alla scadenza a mister X che lo possedeva?
E se mister X possedeva quel titolo alla scadenza avrebbe avuto un’entrata e il tesoro un’uscita, quindi  come mai queste precisazioni ovvie?
Ricordiamo che la causa del debito è un deficit statale (sommato negli anni) e che se la pubblica amministrazione riceve un servizio (un prestito)  è giusto che lo remuneri sia che il beneficiario sia mister x, o mister y o chiunque altro.

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Abbiamo appena stabilito che il meccanismo di emissione attuale comporta OVVIAMENTE un'uscita abbastanza considerevole di denaro per lo Stato, quantificabile in alcune centinaia di milioni di euro all'anno. Notiamo bene che stiamo parlando di una operazione che comporta un'immissione di liquidità nel sistema, cioè aumenta la quantità di banconote in circolazione, attraverso una permuta con titoli del debito che comportano una uscita per lo Stato in ragione di quanto detto sopra.

Qui casca l’asino il sistema attuale non comporta alcuna uscita per lo stato. L’uscita la comportano le decisioni di spesa pubblica, per esempio il donare lavoro all’intero quartiere di Mastella. E’ chiaro che se questi capitali lo stato non li rastrella dalle tasse deve chiedere i soldi al mercato. Se alla scadenza il creditore non è più il sig. Brambilla ma è diventato Pinco Palla, l’acquisto di Pinco Palla dei titoli di stato non è stata la causa del flusso finanziario d’uscita alla scadenza.


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Mettiamo che nella precedente ipotesi la banca centrale abbia immesso 100 milioni di euro in banconote, non perchè si è sognata di farlo ma perchè lo sviluppo economico richiedeva un aumento di moneta ad alto potenziale.
In queste condizioni siccome l'immissione è controllata non provoca inflazione.
Non è corretto dire che l’inflazione è a zero. L’inflazione è moderata. Le banche centrali minimizzano l’inflazione, non la eliminano, ma a parte questo occorre fare una precisazione.
Immaginiamo che la base monetaria da un anno all’altro cresca di 100 milioni.
La banca centrale durante tutto l’anno ha immesso 100 milioni? No è possibile che ne abbia immessi 1000 perché il sistema chiedeva continue immissioni di liquidità. Infatti per esempio le operazioni di mercato aperto con le banche vengono fatte tramite aste settimanali; però poi è stata in grado di drenarne 900…
Se li avesse immessi senza alcuna contropartita finanziaria come cavolo avrebbe fatto a drenarne 900? Inoltre l’inflazione oltre che ad essere legata sia alle condizioni economiche che all’andamento degli aggregati monetari risente molto delle aspettative e pertanto della credibilità del soggetto che opera la politica monetaria.
Che credibilità può avere un soggetto che non è in grado di operare manovre restrittive? Nulla.


Ora, supponiamo che questa operazione venga effettuata direttamente dallo Stato ma con lo stesso criterio, cioè a seguito di necessità di sostenere lo sviluppo economico lo Stato immette direttamente 100 milioni di euro in banconote nel sistema e come prima lo fa quindi senza inflazionare.

Mancando il passaggio sopra, il nostro amico scambia l’incremento della base monetaria con l’equivalenza delle misure di immissione di moneta. Inoltre lo stato, inteso come tesoro, non ha alcuna credibilità di fronte ai mercati nel gestire la politica monetaria, non ne ha i mezzi, quando è troppa come fa a ritirarla?

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Lo stato potrebbe fare questo :
1 - Immettendo le banconote come stipendi ai dipendenti pubblici, quindi i soldi stampati avrebbero un'utilità evidente
Evidente a chi? A chi li riceve questo è chiaro, come nella repubblica di Weimar i beneficiari erano i disoccupati delle miniere, per loro era un’utilità evidente, poi tanto evidente per il sistema questo beneficio non lo è stato.

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2 - Il denaro nuovo sarebbe immesso nel sistema REALMENTE privo di debito, non ci sarebbe un corrispondente indebitamento con una banca centrale come invece avviene palesemente tutt'ora
Senz’altro ci sarebbe un soggetto che prenderebbe moneta gratis, in questo caso lo stato come un falsario che compra tutto quello che può, non deve indebitarsi con nessuno, non ha vincoli di bilancio, li usa in spese dal negoziante che userà i soldi per sfamare la famiglia… ma non cambia che il falsario ha un provento che non deriva da un corrispondente servizio, il tesoro invece ha la forza di milioni di falsari e pertanto può creare iperinflazioni.

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3 - Non dovrebbe corrispondere interessi a nessuno
Come punto 2

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4 - Al pari dell'emissione con la banca centrale, non ci sarebbe aumento di inflazione
America Latina, Weimar, Zimbawe senza inflazione.


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Questo è ciò che avviene quando lo stato immette monete metalliche, per le banconote invece preferisce farle stampare da una banca privata, INDEBITARSI per averle, NON USARLE come mezzo di pagamento dei suoi dipendenti e pagarci sopra degli interessi.
Lo stato inteso come tesoro i soldi li prende dalle tasse, non deve necessariamente indebitarsi, indebitarsi è una scelta di politica fiscale alcune volte obbligata, spesso invece conseguenza di mala gestione.

Ricapitolando se lo stato avesse la sovranità monetaria:
- tutti più ricchi
- debito pubblico=0
- guadagno= minori uscite statali= valore nominale dei titoli+interessi
- inflazione nulla

Ed ora l’indovinello: qual è la differenza tra queste porcherie e il gruppo di CucciCucci o di Gino Ameba?

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