martedì 16 marzo 2010

La questione della proprietà della moneta



tratto da una nota di Foto Gian






a) Chi vorrebbe riconoscere ai popoli la proprietà della moneta crede che i popoli possano
incassare la differenza tra il valore delle banconote stampate e il costo per produrle.
Il presupposto di questa teoria è la definizione errata di signoraggio. Nella realtà non può
esservi l'incasso ipotizzato e quindi non ha alcun senso la questione della proprietà
popolare della moneta.
Ma non basta. Non è difficile trovare autorevoli fonti che spiegano che i governi non
stampano moneta. Ad esempio il premio Nobel Franco Modigliani (1): “in tutti i paesi
ragionevolmente sviluppati, il governo finanzia il proprio disavanzo vendendo
obbligazioni, non stampando moneta che non è abilitato ad emettere. La moneta infatti è
stampata dalla banca centrale che decide l'ammontare di debito pubblico e altre attività
che essa desidera acquistare.
Naturalmente, in un paese sottosviluppato dove non esistono mercati finanziari, il
governo non ha talvolta altro modo di vendere obbligazioni se non alla banca centrale.
Ma anche quando questo accade, c'è il sospetto che ci sia la volontà di finanziare il deficit
attraverso l'inflazione.”




b) Se un governo non può creare moneta, potrebbe sempre indebitarsi e obbligare la Banca
Centrale ad acquistare i titoli di stato. Oggi non è possibile: l’art. 101 del Trattato di
Maastricht vieta la concessione di scoperti di conto o qualsiasi altra forma di facilitazione
creditizia, da parte della BCE o da parte delle banche centrali degli Stati membri.
La Banca d'Italia in proposito parla (2) di “divieto di finanziamento monetario agli Stati
membri o istituzioni pubbliche dell’area dell’euro; non vengono quindi acquistati
titoli della specie in emissione.”

Mario Arcelli (3) ha scritto: “nel corso del 1981 la Banca d'Italia è stata esentata
dall'obbligo di acquirente residuale dei titoli emessi dal Tesoro. Dal luglio di tale anno
non è infatti più obbligata ad assorbire i BOT emessi alle aste e non richiesti dal mercato.
A partire dal settembre ha smesso di sottoscrivere, automaticamente all'emissione, titoli
a medio termine.”

L’effetto, come scriveva Modigliani, era una tassa da inflazione che superava il 20-25%.
“La copertura del fabbisogno finanziario del Tesoro con base monetaria” scrive sempre
Arcelli (4), incontra “limiti rigorosi...determinati dagli impulsi inflazionistici... e
dall'aggravamento degli squilibri di bilancia dei pagamenti che essa produce”.


Le norme del Trattato di Maastricht che vietano il finanziamento diretto del fabbisogno del
Tesoro da parte della Banca Centrale vanno intese -prosegue Arcelli- come misura per
impedire che “le esigenze di finanziamento del Tesoro non determinino una incotrollata
creazione di base monetaria” .
L’articolo 105 del Trattato infatti impone di tenere sotto controllo l’inflazione, facendone
l’obiettivo principale del Sistema Europeo delle Banche Centrali.

c) La proposta di creare moneta e accreditarla ai cittadini come reddito di cittadinanza è
una stramberia senza senso:
1 - si creerebbe valore solo creando anche inflazione;
2 - il Trattato di Maastricht impedisce di finanziare la spesa pubblica stampando moneta e
obbligano a tenere sotto controllo l'inflazione.

d) Perciò è inutile domandarsi a chi appartiene la moneta, quando è emessa.
Peraltro nella causa contro un professore in pensione, la Banca d’Italia ha sostenuto:


Mentre per la fabbricazione l'Istituto di emissione e il Ministero del tesoro hanno
competenze congiunte e coordinate, le decisioni riguardanti la quantità dei biglietti da
immettere nel mercato ed i tempi dell'immissione competono alla sola Banca in quanto
strumentali all'esercizio delle funzioni di controllo della liquidati del sistema e di
salvaguardia del valore del metro monetario, affidatele nell'ordinamento italiano e
ora ...anche a livello comunitario.
Sia in ordine alla fabbricazione che all'emissione monetaria, l'attività della Banca
d'Italia... non e' esente da vincoli e da controlli riguardanti la produzione dei biglietti,
l'iter di emissione, l'annullamento e la distruzione delle banconote logore o danneggiate...
L'intera attività della Banca in questi campi e poi sottoposta alla vigilanza del Ministro
del tesoro e di un'apposita commissione .



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(1) Modigliani, Reddito, interesse, inflazione, Einaudi, pag. 165
(2) pag. 10 di http://www.bancaditalia.it/pubblicazioni/relann/rel06/rel06it/bilancio/rel06_19_amm_bilancio.pdf
(3) Arcelli, Economia e politica monetaria, CEDAM, pag. 59
(4) Arcelli, Economia e politica monetaria, CEDAM, pag. 55

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